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La presenza dell’intelligenza artificiale nei nostri smartphone e dispositivi richiede un accesso al cloud, dove i dati personali sono centralizzati e analizzati per offrire funzionalità personalizzate. Questa centralizzazione dei dati solleva importanti questioni riguardo alla privacy e alla sicurezza. Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione, ha evidenziato l’importanza di una corretta regolamentazione per evitare conseguenze negative e discriminazioni.

Durante l’audizione al Senato sulla Commissione Segre, Benanti ha sottolineato come gli algoritmi possano amplificare fenomeni come l’odio e l’antisemitismo, creando gruppi di interesse indipendenti dal controllo parlamentare. Le piattaforme digitali hanno ormai un potere autoregolatorio che limita l’intervento delle istituzioni nazionali, generando una serie di problemi giuridici che saranno difficili da risolvere.

Per contrastare questi fenomeni, Benanti ha proposto l’implementazione di “filigrane” per distinguere i contenuti generati dagli umani da quelli generati dagli algoritmi. L’evoluzione degli smartphone negli ultimi vent’anni ha radicalmente cambiato il nostro modo di vivere e di comunicare, ponendo nuove sfide che richiedono soluzioni innovative.

In questo contesto, è fondamentale individuare le criticità e cercare soluzioni creative per affrontare le nuove sfide digitali. La protezione dei diritti individuali e la promozione di un ambiente online sicuro e inclusivo devono essere al centro delle nostre azioni.