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venerdì, Mar 26

Bernie Sanders non è contento del ban dei social a Trump



Da Wired.it :

“Oggi è capitato a lui ma in futuro potrebbe toccare a chiunque altro”, ha detto intervistato dal podcast di Ezra Klein, nell’ultimo atto dell’infinito dibattito sulla libertà di espressione online

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Mentre l’Oversight Board di Facebook è ancora alle prese con la difficile decisione sul futuro della permanenza sul social network dell’ex presidente statunitense Donald Trump, Twitter ha confermato l’estensione a tempo indeterminato del suo allontanamento dalla piattaforma fondata da Jack Dorsey. Tale decisione però sembra non essere stata apprezzata non solo dai sostenitori del tycoon, ma anche da un suo noto oppositore: il senatore Bernie Sanders. Sanders, ospite del podcast The Ezra Klein Show del New York Times, ha dichiarato di non sentirsi particolarmente a proprio agio con il permanent ban di Twitter a Trump.

Guarda, hai un ex presidente come Trump, che è un razzista, un sessista, un omofobo, uno xenofobo, un bugiardo patologico, un autoritario, uno che non crede nello stato di diritto. Queste sono cattive notizie”, ha detto Sanders durante il suo intervento, “ma se mi chiedi: ti sei sentito particolarmente a tuo agio davanti al fatto che il presidente, l’allora presidente degli Stati Uniti, non abbia potuto esprimere le sue opinioni su Twitter? Allora ti rispondo: non mi sono sentito a mio agio”.

Nonostante Twitter abbia optato per l’allontanamento permanente di Trump dalla piattaforma al fine di “promuovere una sana conversazione”, Bernie Sanders – una delle voci più influenti, se non la più influente della sinistra cosiddetta woke, che fa delle battaglie per l’inclusività e i diritti sociali la sua specializzazione – dunque non appoggia tale scelta. Il senatore del Vermont ha spiegato la sua posizione adducendo che ora il ban “è toccato a Trump, ma in un prossimo futuro potrebbe ricadere su qualcun altro che ha un punto di vista completamente diverso”. Pertanto per Sanders dare il potere di zittire digitalmente una persona a “una manciata di persone high-tech” è un fatto di cui preoccuparsi a prescindere.

D’altro canto bisogna ricordare che lo stesso amministratore delegato di Twitter, Jack Dorsey, aveva definito il ban a vita di Trump un fallimento per la sua piattaforma nonostante fosse, a suo avviso, la scelta giusta da fare.

Le preoccupazioni di Sanders però non cadono nel vuoto:  Facebook e Twitter sono già al lavoro per definire delle nuove regole da attuare nei confronti di politici e figure elette per evitare, in futuro, che episodi come quello della censura di Trump dai social network si ripetano.

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[Fonte Wired.it]