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mercoledì, Nov 27

Beyond Digital: la digitalizzazione è questione di equilibrio


Beyond Digital fa luce sul mondo della digitalizzazione e su cosa ci sia ancora da fare, ma soprattutto, in che modo muoversi con una nuova visione d’insieme.

Si fa presto a dire digitalizzazione: questo processo tanto sostenuto da aziende e innovatori necessita di una grande capacità di mediazione, attenzione e collaborazione. Di questo e di tutti gli attori in gioco si è parlato a Beyond Digital, l’evento di Maire Tecnimont organizzato in collaborazione con Boston Consulting Group, in cui si è provato a fare un po’ di ordine nei piani futuri di digitalizzazione e nelle metodologie da applicare per raggiungere risultati soddisfacenti. “Una giornata di riflessione sulla digitalizzazione e su come questo processo sta trasformando il nostro modo di vivere”, come introdotto da Carlo Nicolais, Head of Institutional Relations and Communication del gruppo.

Si può partire da un dato legato alla mole di big data, all’incremento dell’intelligenza artificiale e al superamento dei confini fisici e organizzativi di questa rivoluzione digitale su larga scala: quasi il 75% degli investimenti ad oggi effettuati non sono riusciti ad incontrare le aspettative delle imprese in termini di risultati ottenuti. Questo fa capire quanto sia fondamentale per la filiera lavorativa trovare il giusto equilibrio, come hanno ribadito i manager di Maire Tecnimont e gli ospiti intervenuti all’evento.

Fabrizio Di Amato, presidente e fondatore del gruppo Maire Tecnimont, ha commentato: “Per Maire Tecnimont digitalizzazione e transizione energetica sono due grandi opportunità da cogliere in maniera complementare. Da imprenditore penso che il successo di questo processo possa avvenire solo attraverso un approccio ad imprenditorialità diffusa, nel quale noi tutti dobbiamo reinventarci nel nostro modo di lavorare.” Di Amato ha poi aggiunto: “Credo che all’aumentare della complessità, è inevitabile l’utilizzo e l’aumento della digitalizzazione. Tutto questo ci consente di elaborare un quantitativo di dati molto più velocemente che si sarebbe fatto con persone di altissimi qualità. Ora quelle persone di altissimo qualità sono in gradi di amplificare la loro capacità attraverso questi sistemi”.

https://twitter.com/wireditalia/status/1196727359665250305

Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia, ha ricordato che digitalizzazione e sostenibilità sono due dei driver su cui costruire l’architrave dell’innovazione. Temi che Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha recuperato nel dossier delle Olimpiadi 2026: “L’Italia aveva un gap a livello di ambiente, di sostenibilità e di digitalizzazione. Abbiamo cercato di impostare e creare un dossier investendo molto su questi temi nella candidatura all Olimpiadi invernali Milano-Cortina”.

Per Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Maire Tecnimont, la bravura con la nuova tecnologia è usarla garantendo il cambiamento e orchestrarla a dovere”. Il manager fa riferimento ad alcune figure specifiche e utili al processo come doers e dreamers: “La nostra visione della digitalizzazione passa attraverso una profonda ottimizzazione di tutti i nostri processi interni, ma anche la creazione di un’offerta aggiuntiva di servizi digitali ai nostri clienti. Interpretiamo la digitalizzazione non da dreamers ma da doers, ovvero con l’approccio pragmatico del contrattista di ingegneria abituato a misurarsi sul campo con la complessità”.

Folgiero traccia la figura degli orchestratori digitali: “Il doer ha il gusto di far accadere le cose e vede nell’implementazione delle cose il momento in cui aggiunge valore. Quando c’è l’innovazione il ‘doer’ è formidabile, perché quando si impadronisce della tecnologia o della nuova idea, gli dà spinta emotiva e realizzata infinita ed è colui che  fa accadere le cose per lavoro e chi ha il gusto di far sì che funzionino. È una persona che ha grandi competenze tecniche ma non è un tecnologo. Conosce la tecnologia ma non è un tecno fan. È un traduttore di cose che si possono fare, in cose fatte. Se è vero quello che ho detto, è fondamentale, l’orchestratore digitale perché sa montare questo puzzle avendo visione d’insieme, e la forza sua è nel modulare il quanto e il quando di ciascuna soluzione. Deve essere un musicista che conosce a sufficienza tutti gli strumenti, ma rispetto all’esperto capisce il valore di farli suonare assieme in maniera armonica”.

Non poteva non mancare il tema uomo-macchina, ampiamente dibattuto, anche dal rettore dell’Università Luiss, Andrea Prencipe: “Se vogliamo sfruttare appieno le potenzialità del digitale dobbiamo capire meglio e gestire il rapporto uomo-macchina”.

Franco Ghiringhelli, Human Resources, ICT and Process Excellence SVP del Gruppo Maire Tecnimont, torna sull’argomento e sulla necessità di non perdere l’occasione: “È fondamentale cogliere questa rivoluzione e non farlo sarebbe un passo indietro. Maire Tecnimont vuole essere un’azienda di frontiera che cresca lei con le sue capacità nei confronti dei clienti ma faccia crescere tutto l’ecosistema che sta attorno a sé. Non soltanto quello, ma anche i 6000 colleghi che fanno parte della comunità Maire Tecnimont”.

Infine, sono stati tanti anche gli spunti arrivati dalla tavola rotonda How to Go Beyond Digital moderata da Luca Solari (Università degli Studi di Milano) e Francesco Guidara (Marketing & Business Development Director di Bcg) hanno fatto luce sulla conoscenza del mondo digitale, social e legato alle startup. La digitalizzazione è ora, ma bisogna saperla orchestrare. La digitalizzazione, soprattutto, è questione di equilibri.

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