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venerdì, Nov 13

Biden ha vinto anche l’Arizona, ma Trump continua a parlare di brogli inesistenti



Da Wired.it :

Il presidente eletto si è assicurato anche i voti dell’Arizona, mentre il Consiglio di coordinamento per le infrastrutture elettorali degli Stati Uniti smentisce ulteriormente le illazioni di quello in carica, parlando delle “elezioni più sicure della storia”

(foto: Mark Makela/Getty Images)

Joe Biden ha vinto anche nello stato federale dell’Arizona, dove si stanno ultimando gli spogli elettorali dopo l’Election Day del 3 novembre. Il presidente eletto ha così conquistato gli 11 voti che spettano allo stato nel Collegio elettorale, raggiungendo il totale di 290 grandi elettori a suo favore (20 in più dei 270 richiesti per assicurarsi la Casa Bianca). Anche se il margine di vantaggio di Biden sul presidente in carica Donald Trump in Arizona è minimo (0,3%, circa 11mila voti in più), il risultato resta comunque notevole: l’ultima volta che l’Arizona aveva sostenuto un candidato democratico era stata nel 1996, con Bill Clinton. Da allora, lo stato era diventato una roccaforte repubblicana, facendo vincere Trump nel 2016 con il 3,5% di vantaggio su Hillary Clinton.

Nonostante la vittoria di Biden sia ormai incontrovertibile, tuttavia, Trump non molla la presa sulla Casa Bianca e continua a lanciare accuse infondate di brogli contro l’avversario politico. Uscite prive di sostanza che non solo stanno causando una grave ondata di disinformazione e fake news in tutti gli Stati Uniti, ma rischiano anche di fomentare il malcontento e le divisioni fra i cittadini.

Alle illazioni sono seguite anche diverse azioni legali – non sempre compilate come ci si aspetterebbe da professionisti legali – da parte di Trump e dei suoi sostenitori negli stati in cui il presidente uscente ha perso. La campagna di Trump ha intentato una causa anche contro il sistema elettorale dell’Arizona, sostenendo che i lavoratori dei seggi della contea di Maricopa (la più grande dello stato) hanno esercitato pressioni indebite sugli elettori, affinché esprimessero la loro preferenza in un modo che avrebbe incrementato il rifiuto erroneo dei voti. 

Tuttavia, mercoledì 11 novembre il procuratore generale repubblicano dell’Arizona Mark Brnovich ha riferito a Fox News che, sulle circa 1.000 denunce ricevute, i funzionari statali non hanno trovato “alcuna prova” di una diffusa frode elettorale. E non sono stati gli unici a fare delle simili affermazioni: dopo quelle raccolte da un’inchiesta del New York Times all’inizio di questa settimana, giovedì 12 novembre il Consiglio di coordinamento del governo per le infrastrutture elettorali ha dichiarato che le elezioni presidenziali del 2020 “sono state le più sicure nella storia americana e che “non ci sono prove” che i sistemi di voto siano stati compromessi. La dichiarazione è arrivata alcune ore dopo che Trump aveva ripetuto su Twitter alcune accuse deliranti di un fantomatico report secondo cui le macchine per il voto “hanno cancellato 2.7 milioni di voti per Trump a livello nazionale”.

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[Fonte Wired.it]