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Binance afferma di non aver bloccato tutte le criptovalute in possesso degli utenti palestinesi, etichettati da Israele come “terroristi”, su richiesta delle forze armate di Tel Aviv. Come sottolinea Coindesk, è stato lo stesso amministratore delegato dell’exchange Richard Teng a respingere fermamente con un post su X le accuse rivolte sullo stesso social alla piattaforma di scambio delle valute digitali dal fondatore e ad di un’altra realtà di trading bitcoin peer-to-peer, NoOnes, Ray Youssef.

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Fud”, ha scritto Teng, utilizzando l’acronimo di fear, uncertainty and doubt (paura, incertezza e dubbio) e indicando quindi una strategia comunicativa basata sulla diffusione di informazioni negative, vaghe o sommarie. “Solo un numero limitato di account, collegati a fondi illeciti”, ha aggiunto, “è stato bloccato dalle transazioni. In quanto exchange di criptovalute globale, rispettiamo la legislazione antiriciclaggio accettata a livello internazionale, proprio come qualsiasi altro istituto finanziario”.

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