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sabato, Dic 28

Bitcoin? Non è più la criptovaluta più usata. Ora c’è Tether


Ad aprile la stablecoin Tether ha superato il Bitcoin in quanto a volume di scambi quotidiani

Domanda a bruciapelo: qual è la criptovaluta più usata al mondo? Ma il bitcoin, senza dubbio… E invece no, a sorpresa la più usata è Tether, una stablecoin. A dirlo è il volume scambi quotidiani registrato da Coinmarketcap: quelli in tether qualche giorno fa hanno superato i 22 miliardi di dollari, mentre bitcoin ha dovuto accontentarsi di 19 miliardi e rotti. Attenzione: ciò non vuol dire che bitcoin non sia la cripotvaluta più diffusa. Lo è ancora con una capitalizzazione di mercato di 130 miliardi e rotti. Quella di tether è 30 volte più piccola. Ma è un fatto che ad aprile tether ha superato bitcoin per volume di scambi quotidianoi e da allora non ha più smesso.

Cos’è Tether. Tether (USDT) è una stablecoin, cioè una criptovaluta che rispecchia il valore del dollaro Usa. Le sue quotazioni non fluttuano come quelle del bitcoin o delle criptovalute tradizionali, ma restano più o meno stabili. Questo sulla carta rende tether più adatta ai piccoli pagamenti digitali ed è la sua forza: come abbiamo raccontato, c’è chi nei paesi soggetti a forte svalutazione monetaria guarda con favore alle stablecoin, perché fungono da denaro digitale, senza bisogno di passare per una banca e soprattutto senza subire l’ansia degli sbalzi del mercato dei bitcoin.

Tether è nata nel 2015 ed è gestita da una società privata, la Tether Limited che obbedisce alle regole offshore delle Isole Vergini britanniche ma ha un legame (non troppo chiaro) con lo scambio Bitfinex, che ha sede a Hong Kong. Ed è proprio la geografia a giocare a suo favore: a differenza dei bitcoin, nati e sviluppati negli Usa, tether ha le sue radici in Asia e ciò non solo lo rende fuori dalla portata del governo americano ma, come scrive Bloomberg, “In paesi come la Cina, dove sono vietati gli scambi di criptovalute, le persone possono pagare in contanti al banco per ottenere tether con poche domande. Da lì, possono scambiare tether con bitcoin e altre criptovalute”.

Ma non è tutto oro quel che luccica. I critici sostengono che non ci dovrebbe essere una relazione così stretta tra uno scambio come Bitfinex e una valuta democratica. Qualcuno ha anche ipotizzato che tether venga utilizzato per manipolare il mercato dei bitcoin. Ed è stato sollevato il timore che la Tether Limited non detenga effettivamente abbastanza dollari statunitensi per sostenere tutte le monete digitali in circolazione: condizione essenziale per ogni stablecoin. Queste voci circolano da diversi mesi, portandosi dietro i timori che se Tether dovesse rivelarsi un bluff a subire il contraccolpo sarebbe l’intero mercato delle criptovalute. Ma secondo la Tether Limited queste accuse non sono che un attacco alla crescita ed al successo della loro stablecoin.

Prima o poi il mistero verrà risolto. Nel frattempo tether procede spedito alla conquista del mercato dei pagamenti digitali, preparandosi a sfidare Libra, la stablecoin di Facebook che dovrebbe vedere la luce a giugno del 2020.

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