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Blued e Finka, in Cina Apple ha rimosso due app di incontri lgbtq+ su richiesta del governo

by | Nov 10, 2025 | Tecnologia


Nel 2020 BlueCity, la società madre di Blued, si è quotata in Borsa, dichiarando oltre 49 milioni di utenti registrati e più di 6 milioni di utenti attivi mensili. Nello stesso anno ha rilevato Finka, il suo principale concorrente in Cina, per circa 33 milioni di dollari. L’azienda ha poi ritirato il titolo nel 2022 ed è stata acquisita da Newborn town, una società di social media con sede a Hong Kong. Dopo l’operazione, la maggior parte dei dipendenti storici di Blued — incluso il suo fondatore, Ma Baoli — ha lasciato la società, come racconta un ex membro del personale che ha chiesto di rimanere anonimo per motivi di privacy.

Nel 2024 Blued ha quindi lanciato un rebranding della versione internazionale della propria app, ribattezzandola HeeSay. Il servizio è diventato popolare tra gli utenti di India, Pakistan e Filippine, come riporta il Wall Street Journal, e risulta tuttora disponibile negli store digitali.

Non è chiaro se la rimozione di Blued e Finka in Cina sia temporanea o definitiva. In passato, alcune app erano riuscite a tornare sugli app store del paese dopo aver introdotto le modifiche richieste dall’Amministrazione cinese del cyberspazio. BlueCity e Newborn Town non hanno risposto alle richieste di commento di Wired.

Dalla censura del governo all’espansione di BlueCity

Negli ultimi anni BlueCity ha ampliato le proprie attività nel settore sanitario, lanciando un servizio di farmacia digitale e una clinica di telemedicina dedicata agli uomini cinesi. La sua app per la salute, He health, permette di cercare con discrezione trattamenti per disturbi come la disfunzione erettile o le infezioni sessualmente trasmissibili.

Ma l’azienda gestisce anche un’organizzazione non profit impegnata nella lotta contro l’Hiv e l’Aids. Nel 2012 il fondatore Ma Baoli aveva incontrato Li Keqiang, che in seguito sarebbe diventato il primo ministro della Cina, per discutere del lavoro di prevenzione del virus portato avanti da Blued. L’incontro era stato interpretato come un tacito via libera al prosieguo delle attività dell’app nel paese.

Il 5 novembre la divisione non profit di BlueCity ha annunciato su WeChat che il suo programma di test per l’Hiv è stato riconosciuto dal Comitato municipale del Partito comunista di Pechino tra i “Migliori progetti di volontariato della capitale”.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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