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martedì, Feb 16

Bolsonaro ha reso più semplice possedere armi in Brasile



Da Wired.it :

Nonostante sia il paese da tempo ai vertici delle classifiche per omicidi da arma da fuoco, il presidente sovranista ha liberalizzato il porto d’armi con quattro decreti, aumentando anche la quantità di armi concesse ai privati

Michelle Bolsonaro, Jair Bolsonaro e il vicepresidente Hamilton Mourao (Foto: Andre Borges/Getty Images)

Jair Bolsonaro, il presidente brasiliano di estrema destra ammiratore di Donald Trump, ha annunciato la firma di quattro decreti presidenziali che renderanno più facile il possesso di armi da fuoco in Brasile. Lo stato sudamericano, come è noto, è uno dei più pericolosi al mondo e ai primi posti di tutte le classifiche che registrano il numero di omicidi commessi utilizzando armi. Il Brasile si colloca al 116 posto su 163 tra i paesi più pacifici del mondo secondo il Global Peace Index, e nel 2019 si sono registrati oltre 41mila omicidi commessi con le armi da fuoco. Dal 2003, a seguito all’aumento delle violenze causate dalla guerra al narcotraffico, il possesso legale di armi è stato strettamente regolamentato, e ottenere il porto d’armi è diventato molto costoso in termini di tempo e denaro. L’attuale presidente è però convinto che liberalizzare il possesso di armi porterà maggior sicurezza nel paese, e il suo lavoro in questo senso prosegue dal 2018.

Oltre alla sua misoginia e alle sue esternazioni apertamente omofobe, la simpatia per le armi di Bolsonaro è cosa nota: il gesto delle mani a mimare una pistola era diventato il suo caratteristico saluto durante la campagna elettorale del 2018. Nel suo primo anno di presidenza, sempre con un decreto presidenziale, le restrizioni per il possesso di armi erano già state notevolmente alleggerite. Dal 2019 infatti, vivere in campagna o in un’area urbana con un alto tasso di criminalità rappresenta una “ragionevole motivazione” per richiedere la licenza di possedere un’arma. La durata delle licenze è stata estesa a 10 anni, così come sono aumentati il numero di munizioni acquistabili in una sola volta e il numero di armi che una singola persona può possedere. Inoltre, è stata autorizzata la vendita ai privati di armi semiautomatiche di grosso calibro, fino a quel momento riservate alle forze armate.

Con i nuovi decreti, i cui effetti entreranno immediatamente in vigore, il numero di armi possedute singolarmente aumenterà ancora, arrivando a 30 per chi detiene una licenza di caccia e 60 per i tiratori sportivi. Inoltre, saranno anche ridotti i controlli sul possesso delle armi da fuoco da parte della polizia e dell’esercito. “Sparare è uno sport” ha twittato Edward Bolsonaro, figlio del presidente e deputato brasiliano, leader del movimento per le armi: “Demonizzarlo fa parte di un piano dittatoriale della sinistra”. Secondo il presidente, la sua campagna pro-armi porterà la “pace nelle case” delle famiglie brasiliane. Ma l’ong Instituto Souda Paz, che si occupa della riduzione della violenza in Brasile, ha avvertito del pericolo di un incremento degli omicidi tra le mura domestiche.

Il possesso e la vendita di armi da fuoco sono cresciute esponenzialmente dall’entrata in carica di Bolsonaro e i movimenti per il controllo delle armi e le opposizioni politiche hanno espresso una forte preoccupazione per questa tendenza. “Sono molto spaventata perché questi decreti stanno già portando all’acquisto di quantità immense di armi e munizioni di grosso calibro” ha detto Ilona Szabo, presidente dell’Instituto Igrapé, un think thank brasiliano per la democrazia e lo sviluppo. Szabo ha avvertito che queste nuove politiche consentiranno alle organizzazioni criminali di aumentare i propri arsenali, rendendo il Brasile ancora più pericoloso.

Inoltre, il deputato di sinistra Marcelo Freixo ha accusato Bolsonaro di aver posto una “minaccia alla democrazia” e di voler “indebolire le istituzioni” creando una società in cui un colpo di stato armato può essere fatto da chiunque. Freixo ha sottolineato che la popolazione brasiliana sta acquistando più munizioni delle forze di polizia, mettendo a rischio il monopolio della forza dello stato. Dello stesso parere anche il giornalista politico Matheus Leitao che calcola come 30 “cacciatori” possano disporre di una potenza di fuoco di 900 tra pistole e fucili, mentre 30 tiratori sportivi addirittura di 1800. “Quanti cacciatori e tiratori sportivi serve radunare per creare una milizia come quella che ha assaltato Capitol Hill?” si chiede Leitao.

Infatti Bolsonaro, chiamato anche il Trump del Brasile, ha commentato l’assalto al Congresso statunitense dello scorso 6 gennaio avvertendo il proprio paese che qualcosa di “anche peggiore” potrebbe accadere nel 2022, quando si terranno le prossime elezioni per la presidenza brasiliana. Bolsonaro, un ex militare, non è estraneo a una retorica aggressiva e ricca di fake news, come nel caso del negazionismo della pandemia di Covid-19. Inoltre, non ha mai provato a nascondere le sue simpatie per il periodo della dittatura brasiliana, che ha definito un governo legittimo utile a riportare l’ordine nella nazione. Ordine che, ha dichiarato più volte, è disposto a far rispettare contrapponendo alla violenza una violenza ancora maggiore, se necessario.

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[Fonte Wired.it]