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sabato, Nov 27

Bonus tv: ha messo in crisi il sistema di riciclo dei rifiuti elettronici



Da Wired.it :

Mettiamola così: se un bicchiere di cristallo cade e va in frantumi, per la legge diventa un rifiuto pericoloso perché contiene piombo”. Il copyright del paradosso è di Giuseppe Piardi, presidente di Assoraee, l’associazione che raccoglie le imprese del recupero dei rifiuti tecnologici, a colloquio con Wired. L’esempio rende bene il clima che si respira in una filiera, quella del recupero, sulla quale si sono ormai accesi i riflettori; ma l’aumento di pressione (e aspettative) ha evidenziato le falle già note in seno al sistema. Virtuoso, in fondo, ma tarato su altri volumi.

Troppe televisioni rottamate: il sistema rischia lo stop

L’affondo parte dalla notizia di questi giorni: il bonus per la rottamazione dei televisori (partito ad agosto, 1 milione di televisori recuperati finora, 6 milioni previsti entro giugno) ha funzionato: ora, però, i piazzali dove i negozianti stoccano gli apparecchi – è possibile consegnare la vecchia televisione al rivenditore al momento dell’acquisto, per avviarla allo smaltimento con annesso recupero di plastiche e metalli – stanno esplodendo. 

Il problema è che per aumentare le capienze servono autorizzazioni complesse da ottenere. “La normativa in materia è europea, recepita dall’ dove si è delegato alle Regioni, le quali a loro volta hanno delegato alle province”, prosegue Piardi, che assieme Fise Unicircular, Cdcraee e altri attori della filiera ha inviato una lettera al ministero della Transizione ecologica per denunciare la situazione. 

Anche in caso di intervento, si rischia di arrivare tardi per assorbire i volumi di feste e offerte promozionali. “Adesso il Black Friday, poi Natale: il problema per noi sono i picchi. E sono sempre più frequenti – rincara la dose Giuliano Maddalena, direttore generale del consorzio Ecoped, che raccoglie i produttori, coinvolti, sulla base del principio della responsabilità estesa, in tutte le fasi di vita del prodotto, anche quelle finali –. Chiediamo un intervento immediato, e che siano predisposti meccanismi straordinari per affrontare rapidamente le situazioni fuori dalla norma ogni volta che si creano”. 

Perché, concordano i due dirigenti, i bonus non si discutono: “Ma in questo caso non c’è stata alcuna pianificazione delle ricadute sul sistema. Per un’iniziativa del genere andrebbero coinvolti tutti gli attori”. Il risultato è che nel giro di qualche giorno i negozianti potrebbero smettere accettare gli apparecchi usati “Per scaricare parte della pressione, in futuro si potrebbe anche pensare a una cernita preventiva – propone Maddalena –. Molti televisori vengono sostituiti quando sono ancora funzionanti, ma potrebbero avere un mercato in contesti diversi dal nostro”.

Tariffe al ribasso

Le convergenze tra Piardi e Maddalena, impegnati su fronti complementari della filiera del recupero, però, finiscono qui. Produttori e impianti di smaltimento hanno visioni diverse riguardo ai costi delle procedure. “Quello dei Raee è un mercato altamente competitivo e molto concorrenziale, ed è giusto che rimanga così – osserva Piardi -. Ma uno dei problemi con cui ci confrontiamo è che sono pochi gli imprenditori che decidono di affacciarsi al settore perché le tariffe sono troppo basse. Negli anni abbiamo assistito a una rarefazione. Restano solo i più grandi e qualche piccolo operatore”.



[Fonte Wired.it]