La rivoluzione dell’home entertainment è compiuta
Ormai è ufficiale: la rivoluzione dell’home entertainment è compiuta. Con YouTube e Netflix in testa, a maggio negli Stati Uniti più telespettatori hanno scelto i servizi in streaming rispetto al totale combinato di quanti si sono sintonizzati sulla Tv via cavo o sui network tradizionali. Il sorpasso è minimo – 45% a 44% – ma le curve in ascesa per lo streaming e in calo per cavo e network sembrano ormai inarrestabili ed è la prima volta che questo accade su base mensile, ha certificato la Nielsen.
I dati Nielsen
La società statunitense specializzata nella misurazione dell’audience televisiva, radiofonica e dei media digitali aveva iniziato nel 2021 a comparare i dati di visualizzazione dello streaming con quelli della televisione tradizionale: all’epoca il 66% del tempo televisivo era ancora dedicato a broadcast e cavo, e solo il 26% allo streaming (Netflix, Prime Video, Hulu, Disney+ e altri). A maggio la situazione si è ribaltata. A trainare lo storico sorpasso è stata la generazione del baby boom: gli over 65 si sono adeguati ad abitudini già radicate tra figli, nipoti e pronipoti.
Gli spettatori più anziani guardano più televisione di qualsiasi altra fascia d’età – un terzo del tempo totale davanti allo schermo è generato da questo gruppo – e negli ultimi anni si sono spostati in massa verso lo streaming, in particolare utilizzando piattaforme gratuite e senza abbonamento come YouTube, Tubi, Roku e Pluto.
Il calo della TV via cavo
Secondo Nielsen, il tempo di visione su YouTube da parte dei boomers è cresciuto del 106% rispetto al maggio 2023 arrivando a eguagliare quello dei bambini sotto gli 11 anni, un altro gruppo che guarda moltissima tv – e in particolare proprio YouTube. Per contro, sempre secondo la Nielsen, negli ultimi quattro anni l’audience della tv via cavo è calata del 39%: un declino netto, che gli analisti attribuiscono anche al fatto che emittenti come Usa Network, Tbs e Mtv hanno progressivamente abbandonato le produzioni originali, riducendosi spesso a trasmettere maratone di vecchie serie come Law and Order e The Office, o film come Lo Squalo.
Meno marcato, ma comunque sostanziale, è il calo di spettatori dei network generalisti (-20%), dove però vanno ancora in onda grandi eventi. Anche in quei casi, d’altro canto, l’audience viene condivisa sempre più spesso con le piattaforme in streaming: come nell’ultimo Super Bowl, trasmesso in contemporanea da Fox e Tubi, o negli Oscar, andati in diretta a marzo anche su Hulu oltre che sulla Abc.
FP