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giovedì, Set 10

Boris Johnson vuole che il Regno Unito non rispetti più gli accordi sulla Brexit



Da Wired.it :

Il governo inglese ha annunciato che non intende attenersi ad alcune clausole del Withdrawal agreement, a partire dall’Irlanda del nord. La Ue minaccia il ritiro dai negoziati se Johnson non dovesse rivedere le sue posizioni

(foto: Ben Stansall/Afp/Getty Images)

Il primo gennaio 2021 diventerà effettiva l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ma la questione ancora da dirimere è se avverrà con o senza accordo. Perché il governo inglese ha deciso di complicare le cose annunciando che non rispetterà alcune delle clausole contenute nel cosiddetto Withdrawal agreementcioè il trattato siglato dalle due parti che fissa i termini della Brexit e che è stato ratificato, diventando legge, dal parlamento inglese all’inizio di gennaio.

La reazione delle istituzioni europee è stata particolarmente dura. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha accusato il governo di aver compromesso i negoziati e violato le norme del diritto internazionale (una prospettiva confermata anche da molti commentatori ed esperti di diritto). La richiesta dell’Europa è semplice: ritirare la legge che supera il Withdrawal agreement per poter continuare a lavorare in prospettiva di un accordo. In caso contrario, l’Europa potrebbe abbandonare tutte le trattative, con conseguenze negative per l’economia inglese.

Di quali clausole si sta parlando?

La parte dell’accordo che l’esecutivo guidato da Boris Johnson non intende più osservare riguarda l’Irlanda del nord la quale, in base alla legge vigente, è tenuta a rispettare le leggi europee in materia di dazi e circolazione di beni e servizi. Un punto su cui il precedente governo di Theresa May era fortemente contrario in quanto rappresentava, nelle parole del governo precedente, “un’inaccettabile violazione dell’integrità territoriale del Regno Unito”. All’epoca, Johnson ha definito l’accordo “grandioso”, ma ora ritiene che non sia più sostenibile e che vada modificato per chiarire meglio alcuni aspetti che erano stati trattati in maniera non approfondita. L’eventuale violazione delle norme internazionali (il diritto sovranazionale prevale sempre su quello nazionale) non sembra essere una sua preoccupazione in quanto ritiene che, se presenti, saranno “minime e circoscritte”. Ma su questo sembrano nutrire più di qualche dubbio anche membri della sua maggioranza. Intervenendo in un dibattito parlamentare, il conservatore nonché segretario di stato dell’Irlanda del nord, Brandon Lewis, ha detto che, effettivamente, la nuova norma non rispetta le leggi internazionali.

Perché Boris Johnson ha cambiato idea?

Se il primo ministro inglese dovesse impuntarsi su questa linea ci sono buone possibilità che la Brexit, il primo gennaio, si concluda senza un accordo, prospettiva davvero negativa per l’economia del Regno Unito che si basa in maniera consistente (per il 46%) sulle esportazioni nell’Unione Europea. I prezzi dei beni aumenterebbero di molto, scoraggiando sicuramente gli acquirenti stranieri.

Le ipotesi su perché Johnson abbia deciso di agire in questo modo sono svariate e, in queste ultime ore, i media e analisti inglesi stanno vagliando quelle probabili. Come riportato dal Financial Times, secondo alcuni si tratta di un mossa per spingere l’Unione europea a non tirare per le lunghe le trattative e a impegnarsi per trovare un compromesso che vada bene per entrambi le parti in causa. Per altri, invece, la prospettiva del no deal sarebbe proprio l’obiettivo del governo che, per rilanciare l’economia post Covid, vuole avere la massima libertà possibile in materia economica.

In entrambi i casi questa mossa potrebbe costare caro al governo inglese in termini di prestigio internazionale. Al Guardian, uno dei principali consulenti del candidato alla presidenza degli Stati Uniti Joe Biden, ha dichiarato il mancato rispetto degli accordi internazionali potrebbe compromettere i rapporti tra i due stati.

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[Fonte Wired.it]