Da Wired.it :
Il grande sceneggiatore passato nel 2018 dalla Marvel alla Dc Comics aveva dato una rotta innovativa alle avventure dell’Uomo d’acciaio. Ora è pronto per progetti ancora più ambiziosi. Il commiato via Twitter
La notizia era già stata anticipata lo scorso giugno dal diretto interessato, ma ora è ufficiale: il grande sceneggiatore di fumetti Brian Michael Bendis non si occuperà più delle pubblicazioni di Superman. Alla fine del 2020 lascerà anche la scrittura della serie Action Comic. A rivelarlo, i piani di pubblicazione annunciati da Dc Comics. Bendis era arrivato alla casa editrice con un clamoroso contratto in esclusiva dopo essere stato per 20 anni uno degli autori simbolo della rivale Marvel.
Durante il suo regno iniziato nel 2018, Bendis aveva dato una rotta decisamente innovativa alle vicende dell’Uomo di acciaio, introducendo nuovi villain, organizzando l’Evento Leviathan che ha coinvolto anche molti altri personaggi Dc, infine facendo rivelare l’identità segreta di Clark Kent a tutto il mondo. Nell’ultima avventura prevista, quella del volume Superman #28, il supereroe si ritroverà faccia a faccia con una razza aliena che vuole disperatamente aiutare prima che sia troppo tardi, anche se dotata di poteri che metteranno a repentaglio l’esistenza stessa della Terra.
Something big enough to get me to clear the deck. It’s all super exciting but it’s months away and we’ll talk about it all when the world isn’t literally on fire ( I’m in portland) https://t.co/huQHEvjJnQ
— BRIAN MICHAEL BENDIS (@BRIANMBENDIS) September 14, 2020
Al momento non è stato annunciato quale sarà il futuro dello stesso Superman né chi si occuperà dei fumetti in seguito. Per quanto riguarda Bendis, invece, i suoi progetti successivi rimarranno in ogni caso legati alla Dc Comics e si preannunciano ambiziosi, come si intuisce da un suo tweet: “Qualcosa di abbastanza grande da farmi decidere di sgomberare il campo. È tutto molto emozionante, ma ci vorranno ancora mesi, ne riparliamo quando il mondo non sarà letteralmente in fiamme”, ha scritto riferendosi agli scontri razziali che caratterizzano in questo periodo la città in cui si trova, Portland.
Potrebbe interessarti anche