Il buco nell’ozono quest’anno è risultato essere il quinto più piccolo per dimensioni dal 1992, anno in cui è entrato in vigore il Protocollo di Montreal. A raccontarlo sono stati gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) e della Nasa, secondo cui appunto il buco dell’ozono sopra l’Antartide ha raggiunto la sua massima estensione giornaliera il 9 settembre scorso, arrivando a misurare circa 23 milioni di chilometri quadrati, pari a circa il 30% in meno del buco dell’ozono del 2006, il più grande mai osservato.
Il buco nell’ozono
Il buco nell’ozono, ricordiamo brevemente, è una vasta regione della stratosfera, che si trova tra gli 11 e i 50 chilometri sopra la superficie terrestre, con concentrazioni di ozono estremamente basse. Questa riduzione, causata (oltre che a fattori naturali) da composti oggi vietati come per esempio i clorofluorocarburi (Cfc) utilizzati per decenni nelle bombolette spray, schiume, condizionatori e frigoriferi, consente a una maggiore quantità di raggi Uv di raggiungere la superficie, provocando danni non solo all’ambiente ma anche alla nostra salute. Come vi abbiamo già raccontato, sono passati ormai 40 anni da quando uno studio scientifico pubblicato su Nature mostrava per la prima volta questa problematica, documentando una riduzione del 40% dello strato di ozono, in una scoperta che portò alla firma del protocollo di Montreal, un accordo internazionale del 1987 volto appunto a proteggere lo strato di ozono vietando l’uso dei dei Cfc a livello globale. Successivamente, nel 1992, l’emendamento di Copenaghen ha aggiunto nuove sostanze chimiche alla lista di quelle da controllare, come gli idroclorofluorocarburi (Hcfc).
Il quinto più piccolo degli ultimi 30
Monitorando lo strato di ozono in tutto il mondo con gli strumenti del satellite Aura della Nasa, dei satelliti Noaa-20 e Noaa-21 e del satellite Suomi National Polar-orbiting Partnership, così come da palloni meteorologici, gli scienziati hanno osservato che durante il picco della stagione di riduzione dell’ozono di quest’anno, dal 7 settembre al 13 ottobre, l’estensione media del buco dell’ozono è stata di circa 19 milioni di chilometri quadrati e che lo strato di ozono direttamente sopra il Polo Sud ha raggiunto la sua concentrazione più bassa, pari a 147 Unità Dobson (l’unità di misura impiegata per misurare la quantità di ozono), il 6 ottobre scorso. Per rendersi conto, il valore più basso mai registrato sopra il Polo Sud era stato di 92 Unità Dobson nell’ottobre del 2006, mentre, sempre in quell’anno, l’estensione media era stata parti a 26 milioni di chilometri quadrati.



