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lunedì, Mag 22

Caldaie a gas, potrebbero esserci eccezioni allo stop nel 2029 | Wired Italia



Da Wired.it :

Il 2029 dovrebbe segnare l’addio definitivo alle caldaie a gas per l’intera Unione europea. Entro la fine del 2023 dovrebbe infatti arrivare la revisione del regolamento Ecodesign, che prevedrà il divieto di vendere tali prodotti, a meno che essi non abbiano un indice di efficienza al 115%.

Individuando tale parametro, pur non vietando direttamente le caldaie, il nuovo regolamento fisserebbe alcuni paletti entro cui nessun apparecchio può attualmente rientrare. Nemmeno le caldaie alimentate con gas rinnovabili, già presenti sul mercato italiano e su quello continentale, in grado di lavorare con miscele di idrogeno al 20% o interamente con biometano.

C’è la possibilità di una modifica?

Nel corso dell’ultimo dell’ultimo consultation forum della commissione europea del 27 aprile, l’ultima bozza della revisione della normativa ha trovato però, come riporta Il Corriere della Sera, l’opposizione non soltanto dell’Italia, ma anche di alcuni Stati dell’est: Polonia, Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca e Croazia. Anche per questa ragione, all’orizzonte potrebbe profilarsi una modifica sostanziale dell’attuale indirizzo dell’esecutivo.

Dopo l’incontro del mese scorso era infatti stata avviata una fase di otto settimane utile a consentire a tutti i soggetti coinvolti di inviare alla commissione i propri pareri. Da Bruxelles è però poi arrivato un anticipo della convocazione della prossima riunione, che si terrà il 12 giugno, quindi a meno di sette settimane dal consultation forum. E il fatto che, tra i punti all’ordine del giorno, compaia l’ipotesi di divieto di vendita di caldaie a gas dal settembre 2029 potrebbe nascondere un’apertura al dialogo sul tema.

Una questione da discutere

Grandi critiche alla bozza di revisione erano arrivate attraverso una nota congiunta di Proxigas, l’associazione che riunisce le imprese della filiera del gas naturale, Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto dei gas liquefatti, Assotermica, l’associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, Ance, l’associazione nazionale costruttori edili, e Applia Italia, che riunisce i produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali. Di diverso avviso si sono invece dichiarate organizzazioni non governative come l’European environmental bureau (Eeb) e l’Environmental coalition on standard (Ecos).

Questi contrasti, secondo il Corriere, dovrebbero dunque portare l’esecutivo comunitario a compiere approfondimenti sulla questione e ammorbidire la propria posizione, prevedendo magari qualche eccezione alla regola. In alcune “situazioni particolari – ha fatto notare infatti la commissione – potrebbe non esserci una soluzione tecnica per sostituire la caldaia con una delle alternative disponibili”.



[Fonte Wired.it]