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venerdì, Lug 21

Caldo estremo, le piattaforme di food delivery non si fermano | Wired Italia



Da Wired.it :

Secondo Mario Grasso, sindacalista della Uiltucs (la sigla della Uil che rappresenta il mondo del commercio), “i fattorini autonomi delle consegne di cibo a domicilio tramite app purtroppo scontano in questi casi tutti i limiti della mancanza di diritti e tutele. Abbiamo da tempo invitato Assodelivery a valutare un intervento a favore dei rider in caso di caldo eccessivo anche con una campagna di comunicazione sul tema. Le indennità meteo oggi riguardano invece solo la pioggia o la neve”.

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Il caldo può comportare seri rischi per alcune categorie di lavoratori. Se la temperatura supera i 35 gradi, per l’Inps è possibile sospendere l’attività lavorativa e richiedere l’integrazione salariale ordinaria

La strategia di Getir

Diversa la situazione per i fattorini di Getir, la startup turca che consegna la spesa a domicilio. In questo caso i rider, oltre a essere dipendenti come per Just Eat, non rimangono in giro per raccogliere le ordinazioni dal ristorante più vicino, ma tornano alla base, ovvero i supermercati distribuiti dove recuperano gli acquisti dei clienti. Inoltre si muovono solo con scooter elettrici, e non con le bici come molti fattorini delle altre piattaforme.

L’azienda fa sapere che “gli store manager e il team incaricato della salute e sicurezza dei lavoratori monitorano costantemente le condizioni meteo e dei corrieri, in modo da adottare le misure più opportune per garantire il loro benessere e sicurezza, come accaduto in questi giorni con delle pause più lunghe tra una consegna e l’altra e la fornitura di integratori e bevande”. Anche Getir ha previsto la clausola della sospensione per meteo estremo, applicata “in passato in giornate caratterizzate dal forte maltempo”.

La questione politica

Per Grasso, “il tavolo nazionale di trattativa con le piattaforme digitali del food delivery potrebbe dare una risposta utile alle migliaia di rider oggi in strada in condizioni critiche”. Ma quel negoziato, appannaggio del Movimento 5 Stelle che per ben due volte, con ministri del Lavoro prima Luigi Di Maio e poi Nunzia Catalfo, ha fallito nell’intento, è scomparso dai radar. E se sul lavoro via piattaforma a dettare le regole sarà ormai la direttiva in discussione nel trilogo tra Commissione, Consiglio e Parlamento europeo, in Italia il ministero del Lavoro si muove sull’emergenza caldo solo a metà luglio, nonostante le allerte meteo già da giugno. La prossima riunione è fissata per il 24 luglio.

Nel frattempo il ministero ha pubblicato un vademecum per l’emergenza caldo.Lo stress da calore – scrive il dicastero guidato dalla ministra Marina Calderone – è un rischio significativo per i lavoratori all’aperto, soprattutto quando svolgono un intenso lavoro fisico con esposizione diretta alla luce solare e al calore in settori come l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, l’edilizia, l’estrazione mineraria, i trasporti e la manutenzione e la fornitura di servizi pubblici”. Proprio come i rider.



[Fonte Wired.it]