Perché con lo sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei non si è attivato It Alert, il sistema pubblico di allerte nazionale? Ce lo siamo chiesti in seguito alla prima scossa di magnitudo 3.5, registrata alle 19:51 del 21 maggio, seguita fino alle ore 00.31 da ben 150 terremoti, inclusa una scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni. It Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale, dovrebbe avvertire la popolazione in caso di gravi emergenze come come eventi climatici estremi, emergenze radiologiche nucleari e altri disastri umani o ambientali. Avviato il 28 giugno scorso, invia ai telefoni cellulari presenti in una specifica area geografica messaggi di utilità.
Wired ha contattato diverse persone nell’area colpita, e dalle loro testimonianze risulta che nessuna ha ricevuto una notifica dal servizio. C’è chi invece racconta di aver installato delle app apposite, sopratutto dopo l’inizio dell’attività sismica nei Campi Flegrei qualche mese fa, come Ingv terremoti (dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l’ente che rileva e monitora l’attività sismica), Rilevatore Terremoto o Terremoto. Queste app, disponibili per Android, iPhone e iPad, segnalano il verificarsi di un sisma e avvisano l’utente con un allarme. Alcune possono anche rilevare i movimenti sismici e inviare avvisi con qualche secondo di anticipo rispetto alla percezione del cittadino comune, ma si reggono su un sistema completamente diverso rispetto a quello centralizzato di It-alert.
Come funziona It-alert
Non è necessario scaricare alcuna applicazione o registrarsi a un servizio per ricevere la notifica It-alert. Importante è avere il telefono acceso, connesso alla Rete e non in modalità aereo. Se il telefono è in modalità silenziosa potrebbe non illuminarsi. Il messaggio di allerta appare direttamente sullo schermo, bloccando temporaneamente tutte le altre funzionalità del telefono. Per riportare il dispositivo in condizioni normali, basta toccare la notifica per confermare la ricezione. A quel punto, il messaggio scompare dallo schermo e viene conservato tra le notifiche degli avvisi di emergenza, se supportato dal sistema operativo. Il messaggio arriva su tutti i dispositivi con sistemi iOS o Android, inclusi smartphone, smartwatch e tablet, ma non sui computer portatili.
Una categoria non inclusa
Il servizio It-alert è operativo, si legge sul sito, dal 13 febbraio “esclusivamente per i seguenti rischi di protezione civile“: incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica; incidenti rilevanti in stabilimenti industriali; collasso di una grande diga; attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano. Trascura quelli a elevata incertezza, fortemente localizzati o con un margine assai breve di prevedibilità o di evoluzione, come per l’appunto i terremoti.
Tuttavia, va ricordato che l’attività vulcanica nei Campi Flegrei citata tra i rischi coperti da It-alert è ciò che causa il bradisismo, cioè la lenta deformazione del suolo della caldera, un processo di sollevamento che riguarda in particolare l’area di Pozzuoli, e che a sua volta ha vocato le numerosissime scosse nell’area, di cui 450 soltanto nell’ultimo mese, la maggior parte di bassa entità. Wired ha provato a contattare la Protezione civile per chiedere chiarimenti in merito, senza ricevere risposta prima della pubblicazione di questo articolo.
In sperimentazione da due anni
Va ricordato che It-alert è attualmente in fase di sperimentazione. L’ultimo round di test del sistema di allarme pubblico si è concentrato su scenari di rischio specifici in aree circoscritte. Dal 22 al 26 gennaio 2024 una fase di test ha coinvolto parte di dodici regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle D’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. I rischi simulati hanno incluso il collasso di una grande diga in Campania, Sicilia, Valle D’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano; un incidente rilevante in stabilimenti industriali ad alto rischio chimico in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Toscana; un incidente nucleare in Piemonte.
Gli obiettivi del test erano quelli di sperimentare It-alert in aree limitate e aiutare le persone a familiarizzare con i messaggi di allarme specifici per rischio e area. Questo fa parte del percorso verso la possibile attivazione operativa del sistema di allarme pubblico su tutto il territorio nazionale, come previsto dalla direttiva del 7 febbraio 2023. Nel frattempo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha invitato alla calma le persone dell’area dei Campi Flegrei, dato che non ci sono segnali di un’imminente eruzione vulcanica.