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lunedì, Gen 11

Canon EOS R5, la nostra prova “cinematografica”



Da Wired.it :

La mirrorless che vanta un sensore da 45 megapixel, il processore DIGIC X e la capacità di registrare video in 8k si rivela uno strumento potente e versatile per i professionisti della fotografia e del video

Leggera e relativamente compatta, specie se si considera la quantità di funzioni racchiuse nel suo chassis in lega di magnesio, la EOS R5 è una fotocamera full frame ma anche un manifesto: quello con cui Canon conferma e rilancia la nuova centralità delle soluzioni mirrorless per il mercato professionale. Caratterizzata da un sensore da 45 megapixel e capace di scattare fino a 20 fps, è anche la prima mirrorless full frame in grado di registrare internamente video 8K in formato RAW fino a 29,97 fps e video 4K fino a 120fps.

Potente e versatile, testata in coppia con un obiettivo un obiettivo RF 24-105mm f/4 L IS USM, è stata oggetto di una prova su strada pur condizionata da qualche limitazione: in tempi di pandemia, restrizioni e regioni di colore variabile, è infatti praticamente impossibile mettere alla prova ogni caratteristica di una fotocamera che può fare tutto, dalla fotografia sportiva a filmati degni del cinema di Christopher Nolan. Anzi, per un giudizio più navigato su quest’ultimo aspetto, ci siamo rivolti al regista Giovanni Caloro, co-fondatore della casa di produzione Amarena Pictures.

Street photography senza limiti

Ma andiamo con ordine: la EOS R5 può scattare fino a 12 fps grazie all’otturatore meccanico e fino a 20 fps con l’otturatore elettronico completamente silenzioso mentre utilizza sia il rilevamento dell’esposizione automatica (AE) sia la messa a fuoco automatica (AF). A questo si somma la nuovissima stabilizzazione d’immagine sul sensore (IBIS) a 5 assi, che migliora le prestazioni di tutti i tipi di obiettivo e che, quando funziona in coppia con il sistema di stabilizzazione nativo degli obiettivi RF, riesce a correggere fino a 8 stop, consentendo per esempio di fare a mano libera foto che altrimenti richiederebbero l’uso di un treppiede.

Inutile dire che ne abbiamo approfittato sistematicamente: di giorno e di notte, sotto un cielo terso o sotto la pioggia, persino giocando con crudeli controluce, abbiamo potuto sperimentare come la EOS R5 si rivelasse ben all’altezza delle aspettative. Sia quando ha mostrato l’ampiezza della gamma dinamica con cui rende quasi alla perfezione la realtà che vedi a occhio nudo, sia per la definizione e ricchezza di particolari con cui ha catturato immagini notturne piene di colori, riflessi e dettagli. Il tutto senza mai vedere un cavalletto e (come nel caso delle foto del riflesso sulla pavimentazione, visibili anch’esse nella gallery qui sopra da 34 immagini non editate), in alcuni casi ripetendo lo stesso scatto con valore tra 1250 e 12.800 iso per scoprire che la resa finale resta di ottimo livello.

Merito anche del processore DIGIC X, mostro di potenza e velocità di elaborazione, che abilita anche il nuovo e aggiornato sistema di autofocus Dual Pixel CMOS AF II consentendo di mettere a fuoco in appena 0,05, peraltro lavorando con livelli di luce fino a -6 EV e con una sensibilità da 100 da 51.200 iso.

Molto utili in ogni situazione sono poi risultati anche il joystick multi-controller e il touchscreen ad angolo variabile da 3,2 pollici con una risoluzione di 2,1 milioni di punti, da usare in aggiunta alla modalità Touch Drag AF, che insieme consentono di scattare praticamente da ogni posizione senza ad esempio bisogno di sdraiarsi a terra.

Riprese video “da paura”

Venendo al reparto video, sulla carta le caratteristiche tecniche promettono meraviglie: EOS R5 è in grado di registrare internamente video 8K (RAW a 12 bit; MP4 4:2:2 a 10 bit /H.265; MP4 4:2:0 a 8 bit /H.265) utilizzando per intero il sensore full-frame per un effetto cinematografico e consentendo di scegliere tra rapporto immagine DCI o UHD, metodo di compressione ALL-I o IPB e Canon Log o HDR PQ e tra diversi frame rate da 23,98p, 24p, 25p o 29,97p. E poi ovviamente in 4K, anche in modalità uhd con frame rate fino a 120p (119,88 fps) con qualità 4:2:2 a 10 bit.

Ma come si comporta la mirrorless Canon nella pratica? Come ci si lavora? «Già al tatto la macchina dà delle sensazioni molto simili alle sue cugine più grandi, quelle Red e Arri Alexa Mini che di solito utilizziamo nelle nostre produzioni: quella giusta via di mezzo tra maneggevolezza e peso contenuto che infonde sicurezza – spiega il regista Giovanni Caloro – tutto questo si traduce in grandissime potenzialità espressive: l’interfaccia (e i settaggi) foto e video sono indipendenti, il che significa che posso scattare foto con bilanciamento del bianco automatico (o iso alti), passare in video con bianco a 4000°K (e iso 100), e poi tornare alle foto senza dover reimpostare tutto due volte».

Inoltre, le dimensioni compatte permettono di “infilare” la macchina in posti dove una reflex avrebbe problemi, mentre il bilanciamento e la compattezza consentono di agganciare su un piccolo braccio steady senza avere grossi problemi di equilibrio. «Questo si traduce in maggiore flessibilità, meno tempo di preparazione e possibilità di iniziare a riprendere una scena in tempi più brevi», osserva Caloro.

Il sistema iTR AF X deve a un fine tuning tramite intelligenza artificiale con apprendimento deep learning l’efficacia con cui rileva volto e occhi, mantenendo i soggetti sempre nitidi anche con ridotta profondità di campo. Non solo, ma il sistema di inseguimento del soggetto ora riconosce anche gatti, cani e uccelli sia in modalità foto che video. «Il tracking facciale permette di avere la profondità di campo di una lente fotografica, dove tutto è nitido – spiega ancora Giovanni – e tuttavia consente di seguire il volto di chi state inquadrando se si allontana o avvicina sfocando quindi il background senza dover “fare i fuochi” costantemente, cosa che di solito si fa ricorrendo all’apposita figura professionale del “focus puller”». In questo modo è possibile simulare la resa cinematografica già dalla prima inquadratura, addirittura improvvisando.

Infine, la Canon EOS R5 ha superato brillantemente anche lo “stress test dell’albero”, ovvero la ripresa di foglie mosse dal vento (peraltro con un ostacolo sulla visuale) «dove di solito anche il miglior sensore dà segni di cedimento. Qui invece – conclude Giovanni Caloro – l’8k dà il meglio di sé: non c’è traccia di pixel fuori posto, di glitch o di compressioni varie. E’ da paura».

La EOS R5 costa 4.709,99 euro, mentre l’obiettivo RF 24-105mm f/4 L IS USM è in vendita a 2.669,99 euro.

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[Fonte Wired.it]