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giovedì, Set 08

Capgemini eGovernment Benchmark: la maggior parte dei servizi pubblici è accessibile online, ma bisogna accelerare sui servizi sanitari digitali

da Hardware Upgrade :

Nel suo report eGovernment Benchmark 2022, Capgemini ha fatto il punto sui servizi digitali (eGovernment) offerti dagli Stati nel Vecchio Continente. Lo studio, al quale hanno collaborato anche Sogeti, IDC e Politecnico di Milano, prende in esame tutti i 27 Stati membri e mostra che in generale l’Europa è al passo con la tematica, con l‘84% dei servizi accessibili online (in media). Per la prima volta il report analizza anche lo stato dei servizi sanitari offerti online (eHealth), e sotto questo profilo è evidente che ci sia ancora da lavorare.

L’Europa è indietro sull’eHealth

Se sotto il profilo dei servizi di eGovernment l’Europa si è mossa bene e piuttosto rapidamente, la maturità dei servizi eHealth non è ancora sufficiente. Solamente tre Paesi hanno ottenuto un punteggio di maturità in quest’area superiore al 90%: Lussemburgo (97%), Estonia (93%) e Malta (91%). Ben otto Paesi, invece, hanno un valore inferiore al 50% (Albania, Cipro, Montenegro, Serbia, Macedonia del Nord, Romania, Svizzera) In soldoni, questo significa che molte pratiche relative alla sanità richiedono di fare ancora ricorso a strumenti tradizionali, non digitali, per esempio per prenotare visite e appuntamenti, effettuare consulenze mediche digitali, ottenere prescrizioni per i medicinali. 

Un aspetto interessante analizzato dal report è che per i cittadini stranieri l’accesso ai servizi digitali in genere, inclusi quelli sanitari, è più complicato, complice anche l’assenza di informazioni in inglese. 

Nell’indice di maturità digitale, sotto il profilo dell’eGvernment l’Italia ottiene un punteggio di 61%, leggermente sotto la media del 68%, nonostante i passi avanti fatti durante la pandemia, per esempio con l’accelerazione sullo SPID.

Bisogna investire sull’esperienza utente

Un punto su cui è sicuramente necessario investire è quello dell’esperienza utente, ancora migliorabile. Per esempio, meno della metà dei servizi digitali (46%) è accessibile tramite un’unica identità digitale (come può essere lo SPID nel caso dell’Italia). Solamente il 61% dei moduli online, poi, appare all’utente già precompilato, come ci si aspetterebbe da soluzioni digitali all’avanguardia. 

Id elettronic

Interessante notare come nonostante ormai lo smartphone sia lo strumento di accesso più usato dai cittadini europei, solo il 91% dei siti istituzionali che offrono servizi digitali è dotato di una versione mobile, facilmente consultabile dal telefono. 

La maturità digitale dei servizi pubblici migliora di anno in anno, e la pandemia di Covid-19 ha confermato quanto sia importante questo aspetto. Come abbiamo potuto constatare, le buone funzionalità digitali nel settore sanitario hanno permesso ai paesi di fronteggiare meglio la pandemia, contribuendo all’organizzazione delle campagne di vaccinazione e al decentramento delle terapie durante i periodi di lockdown. L’eGovernment Benchmark di quest’anno identifica l’eHealth come un’area di chiaro miglioramento per quanto riguarda l’accessibilità e la user experience in modo trasversale”, spiega Domenico Leone, Public Sector Director di Capgemini in Italia. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva trasformazione digitale del settore pubblico. Per accelerare questa transizione, i governi dovranno adottare soluzioni digitali innovative per migliorare i servizi pubblici online e incrementare l’efficienza amministrativa. Abbiamo bisogno di un ecosistema GovTech europeo che consenta ai governi di abilitare la prossima generazione di servizi online. Servizi di eGovernment maggiormente innovativi permettono inoltre di rendere le nostre interazioni con gli enti pubblici più eco-friendly: le soluzioni paperless dimostrano ad esempio come i governi si impegnino a operare in modo più sostenibile, aumentando al contempo convenienza e flessibilità per gli utenti”.

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