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venerdì, Gen 17

carbon negative entro il 2030


Il business di Microsoft diventerà carbon negative entro il 2030. In altre parole, tra dieci anni il gruppo di Redmond sarà in grado di smaltire più emissioni rispetto a quante ne genera nella propria attività. È questo il primo step di un percorso di lungo termine annunciato oggi dall’azienda e che arriverà poi nel 2050 ad aver ripulito l’atmosfera di quanto inquinato fin dall’inizio della propria storia.

Microsoft e l’ambiente: obiettivo sostenibilità

Un obiettivo ambizioso, da raggiungere facendo leva anzitutto sull’innovazione tecnologica, passando dalla creazione di nuovi strumenti e sistemi oggigiorno ancora non disponibili o estremamente complessi. Per questo la società ha annunciato anche la costituzione di un fondo da un miliardo di dollari destinato proprio a sostenere ricerca e sviluppo nei prossimi quattro anni. Di seguito un grafico utile per capire come andrà configurandosi il prossimo decennio da questo punto di vista.

La strada che porterà Microsoft ad essere carbon negative entro il 2030

Va ricordato che Microsoft è carbon neutral fin dal 2012 ovvero che otto anni fa è arrivata a compensare le emissioni generate acquistando energia rinnovabile e altri offset utili nell’ottica di un’attività più sostenibile. A tal proposito, entro il 2025 tutto quanto consumato arriverà da fonti pulite.

La parte più interessante del progetto è costituita dalla già citata intenzione di eliminare la CO2 già presente nell’atmosfera. Ad oggi non è impossibile farlo, ma i metodi disponibili risultano ancora troppo costosi perché possano essere applicati su larga scala: circa 600 dollari per ogni tonnellata. Riducendo l’esborso tramite la ricerca di soluzioni evolute da rendere accessibili anche ad altri innescherebbe un circolo virtuoso.

Per aver un quadro più completo bisogna tenere in considerazione i diversi prodotti della società: dai servizi cloud al software, fino alle componenti hardware. L’intenzione dichiarata è quella di operare un’ottimizzazione di tutti i processi, anche per quanto riguarda la realizzazione e la spedizione dei dispositivi (pensiamo ad esempio ai Surface o alle console Xbox), riducendo inoltre per quanto possibile il loro consumo così che possano essere più sostenibili per il loro intero ciclo vitale, senza dimenticare di considerare cosa avviene poi, con la fase di smaltimento e riciclo.



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