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giovedì, Set 23

Caricabatterie unico, davvero in Europa lo avremo?



Da Wired.it :

La Commissione europea lo ha proposto, ora serve l’ok di Parlamento e Consiglio per uniformare tutti i caricabatterie alla porta usb-c. Apple è contraria

Caricabatterie (Halacious/Unsplash)
Caricabatterie (Halacious/Unsplash)

I produttori di smartphone e altri dispositivi elettronici potrebbero presto presto uniformare i loro caricabatterie a un unico modello comune, per poterli vendere nei paesi dell’Unione europea. La Commissione ha infatti presentato la nuova Radio equipment directive, che mira a uniformare tutti i caricabatterie alla porta usb-c, quella in uso dal 2018 sulla gran parte di dispositivi Android. La proposta non è stata gradita da Apple, i cui prodotti utilizzano il suo connettore di proprietà lightning e sono progettati per funzionare solo con dispositivi che seguono gli standard di Cupertino.

“Con la diffusione di sempre nuovi dispositivi elettronici, vengono venduti sempre più caricabatterie che non sono intercambiabili o non sono necessari – ha dichiarato il commissario per il mercato interno Thierry Breton -. Con questa proposta vogliamo porre fine a questo inutile spreco. Le nuove regole sono infatti state studiate per ridurre la quantità di rifiuti elettronici generati dalle cittadine e dai cittadini europei, pari a circa 12,3 milioni di tonnellate a partire dal 2016.
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Quanto costa non avere un caricabatterie universale?

In media, ogni persona in Europa possiede circa 3 caricabatterie per cellulare, di cui solo 2 vengono usati regolarmente. Nonostante ciò, secondo i dati raccolti dalla Commissione, almeno il 38% dei cittadini e delle cittadine ha avuto problemi nel ricaricare il proprio telefono, perché i caricabatterie disponibili non erano compatibili. Oltre a creare disagi immediati, questa situazione comporta anche grandi e inutili costi per i consumatori europei che spendono circa 2,4 miliardi di euro l’anno nell’acquisto di nuovi caricabatterie. Inoltre, a questi costi vanno aggiunti quelli ambientali, sui quali lo spreco di caricabatterie va a pesare con circa 11 mila tonnellate di rifiuti plastici ogni anno.

A quali dispositivi si applicheranno le nuove regole?

Oltre ai cellulari, le nuove regole si applicheranno anche a computer portatili, tablet, cuffie, altoparlanti, console per videogiochi o fotocamere. Le case produttrici saranno quindi obbligate a rendere i loro standard di ricarica rapida interoperabili sui diversi dispositivi e a fornire ai clienti tutte le informazioni necessarie rispetto a quale tipo di ricarica è supportata dal loro dispositivo. Inoltre, la proposta consentirà alle persone di acquistare nuovi prodotti elettronici senza un nuovo caricabatterie incluso. La Radio equipment directive riguarda solo i caricabatterie provvisti di un cavo, mentre le ricariche wireless sono escluse dalle nuove norme.

Da quando si parla di caricabatterie universali?

I tentativi per imporre un caricabatterie universale in tutto il territorio europeo risalgono al 2009, quando Apple, Samsung, Huawei e Nokia firmarono un accordo volontario per utilizzare uno standard comune. Negli anni successivi a questo accordo l’industria dell’elettronica si è gradualmente uniformata a usare prese micro usb e poi usb-c, riducendo il numero di uscite di ricarica da più di 30 a solamente 3 (micro usb, usb-c e lightning). Tuttavia, per i legislatori europei, questo approccio volontario non ha raggiunto gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di risparmio stabiliti inizialmente.

Nel mirino c’è Apple, che si è schierata contro i tentativi di uniformare i caricabatterie già dall’anno scorso quando, a gennaio 2020, il Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per incentivare questa trasformazione.

Quando entrerà in vigore la proposta della Commisione?

Prima di diventare legge, la proposta della Commissione dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, con un voto che verrà espresso nei prossimi mesi. Una volta adottata, i produttori avranno 2 anni di tempo per conformarsi alle nuove regole, altrimenti non potranno vendere i propri prodotti entro i confini dell’Unione. Il tema non verrà però chiuso con questo voto. La proposta attuale regolamenterà solo la porta di ricarica collegata ai dispositivi elettronici, mentre per uniformare anche l’altra estremità del cavo la Commissione ha annunciato di voler aprire una nuova revisione della normativa verso fine anno.





[Fonte Wired.it]