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venerdì, Lug 10

Carta di identità elettronica, come sta andando in Italia



Da Wired.it :

Sono ormai più di 15 milioni gli italiani che hanno la Cie nel portafoglio, eppure l’impiego dei servizi correlati è ancora limitato

Sono ormai più di 15 milioni gli italiani che hanno una carta d’identità elettronica (Cie) nel portafoglio, eppure l’impiego dei servizi correlati è ancora limitato. L’ha confermato il rapporto europeo sulla digitalizzazione dei servizi, Desi 2020, che ha indicato in circa il 32% la popolazione italiana dedita all’impiego di servizi e-government contro una media europea del 67%.

Il tema centrale quindi è quello della consapevolezza dei cittadini: la Cie rispetta i più alti standard di sicurezza,  previsti dal regolamento europeo sui sistemi di identificazione (Eidas) e semplifica ogni procedura, perché quindi non approfittarne? Domande riverberate a Forum Pa 2020, il principale evento nazionale dedicato alla modernizzazione della pubblica amministrazione, da Stefano Imperatori, direttore Sviluppo soluzioni integrate di Poligrafico e Zecca dello Stato.

Numeri positivi e prospettive di impiego

Lo scorso giugno, a prescindere dal rallentamento dovuto alla quarantena, il numero di Cie emesse ha superato quota quindici milioni. Per fare un parallelo le emissioni Spid, il sistema pubblico di identità digitale, sono di poco superiori alle sette milioni di unità. Eppure per la prima si contano poche centinaia di amministrazioni e servizi attivi, mentre la seconda ne vanta 4.500. Come ha sottolineato Imperatori entrambe le soluzioni condividono tecnologie comuni, quindi la diffusa abilitazione della Cie sarebbe agevole e senza grandi esborsi.

Non a caso il Poligrafico ha sviluppato l’app gratuita Cie Id (Android e iOS) che attraverso il sistema “Entra con Cie” consente di utilizzare la card come chiave di accesso ai servizi delle pubbliche amministrazioni italiane e degli stati membri dell’Unione europea.

In fondo la carta d’identità elettronica italiana è una vera e propria piattaforma. Il tratto primario è quello dell’identificazione, ma la sua massima interoperabilità ne consentirebbe l’impiego in contesti molto diversi. Per esempio le operazioni di riconoscimento da parte delle forze dell’ordine per transitare attraverso e-gate grazie, tornelli o aree ad accesso controllato. E quindi aeroporti, stadi, metropolitane. Non solo, la sua compatibilità con strumenti di pagamento (Psd2) o abbonamenti elettronici “permette di prefigurare nuovi scenari in futuro“. Si pensi alla possibilità di avere in un unico supporto digitale, in piena sicurezza, la moltitudine degli strumenti oggi utilizzati per questi servizi.

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[Fonte Wired.it]