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venerdì, Mar 13

Casa mia è il nuovo video dei Deux Alpes, nell’attesa che tutto torni come prima



Da Wired.it :

Il nuovo video dei Deux Alpes, in anteprima su Wired, celebra la normalità dei rapporti umani in relazione alla città. Tessuto umano e tessuto urbano diventano un’unica cosa, dando vita ai luoghi quotidiani

Mai come in questi giorni il concetto di casa è tornato centrale nella vita di tutti noi. Un luogo che fino al 3 aprile, perlomeno per chi vive sul territorio italiano, sarà lo spazio vitale principale, se non l’unico. Il duo elettronico Deux Alpes, di stanza a Milano, sicuramente non lo aveva previsto, ma il loro nuovo video, Casa mia, funziona perfettamente come speranza futura per quando sarà finito questo periodo di isolamento forzato. La storia raccontata dalla clip musicale, terzo singolo della band in attesa dell’album, dopo Bittersweet e The Boys, è un processo di integrazione semplice e naturale. Due ragazzi, una di origine habesha e l’altro italiano, decidono di passare una serata assieme, nella loro città, camminando lungo quelle strade che tutti i giorni percorrono, entrando in bar e locali che vivono abitualmente durante il fine settimana. Il tessuto umano si mischia col tessuto urbano con disincantata normalità. Il brano è accompagnato dalla voce di Marta Moretti dei Tersø.

I Deux Alpes ci raccontano anche la nascita e l’idea di fondo del videoclip: “Il video è un’idea del regista Filippo Patelli e ci ha colpito subito. Ci piaceva moltissimo parlare di un tema importante come quello della casa, dell’integrazione uscendo dagli stereotipi e dai luoghi comune”, ci spiegano.

“Crediamo lui ci sia riuscito benissimo, attraverso il suo stile fotografico che è assolutamente riconoscibile. Due ragazzi, una di origine habesha e uno italiano che si incontrano, passano una serata insieme, senza scadere per forza nella volontà di dire qualcosa di più o di diverso. Quasi in maniera banale. Così come le persone di questo quartiere si sono mischiate e contribuiscono alla vita di una città che oggi è a tutti gli effetti anche la loro città, senza forzature, senza clamore. Nel quotidiano di chi tutti i weekend frequenta quei locali, quelle vie”.

 

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[Fonte Wired.it]