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giovedì, Set 26

Caso ranitidina, un punto sui farmaci ritirati (e sulle fake news)


Dopo che l’Agenzia italiana del farmaco ha vietato l’uso, a scopo precauzionale, di una lunga serie di farmaci contenenti ranitidina, sui social sono state diffuse alcune false liste dei medicinali vietati

ranitidina

N-nitrosodimetilammina. È questo il nome della sostanza che ha spinto alcuni giorni fa l’Agenzia italiana del farmaco a disporre il ritiro di alcuni lotti di farmaci contenenti il principio attivo ranitidina, prodotti in India dalla Saraca Laboratories Ltd. Il motivo, appunto, è la presenza in alcuni di questi medicinali di un’impurità, la n-nitrosodimetilammina, classificata come “probabilmente cancerogena per l’uomo” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Con il conseguente divieto d’uso e il ritiro, a scopo precauzionale, di una lunga serie di farmaci contenenti ranitidina, tra cui alcuni lotti di Buscopan antiacido, Ranitidina, Ranidil e Zantac.

Eppure, nelle ultime ore sui social network stanno circolando liste fake di farmaci vietati, che non hanno però nulla a che fare con quelli a base di ranitidina contenuti nel lungo elenco dell’Aifa. A lanciare l’allarme è la stessa agenzia, che ha appena diffuso un comunicato per invitare i cittadini a diffidarne.

“L’Agenzia italiana del farmaco”, si legge nella nota appena diffusa, “informa che nelle ultime ore sui social network si stanno diffondendo liste di farmaci che nulla hanno a che vedere con quelli oggetto dei provvedimenti restrittivi disposti nei giorni scorsi che riguardano esclusivamente farmaci contenenti ranitidina”. L’Aifa, quindi, raccomanda di consultare esclusivamente le informazioni pubblicate sul suo  sito. “Ogni altro elenco difforme da quelli su indicati non è da considerarsi attendibile”.

Per ulteriori informazioni, vi mettiamo qui i due link dell’elenco dei farmaci ritirati dal mercato e quelli per cui è stato disposto il divieto d’uso.

Ricordiamo, inoltre, che la ranitidina è un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida. Nel frattempo che l’Aifa sta lavorando, in collaborazione con l’Agenzia europea per i medicinali e alle altre agenzie europee per valutare il grado di contaminazione nei medicinali coinvolti, gli esperti raccomandano che i pazienti che sono in trattamento con un medicinale a base di ranitidina non devono sospenderlo, ma consultare il medico il prima possibile, per concordare una terapia alternativa.

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