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Catastrofe climatica globale di 8200 anni fa, come sono sopravvissuti gli esseri umani

da | Mag 13, 2025 | Tecnologia


8200 anni fa una catastrofe climatica investì il nostro pianeta. Eppure i nostri antenati riuscirono a sopravvivere, rifugiandosi nell’entroterra o affidandosi alla pesca. A raccontarlo è stato un team di ricerca guidato dell’Università di Oxford, secondo cui appunto i cacciatori-raccoglitori affrontarono con successo questo improvviso cambiamento del clima, riuscendo ad adattarsi molto rapidamente a un mondo molto più freddo. I dettagli del loro studio sono stati pubblicati sulla rivista Quaternary Environments and Humans.

La catastrofe climatica

Pur non essendo così rigida e duratura come le fasi finali dell’ultima era glaciale, che si concluse circa 11mila anni fa, la catastrofe climatica di 8200 anni fa causò un crollo delle temperature fino a 6 gradi centigradi nel giro di decenni. Sappiamo anche che, nel frattempo, una massa continentale si staccò dalla piattaforma continentale norvegese, innescando un potente tsunami che fu decisivo per la separazione tra Gran Bretagna e il resto dell’Europa. Sebbene la scienza abbia già studiato questo evento, tuttavia, la maggior parte delle analisi sono state fatte a livello regionale.

L’analisi

In questo nuovo studio, invece, i ricercatori hanno mostrato una visione più ampia della catastrofe climatica, confrontando i reperti archeologici tra l’Europa nord-occidentale e la Siberia meridionale, tra cui cimiteri di cacciatori-raccoglitori e quasi 300 resti umani e animali datati al radiocarbonio provenienti dalla sola regione del Bajkal, nella Siberia sud-orientale. Combinando queste informazioni con dati ambientali, come polline e carbone vegetale conservati nei sedimenti lacustri e capaci di mostrare i cambiamenti nella vegetazione e nel clima con una precisione decennale, i ricercatori hanno scoperto che le persone si adattarono all’ondata di freddo in modi molto diversi. “Le persone nell’emisfero settentrionale sopravvissero, alcune trasferendosi, mentre altre resistendo”, ha commentato Rick Schulting dell’Università di Oxford. “Queste non furono vittime passive, si adattarono rapidamente”.

I diversi adattamenti

In particolare, dalle analisi è emerso che nel fiordo di Oslo, così come sul lago Bajkal, il numero di insediamenti aumentò, suggerendo che queste comunità trovarono protezione tramite l’uso di risorse acquatiche e quindi il consumo di pesce, foche e molluschi che rimasero stabili con il mutare del clima. Intorno al lago Onega, nella Russia nord-occidentale, i ricercatori hanno osservato un aumento dell’uso dei cimiteri, non collegato a morti premature, ma che piuttosto suggerisce come i cacciatori-raccoglitori si fossero radunati qui, anche in questo caso perché attrattati dalle risorse alimentari, come pesci e foche. Dalle analisi è emerso anche che, invece, sulla costa occidentale della Scozia, le comunità abbandonarono il loro stile di vita basato sulla pesca costiera, trovando rifugio dal freddo nell’entroterra.

I cambiamenti climatici di oggi

I risultati del nuovo studio sono particolarmente importanti in quanto offrono la dimostrazione di un possibile scenario attuale, in cui il riscaldamento globale, alterando le correnti oceaniche, potrebbe causare forti ondate di freddo. “Un collasso della Corrente del Golfo oggi potrebbe portare a un risultato simile”, ha spiegato al New Scientist Mikael Manninen, esperto dell’Università di Helsinki. “Allo stesso modo di 8200 anni fa, anche oggi dovremo trovare il modo di adattarci alla crisi che ne deriverà”. E oltre a descrivere in che modo gli esseri umani hanno reagito ai cambiamenti climatici del passato, le analisi del nuovo studio ci mostrano anche quanto fossero diverse le loro opzioni rispetto alle nostre. “Alle persone non importa se fanno 1 o 2 gradi in più o in meno, finché ciò non influisce sui modelli di precipitazioni, sulle migrazioni degli animali, sui tipi di piante disponibili”, ha concluso l’autore. “Se sei un cacciatore-raccoglitore e il tuo ambiente diventa improvvisamente ostile, potresti semplicemente andartene, ma è molto più difficile farlo quando ci sono strade, città e catene di approvvigionamento. Quel tipo di mobilità è un lusso che non abbiamo più”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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