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Ecobonus 2024 per comprare auto e moto a basse emissioni, come richiederlo

Ecobonus 2024 per comprare auto e moto a basse emissioni, come richiederlo



Da Wired.it :

Dal 23 gennaio 2024 è di nuovo possibile richiedere l’ecobonus per l’acquisto di auto e moto a basse emissioni. L’accesso ai contributi potrà essere prenotato direttamente dai rivenditori sulla piattaforma Ecobonus ed è valido per l’acquisto di veicoli di categoria M1, L1e, L7e, N1 e N2. Per ora, gli incentivi sono gli stessi previsti già lo scorso anno, ma il ministero ha fatto sapere di essere al lavoro per adeguarlo all’andamento del mercato e alle esigenze dei consumatori.

  1. Che mezzi possono essere acquistati con l’ecobonus?
  2. Chi può accedere ai contributi?
  3. Come si ottiene il contributo?
  4. Le novità

Che mezzi possono essere acquistati con l’ecobonus?

Rimangono invariate le categorie di veicoli interessate dal provvedimento, così come l’ammontare del contributo statale. Per le automobili di categoria M1, si possono ricevere fino a 5 mila euro se si acquista un mezzo da 35 mila euro, con emissioni comprese tra Euro 0 ed Euro 4 e si rottama la vecchia auto, mentre si arriva a 3 mila senza. Per i veicoli ibridi plug-in fino a 45 mila euro il contributo è di 4 mila euro con rottamazione e 2 mila senza. Mentre per i veicoli a diesel e benzina a basse emissioni il contributo è di soli 2 mila euro con rottamazione.

Per quanto riguarda ciclomotori e motocicli elettrici, la somma erogata è pari al 40% del prezzo del nuovo veicolo, fino a un massimo di 4 mila euro, con rottamazione di un mezzo da Euro 0 a Euro 3 della stessa categoria. Senza rottamazione la cifra scende al 30% del prezzo fino a 3 mila euro. Mentre per i veicoli non elettrici il contributo arriva al 40% del prezzo di acquisto ma fino a un massimo di 2.500 euro, con rottamazione sconto sul prezzo di acquisto da parte del rivenditore del 5% obbligatori.

Infine, per i veicoli commerciali N1 sono erogati 4 mila euro se la massa totale è inferiore o uguale a 1,5 tonnellate e 6 mila se la massa è compresa tra 1,51 e 3,5 tonnellate. Mentre per la categoria N2, la somma va dai 12 mila euro, per i mezzi con massa tra le 3,5 e le 7 tonnellate, ai 14 mila euro, per massa compresa tra le 7,1 e le 12 tonnellate.

Chi può accedere ai contributi?

L’ecobonus è rivolto a tutte le persone fisiche o giuridiche che intendano acquistare veicoli non inquinanti, compreso chi svolge attività di noleggio e le Piccole medie imprese che svolgono attività di trasporto.

Come si ottiene il contributo?

L’ecobonus può essere richiesto solamente dalle concessionarie registrate sul portale del ministero, raggiungibile a questo link, dove si può prenotare il contributo per il veicolo in acquisto. Una volta ricevuta la conferma della prenotazione, il rivenditore deve riconoscere l’ecobonus all’acquirente tramite la compensazione del prezzo di acquisto. In questo modo chi compra il nuovo veicolo pagherà già il prezzo scontato.

Le novità

Non è ancora chiaro quando entreranno in vigore, ma nei prossimi mesi il governo dovrebbe approvare il nuovo ecobonus, con una dote tra 900 milioni e 1 miliardo di euro. Le fasce di veicoli interessati sono le stesse attuale, ma per le prime due categorie scatterà una maggiorazione del 35% per chi ha un Isee inferiore a 30 mila euro.



[Fonte Wired.it]

L’influenza aviaria ha fatto una strage di elefanti marini

L’influenza aviaria ha fatto una strage di elefanti marini



Da Wired.it :

L’influenza aviaria è responsabile di uno sterminio di Focidi in Argentina. Oltre 17mila cuccioli, vale a dire il 95% dei nati lo scorso anno, sono stati trovati morti nella penisola argentina di Valdés a causa di un ceppo altamente virulento di H5N1. A riferirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science, che continua così a sollevare le preoccupazioni sull’epidemia di influenza aviaria, ufficialmente confermata dal National Service for Agri-food Health and Quality (Senasa), e sul fatto che il virus sia mutato per essere trasmissibile da mammifero a mammifero.

La morte dei cuccioli

Il nuovo studio ha analizzato i dati provenienti da tre aree lungo la penisola di Valdés (per un totale di circa 300 chilometri di costa) sulla mortalità dei cuccioli di elefante marino del sud (Mirounga leonina) nel novembre 2023. Questi cuccioli nascono solitamente da settembre a novembre e rimangono con la madre per circa tre settimane. “Abbiamo scoperto che il 95% dei cuccioli nelle aree campione era morto alla fine del 2023 e sappiamo che nel 2022 ne sono nati circa 18 mila, quindi praticamente tutta la prole è andata perduta”, ha commentato a Live Science Claudio Campagna, ricercatore presso il Wildlife Conservation Society (Wcs) in Argentina e autore principale dello studio.

La trasmissione dell’aviaria

Sebbene sappiamo che i mammiferi vengano contagiati dall’influenza aviaria tramite il contatto con gli uccelli infetti, attraverso gli escrementi o le carcasse, gli scienziati stanno ora considerando l’idea che la trasmissione possa avvenire direttamente tra i mammiferi: gli autori del nuovo studio, infatti, hanno sottolineato come i cuccioli di foca vengano allattati principalmente dalle loro madri e difficilmente, quindi, possano essere entrati in contatto con materiale infetto. La trasmissione da mammifero a mammifero “è il modo in cui si può spiegare un numero così elevato di cuccioli morti”, ha affermato Campagna. Dato che lo stesso virus è responsabile di altri eventi di mortalità in Sud America, tra cui migliaia di leoni marini in Perù, Cile, Argentina, Uruguay e Brasile, continua l’esperto, è anche possibile che abbia effettuato il salto da mammifero a mammifero, passando così dalle colonie di leoni marini agli elefanti marini.

A rischio la biodiversità

La morte di massa dei cuccioli di elefante marino del sud potrebbe avere un impatto sulla popolazione negli anni a venire. Gli elefanti marini del sud impiegano in media dai tre ai sei anni per maturare sessualmente, il che significa che le colonie potrebbero dover affrontare un numero drasticamente ridotto tra il 2026 e il 2027, quando meno giovani foche potranno essere pronti per la stagione riproduttiva. Il Wcs, comunque, prevede di contare l’intera popolazione a settembre prossimo. “Allora avremo un numero più accurato di femmine rimaste”, ha concluso Campagna. “Speriamo ci sia una buona notizia e la mortalità non sarà così alta”.

L’epidemia di influenza aviaria

Mentre il virus continua a diffondersi tra le popolazioni di mammiferi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha invitato i funzionari della sanità pubblica a prepararsi per una potenziale diffusione dell’H5N1 tra le persone. “Il valore R0, o il numero di persone infettate da una singola persona infetta, per il Covid inizialmente variava da 1,5 a 7. Per l’H5N1 tra gli uccelli, è intorno a 100”, spiegano gli esperti del Wcs. “È fondamentale adottare un approccio collaborativo per identificare i ceppi emergenti di influenza aviaria in tutto il mondo e per sostenere lo sviluppo di vaccini specifici e universali in grado di trattare rapidamente l’infezione nelle persone per prevenire un’altra pandemia”.



[Fonte Wired.it]

Liceo del Made in Italy, solo 1 scuola su 5 lo ha attivato

Liceo del Made in Italy, solo 1 scuola su 5 lo ha attivato



Da Wired.it :

Solo 92 scuole, sulle quasi 900 che avrebbero potuto farlo, hanno scelto di introdurre il liceo del made in Italy: il nuovo indirizzo di studi fortemente voluto dal governo Meloni che sostituisce il già esistente liceo delle scienze umane. Chi vorrà, potrà iscriversi fino al 10 febbraio 2024 e i corsi dovrebbero partire con l’avvio del prossimo anno scolastico 2024/2025.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

La sta scrivendo il governo Meloni. Prevede la celebrazione di una giornata del made in Italy, un fondo di investimento dedicato, sussidi per alcuni filiere e un liceo orientato ai prodotti nazionali

Come riporta il comunicato del ministero dell’Istruzione, il liceo del made in Italy sarà attivato in 92 scuole di 16 regioni italiane: 17 istituti della Sicilia, 12 della Lombardia e del Lazio, 9 della Puglia, 8 delle Marche e della Calabria, 6 dell’Abruzzo, 5 della Toscana, 3 della Liguria, del Piemonte e del Veneto, 2 del Molise e 1 della Basilicata, dell’Emilia Romagna, della Sardegna e dell’Umbria. Altre 22 scuole hanno presentato domanda in Campania, ma la Regione non ha ancora dato l’autorizzazione a farlo partire, mentre ad altri 6 istituti è stato negato l’accesso perché privi dei requisiti necessari per attivarlo. Si tratta, quindi, di altre 28 scuole che, sommate a quelle in cui i corsi inizieranno a settembre 2024, portano il totale degli istituti richiedenti a 120. Una cifra molto bassa rispetto al totale dei licei delle scienze umane che avrebbero potuto introdurre il nuovo indirizzo.

Bisognerà aspettare l’autunno per sapere se la risposta delle famiglie avrà premiato o meno la direzione del governo Meloni, quando si potrà verificare l’effettivo numero di studentesse e studenti iscritti al liceo del made in Italy. Per adesso il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha accolto i dati positivamente considerandoli un “risultato importante”, anche se si sa davvero poco del piano di studi e questo potrebbe scoraggiare le iscrizioni.

Il ministero non ha nemmeno stabilito il quadro orario degli insegnamenti, i risultati dell’apprendimento, e manca anche il programma completo, mentre è stato diffuso solo quello provvisorio relativo ai primi due anni di studio. Inoltre, non sono nemmeno state chiarite quali debbano essere le competenze richieste ai docenti per insegnare le nuove materie, né se verranno attivati corsi di aggiornamento, lasciando studenti e insegnanti nel dubbio e nell’incertezza.



[Fonte Wired.it]

Ilaria Salis, come è andato l’incontro tra il governo e la famiglia

Ilaria Salis, come è andato l’incontro tra il governo e la famiglia



Da Wired.it :

Come anticipato da Wired, il governo Meloni ha incontrato Roberto Salis, il padre di Ilaria Salis, trentanovenne attivista di Monza detenuta a Budapest dall’11 febbraio 2023 con l’accusa di “lesioni potenzialmente mortali” ai danni di due militanti neonazisti, per discutere delle strategie per il rientro della donna dall’Ungheria. L’incontro è avvenuto alle 9.30 ed è finito dopo circa tre quarti d’ora. A rappresentare l’esecutivo c’era il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Al centro della riunione, il primo incontro ufficiale ad alto livello con la famiglia Salis “le strategie da mettere in campo per ottenere il trasferimento di Ilaria nel nostro Paese durante la carcerazione preventiva, che dura da oltre undici mesi – spiega Salis a Wired –. Sono state fatte alcune ipotesi di lavoro assieme a Nordio e alcuni tecnici del ministero, che il guardasigilli ha fatto entrare in un secondo momento dopo qualche minuto a tu per tu“. Salis ha trovato il ministro “sinceramente partecipe al problema familiare. Chiaramente, anche in Ungheria vige la separazione dei poteri e la politica non può interferire con la magistratura. Credo però che il governo abbia la possibilità di fare qualcosa, grazie ai contatti personali“. Salis non si sbottona sulle strategie proposte dal ministero. L’idea della famiglia è quella di spingere per cambiare la misura cautelare in corso (ossia il carcere) in attesa della sentenza, aggiunge Eugenio Losco, avvocato italiano dell’attivista, perché i tempi dei procedimenti in Ungheria possono essere lunghi: “Se si arrivasse in fondo ai tre gradi di giudizio, ci potrebbero volere diversi anni“.

Ipotesi non remota, quella del ricorso, dal momento che l’imputata rischia una pena fino a ventiquattro anni, se riconosciuta colpevole. Secondo la difesa il caso è stato gestito in modo sproporzionato: gli aggrediti sono stati dimessi dall’ospedale con prognosi, rispettivamente, di cinque e otto giorni. Nessuna denuncia da parte loro, per un reato che, con questi parametri, in Italia richiede querela di parte perché si avvii un procedimento. “Hanno promesso di vendicarsi in strada – ha raccontato il padre a Wiredmodalità secondo cui dicono essere soliti regolare le proprie questioni. Intanto, hanno pensato bene di pubblicare il mio indirizzo di casa”.

Il centrodestra batte un colpo

Finora c’erano stati scambi solo con il corpo diplomatico. Per la donna si è mobilitato il centrosinistra con diversi parlamentari, tra cui Ilaria Cucchi (Alleanza Verdi-Sinistra) e Lia Quartapelle (Pd), ma anche Ivan Scalfarotto di Italia Viva e Benedetto Della Vedova di +Europa,. Ancora più ampio il movimento d’opinione su media e reti sociali. Ora anche l’esecutivo guidato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha battuto un colpo. Venerdì 19 gennaio la chiamata dal governo alla famiglia Salis. Le buone relazioni tra la leader di Fratelli d’Italia e il premier magiaro Viktor Orbán potrebbero diventare un elemento cruciale nel complicato caso, che si pone all’intersezione tra diritto nazionale e normative europee, e mette in risalto l’ampia discrezionalità lasciata agli Stati dagli accordi continentali.

Lunedì 22 gennaio il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha visto a Bruxelles l’omologo ungherese. Il ministro è stato attento a non intaccare la credibilità della magistratura magiara per sperare di sbrogliare la matassa. “Ho chiesto un impegno attento da parte ungherese sulla situazione della nostra connazionale per garantire tutti i diritti che hanno i nostri detenuti“, ovvero un “trattamento rispettoso delle regole e della dignità della persona ed eventuali soluzioni alternative alla detenzione”, ha affermato. Una lettera dell’imputata nei mesi scorsi aveva descritto le dure condizioni di detenzione in un regime carcerario assimilabile, spiega l’avvocato difensore Eugenio Losco, a quello di massima sicurezza italiano. Celle anguste, promiscue e poco aerate. Per i primi mesi, niente cambi di biancheria e persino assorbenti. Nessun servizio di traduzione.

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Il governo Meloni non ha fatto ancora nulla per aiutare l’italiana in detenzione preventiva a Budapest da ormai un anno. Al suo fianco della donna e della famiglia la senatrice Ilaria Cucchi e i garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale

Il caso dell’attivista monzese

Ilaria Salis è stata arrestata l’11 febbraio 2023 nella capitale ungherese con l’accusa di aver aggredito, assieme ad altri, due neonazisti a margine del Giorno dell’Onore, celebrazione annuale non autorizzata (ma tollerata dal governo di Viktor Orbán) in memoria dei caduti di Wermacht e SS durante la Seconda guerra mondiale. Un raduno in cui, lamenta Roberto Salis, non sarebbero mancate violenze. “Quello che viene contestato a mia figlia è assurdo – ha affermato – Sto raccogliendo un dossier sulle aggressioni neonaziste durante il Giorno dell’Onore: si tratta di militanti, che, a differenza di Ilaria, sono stati colti sul fatto nel commettere reati e rilasciati dopo soli due giorni. Bisogna far capire all’opinione pubblica come sono andati realmente i fatti, e aiutarla a contestualizzare”. Secondo quanto riferito da Salis, alle persone migranti viene consigliato di restare in casa durante la manifestazione neonazista, per evitare il rischio di attacchi xenofobi.

Il processo contro Ilaria Salis si aprirà il 29 gennaio a Budapest, quarantotto ore dopo il Giorno della Memoria dedicato alle vittime dell’Olocausto. A Budapest l’attivista è difesa dall’avvocato György Magyar, una lunga storia di attivista per i diritti civili. Si tratterà di un’udienza tecnica a porte aperte, in cui si prevede che l’accusa scoprirà le proprie carte e Salis si dichiarerà innocente. Saranno presenti la famiglia e rappresentanti del corpo diplomatico italiano. Nei giorni scorsi sono nati due comitati per chiedere il rimpatrio di Salis, entrambi dall’iniziativa di ex compagni di studi. In rete anche una raccolta di firme che è vicina alle cinquantamila adesioni.



[Fonte Wired.it]

La nuova funzione di TikTok che ci fa usare l’app senza mani

La nuova funzione di TikTok che ci fa usare l’app senza mani



Da Wired.it :

TikTok è l’app che noi tutti amiamo utilizzare quando vogliamo isolarci dal mondo reale. Guardare video brevi per un tempo indefinito, infatti, può rivelarsi terapeutico. Ma scrollare lo schermo per più di qualche ora consecutiva non lo è affatto – anzi, tutt’altro -. Per ovviare a questo problema, quindi, il social cinese sta pensando di lanciare a livello globale una funzione che permetterà agli utenti di utilizzare l’applicazione anche senza mani. Secondo quanto riportato da Gizmodo, infatti, TikTok è a lavoro sullo Scorrimento automatico, un’opzione che passa autonomamente da un video all’altro non appena quello che state guardando è concluso.

Per quanto possa sembrare innovativa, però, la funzione è mutuata da YouTube, dove è disponibile dal ben lontano 2014, ed è comparsa sul social cinese già agli inizi del 2023, seppur riservata a un gruppo ristretto di utenti. Poi, a distanza di circa un anno, TikTok ha deciso di rendere lo scorrimento automatico accessibile a un numero sempre più ampio di persone, il che fa ben sperare che a breve la funzione sarà lanciata a livello globale. Questo significa che, già da ora, potreste essere tra i fortunati che hanno la possibilità di scrollare i video della piattaforma senza usare le mani.

Come attivare la funzione

Come fare per scoprirlo? Durante la visualizzazione di un video dal Feed Per Te o Seguiti, tenete premuto lo schermo in un punto a vostro piacimento, così da verificare se avete a disposizione il pulsante “Scorrimento automatico” insieme alle opzioni Segnala, Non mi interessa, Salva video e via dicendo. Toccando il bottone, attiverete lo scroll automatico, che potrete poi disabilitare seguendo lo stesso percorso. Insomma, un’opzione semplice e pratica, che permetterà finalmente di utilizzare il social media in qualunque momento della giornata, anche quelli più particolari. In fondo, guardare i video della vostra creator preferita mentre vi lavate i denti non dovrebbe essere poi così male.



[Fonte Wired.it]