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Un premio alla comunicazione in ambito digitale

Un premio alla comunicazione in ambito digitale



Da Wired.it :

Il direttore di Wired Italia Federico Ferrazza è tra i vincitori del Premio Nazionale “Comunicazione Costruttiva 2023”, ideato e assegnato dalla Fondazione Pensiero Solido. L’edizione del 2023, dedicata alla comunicazione del digitale, premierà i professionisti dell’informazione e della comunicazione che si sono distinti nella promozione di comunicazione che aumenta consapevolezza, coesione e responsabilità sociale.

Il Teatro dei Filodrammatici di Milano ospiterà lunedì 13 novembre alle 17 la prima edizione del Premio Nazionale “Comunicazione Costruttiva”, ideato e assegnato dalla Fondazione Pensiero Solido nell’ambito della sua attività di ricerca, formazione e approfondimento. Il Premio nasce per riconoscere ogni anno i professionisti della comunicazione e dell’informazione che si sono contraddistinti nella loro professione per praticare la “comunicazione costruttiva”, vale a dire la comunicazione che fa crescere conoscenza, consapevolezza e responsabilità.

L’edizione del 2023 è dedicata alla comunicazione del digitale e premierà le categorie “Miglior Divulgatore TV”, “Migliore impatto social(e)”, “Migliori giornalista Radio-TV”, “Migliori giornalisti digitali” e “Migliori giornalisti del digitale”. Nel corso della serata, la Fondazione Pensiero Solido presenterà in anteprima la ricerca realizzata insieme all’istituto YouTrend, dedicata al tema “Gli italiani e la comunicazione digitale”. La ricerca esamina il modo in cui le persone si informano sui temi connessi al digitale (social, videogame, fintech, cyber sicurezza ecc.) e avrà un focus sull’intelligenza artificiale. Illustra la ricerca Lorenzo Pregliasco.

L’evento sarà aperto da una serie di saluti istituzionali e da quello del presidente Agcom Giacomo Lasorella. Seguiranno due keynote speech, rispettivamente a cura di Elisabetta Soglio, giornalista e responsabile di Buone Notizie – Corriere della Sera e di Giovanna Cosenza, professore ordinario all’Università di Bologna in Semiotica e storytelling, Semiotica dei nuovi media e Semiotica dei consumi. A ritirare i Premi saranno Marco Camisani Calzolari, Rudy Bandiera, Giampaolo Colletti, Bruno Mastroianni, Rosy Russo, Riccardo Scandellari, Barbara Carfagna, Massimo Cerfolini, Helga Cossu, Enrico Pagliarini, Valeria Covato, Federico Ferrazza, Mila Fiordalisi, Francesco Oggiano, Massimo Sebastiani, Luca De Biase, Riccardo Luna e Massimo Sideri. Sarà inoltre consegnato un Premio alla Carriera a Derrick de Kerckhove e Maria Pia Roussignoud per i quarant’anni della rivista Media Duemila.

L’evento sarà l’occasione per il lancio ufficiale di comunicazionecostruttiva.it e di ridando.it, due progetti di comunicazione costruttiva “coordinata e continuativa”, promossi dalla Fondazione Pensiero Solido e animati da un’azione di crowdsourcing che vede coinvolti studenti e professionisti della comunicazione. L’oggetto simbolo del Premio, che sarà donato personalizzato a ciascun premiato, è il “Vaia Cube”, amplificatore naturale per smartphone. Ogni Cube è un oggetto unico di design, prodotto dalla startup VAIA recuperando parte dei 42 milioni di metri cubi di alberi abbattuti dalla tempesta Vaia a fine ottobre 2019. Inoltre, per ogni Cube venduto, VAIA pianta un nuovo albero. Il Premio Nazionale “Comunicazione Costruttiva” è promosso in collaborazione con Regione Lombardia. Media partner sono ANSA, Tiscali, Formiche.net, Economyup.it e ItalpressTv.



[Fonte Wired.it]

Apple Vision Pro si comprerà solo negli Apple Store

Apple Vision Pro si comprerà solo negli Apple Store



Da Wired.it :

Si avvicina sempre più il debutto di Apple Vision Pro, che farà capolino a inizio 2024 negli Stati Uniti e non sorprende la voce che anticipa come il visore per la realtà mista sarà disponibile inizialmente soltanto negli Apple Store. Per l’occasione sarà mostrato ai potenziali clienti con sessioni di demo progettate ad hoc per raccontarlo nel dettaglio e apprezzare così meglio le sue tante innovazioni. Un passo obbligato dato che si tratta di un dispositivo che apre una nuova linea prodotto e che richiede anche un dispendio non indifferente per portarselo a casa.

L’idea delle demo per Apple Vision Pro negli Apple Store segue perfettamente una strategia adottata da anni da molti produttori con svariate nuove tecnologie. Basti citare l’esempio delle ormai quasi dimenticate 3d tv, che erano al centro di dimostrazioni e prove d’uso nei vari punti vendita che le proponevano. Per il visore sarà lo stesso: anche se non è ancora stato comunicato nel dettaglio il programma di Apple, Bloomberg anticipa come sarà un esclusiva degli Apple Store, così da prendersene cura in modo diretto senza dover per il momento passare da rivenditori terzi. Tutto sarà pensato a puntino, si organizzeranno demo per addentrarsi nelle novità di Vision Pro accompagnati dai responsabili del prodotto, che faranno letteralmente immergere gli utenti nelle varie funzioni e capacità del gadget da 3500 dollari. Sarebbe stato poco comprensibile il contrario ovvero lasciare un device così nuovo e differente da tutto il resto del catalogo sull’espositore, senza un’adeguata esperienza di primo approccio.

La filosofia è la stessa del Genius Bar, con la possibilità di prenotare un appuntamento per ricevere più informazioni o aiuti specifici su un prodotto. Apple Vision Pro debutterà dunque a inizio 2024 in Usa con scorte non esagerate, saggiando per la prima volta i mercati per poi sbarcare anche nel resto del mondo tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Il brand californiano è già al lavoro su un modello successivo e più economico grazie all’assenza di alcuni componenti.



[Fonte Wired.it]

Marte, i mammiferi possono sopravvivere in condizioni simili a quelle del pianeta rosso

Marte, i mammiferi possono sopravvivere in condizioni simili a quelle del pianeta rosso



Da Wired.it :

La scoperta di topi mummificati sulle cime dei vulcani della Puna de Atacama ha messo in dubbio le convinzioni sulla vita dei vertebrati sulla Terra. Le condizioni in cui vivevano questi roditori erano così estreme da essere paragonate a quelle che si verificano su Marte. La Puna de Atacama è un altopiano desertico situato a un’altitudine di 4.500 metri sul livello del mare tra Argentina e Cile. In generale, questa regione presenta una percentuale di umidità molto bassa, scarsità d’acqua e bassi livelli di ossigeno. Durante l’estate, le temperature possono raggiungere i 45 gradi centigradi, mentre in inverno scendono a 10 gradi centigradi. La fauna in quest’area è molto scarsa e fino a poco tempo fa si credeva che i mammiferi non potessero abitare sulle cime dei vulcani.

Il ritrovamento

La scoperta del biologo Jay Stors dell’Università del Nebraska ha attirato l’attenzione della comunità scientifica mondiale. Con il suo team, il ricercatore han trovato carcasse di topi perfettamente conservate sulla cima del vulcano Salin, nella Puna de Atacama, che si erge per 6000 metri sul livello del mare. Dopo aver scoperto il primo cadavere gli scienziati hanno cercato nell’area circostante, trovando altre mummie di roditori. Con la prima ispezione ne hanno identificate 7. Successivamente, il team ha esplorato altre cime, trovando alla fine 13 mammiferi mummificati in 21 vulcani.

Le mummie di topo sono state trasportate in laboratorio per ulteriori ricerche. La datazione al radiocarbonio ha rivelato che i roditori mummificati avevano un’età compresa tra 20 e 350 anni. L’analisi genetica ha confermato che si trattava di topi dalle orecchie a foglia (Phyllotis vaccarum), una specie che normalmente si trova a quote più basse della Puna de Atacama.

Alla pendici dei vulcani, i topi vivono in un ambiente estremo simile a quello marziano. Sulle cime, le condizioni sono ancora più estreme. È come essere nello spazio. È davvero incredibile che qualsiasi tipo di animale, soprattutto un mammifero a sangue caldo, possa sopravvivere e funzionare in quell’ambiente. Quando lo si sperimenta in prima persona, è ancora più sorprendente: come è possibile che qualcosa possa vivere lassù?“, si è chiesto Stors.



[Fonte Wired.it]

Sanremo 2024, Marco Mengoni co-condurrà la prima serata

Sanremo 2024, Marco Mengoni co-condurrà la prima serata



Da Wired.it :

Marco Mengoni tornerà anche a Sanremo 2024, ma questa volta non in gara ma in una veste decisamente inedita: sarà infatti il super ospite e il co-conduttore della prima serata del 74esimo Festival della canzone italiana, prevista per martedì 6 febbraio. Il cantante, l’anno scorso trionfatore con la sua canzone Due vite, tornerà dunque a calcare il palco dell’Ariston affiancando Amadeus nella puntata d’esordio in un ruolo per lui piuttosto nuovo. L’annuncio, fatto dallo stesso Amadeus, è stato reso noto durante la prima puntata della nuova edizione di Viva Rai 2, il programma mattutino di Fiorello che ha inaugurato il suo nuovo ciclo al Foro Italico di Roma, dopo aver riscontrato un grande successo – ma anche ingorghi di traffico e lamentele dei vicini – nella precedente location di Saxa Rubra. Il presentatore e il cantante sono stati ospiti di questo esordio di stagione.

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Marco Mengoni non solo sarà il superospite della prima serata della kermesse, ma c’è molto di più: Marco Mengoni sarà anche il co-conduttore”, ha dunque annunciato Amadeus in quello che è la prima rivelazione ufficiale sulla nuova edizione, la sua ultima da direttore artistico dopo aver esordito nel 2020 (in questi giorni, però, alcuni rumor lo vorrebbero confermato anche per il 2025, ma la Rai è subito corsa a smentire che siano state fatte ipotesi sul futuro). Mengoni ha vinto, partendo da favorito, il festival tenutosi a febbraio 2023, duplicando una vittoria già avvenuta dieci anni prima, a Sanremo 2013, con L’essenziale. Si è poi imbarcato in un lungo tour negli stadi per promuovere l’ultimo album della sua trilogia Materia (Prisma), culminato anche in un mini-tour europeo, appena conclusosi, in città come Parigi, Bruxelles, Monaco e Barcellona.

Si iniziano a delineare quindi le novità di questo Sanremo 2024: come di consuetudine, Amadeus interverrà nelle prossime settimane nelle varie trasmissioni della Rai, tra cui in particolare il Tg1, per fare i suoi ormai consueti annunci su ciò che vedremo durante la kermesse che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio prossimi. Ancora nessuna conferma, per ora, per quanto riguarda i cantanti in gara: pare che dal 1° dicembre Amadeus potrà iniziare a rivelare i nomi tanto attesi che vedremo in competizione. Intanto, fuori concorso, ha calato l’asso Mengoni, che farà contenti tantissimi fan e non solo.





[Fonte Wired.it]

Elettrodomestico, come si ricondiziona | Wired Italia

Elettrodomestico, come si ricondiziona | Wired Italia



Da Wired.it :

Carinaro – A settembre 2022 Whirlpool ha inaugurato il primo centro di ricondizionamento per elettrodomestici in Italia, situato a Carinaro, nella provincia di Caserta. Questo stabilimento è ospitato all’interno del polo logistico di ricambi e accessori di Whirlpool Emea. Wired ha avuto l’opportunità di effettuare una visita della struttura.

Il centro

Il percorso per arrivare in macchina verso il confine della provincia partenopea con quella casertana si snoda attraverso stabilimenti produttivi sempre più grandi e campi in parte coltivati, in parte abbandonati. Fino a quando, quasi dal nulla, compare una vera e propria cittadella. Il centro logistico di Whirpool è davvero esteso: grande circa 62mila metri quadrati. Da qui si spediscono ogni anno circa 13 milioni di pezzi di ricambio per elettrodomestici di vario genere. Lo stabilimento, oltre alla riparazione, oggi si occupa anche di riconversione, offrendo una seconda vita a prodotti con un’età massima di 3 anni che hanno subito danni nella catena di distribuzione o presso i consumatori.

Oggi a Carinaro sono ricondizionati in gran parte prodotti resi dai clienti in Italia. In particolare lavorano sulla riconversione di specifici tipi di elettrodomestici, tra cui frigoriferi e lavatrici. Questi apparecchi ricondizionati vengono poi reintrodotti sul mercato e resi disponibili per la vendita. In questo modo Whirpool chiude il cerchio della sostenibilità, recuperando e rigenerando dove possibile le stesse macchine che ha prodotto. “Abbiamo avviato il centro di ricondizionamento qui a Carinaro date le numerose funzionalità che si possono legare ad un polo logistico – spiega Alessia Zampella, responsabile risorse Whirpool Italia -. Il personale impiegato proviene dalle ex fabbriche Indesit di Carinaro e Teverola: sono operai reskillati per diventare magazzinieri parte inbound e outbound, e riparatori specializzati”.

Interno del magazzino di Carinaro – Credits: Whirpool Italia

Ikka Mirabelli

Il processo

Come spiegato dalla manager, sono principalmente lavatrici e frigoriferi con difetti estetici e funzionali a diventare parte del ciclo di ricondizionamento. Ma se i problemi di natura funzionale vengono completamente risolti, per quanto riguarda quelli estetici si interviene al meglio per ripristinare l’aspetto originario. Quando una lavatrice o un frigorifero giunge in reparto, i tecnici valutano l’elettrodomestico e assegnano una valutazione in base alle sue condizioni.

Eleonora Morettini, a capo dei servizi per i consumatori Italia & Iberia di Whirpool, spiega: “In questa operazione sono definiti i criteri di ricondizionamento, i ricambi necessari per poi portare il prodotto nella linea di rework. Noi ci presentiamo con due tipologie di prodotto: il second life che può essere usato o ha danni solo frontali e il new life, un prodotto mai usato e che ha danneggiamenti laterali”.



[Fonte Wired.it]

Giovani italiani emigrati: sono il triplo di quelli che pensavamo

Giovani italiani emigrati: sono il triplo di quelli che pensavamo



Da Wired.it :

Che l’Italia non fosse più così attraente per i giovani non è una novità, ma i numeri reali di chi parte sono il triplo di quelli stimati. A dimostrarlo è uno studio realizzato di recente dalla Fondazione nord est insieme all’associazione Talented Italians in the UK e basato sull’osservazione di fenomeni statistici: l’ondata migratoria dei “cervelli in fuga” registra dimensioni che la rendono paragonabile a quelle del passato, inserendosi a pieno titolo nella storia demografica di un paese da sempre abituato a convivere con l’emigrazione. Mentre l’attenzione collettiva si concentra sul calo della natalità e sull’afflusso di migranti, si rischia così di trascurare un fenomeno solo apparentemente inferiore, che influisce in modo determinante sul potenziale di crescita italiano.

Lo studio:

  1. Perché l’emigrazione dei giovani italiani è sottostimata
  2. L’Italia è la prima a contribuire, ma l’ultima a beneficiare dei flussi
  3. Un paese poco attrattivo
  4. Politiche credibili

Perché l’emigrazione dei giovani italiani è sottostimata

Per un giovane che emigra dall’Italia verso l’estero registrato dalle statistiche, ne corrispondono in realtà tre effettivi. La scoperta, resa nota in uno studio pubblicato qualche giorno fa dalla Fondazione nord est, è l’esito di un incrocio tra i dati Istat e quelli degli uffici statistici degli altri paesi europei. Il rapporto è indicativo del grado di sottovalutazione del fenomeno, la cui portata veritiera si comprende triplicando le cifre rese disponibili dalle banche dati.

Stando a quanto riportato dall’Istat, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2021 sarebbero stati 377mila gli italiani tra i 20 e i 34 anni a emigrare verso i principali paesi europei economicamente avanzati. Cifra che, moltiplicata per tre, sale a quasi 1,3 milioni. La causa della sottostima risiede nel divario che si crea tra il numero dei giovani emigrati che si iscrivono all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire), e che poi risultano conteggiati nei dati Istat, e quelli risultanti invece dagli uffici statistici dei paesi europei di arrivo, più vicini a quelli effettivi. La diversità del conteggio è dovuta al differente interesse che gli espatriati hanno nel segnalare la propria presenza ai due rispettivi istituti: se l’iscrizione all’Aire comporta la perdita di alcuni benefici, come l’assistenza sanitaria italiana, dichiarare il proprio trasferimento all’amministrazione locale è invece imprescindibile per ottenerne altri, dal contratto di affitto o lavoro alla fornitura di elettricità e gas.

L’Italia è la prima a contribuire, ma l’ultima a beneficiare dei flussi

Per quanto sottostimati, i dati Istat rimangono comunque sufficienti a dimostrare “l’esistenza di un circuito di movimento giovanile all’interno dell’Unione europea e della Svizzera – spiega Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione nord est e tra gli autori dello studio –. Circuito al quale però l’Italia non partecipa, se non come primo fornitore”. Alle 377mila partenze di giovani italiani registrate tra il 2011 e il 2021 corrispondono infatti soltanto 51mila ingressi in Italia dei loro coetanei stranieri.

Gli stessi svantaggi che invogliano i giovani italiani a cercare altrove migliori opportunità, scoraggiano quelli di altri paesi europei a venire in Italia. E così le nuove generazioni prediligono altre mete. Su un campione di sette nazioni (Belgio, Danimarca, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Svizzera) è emerso che un terzo della popolazione europea tra i 20 e i 39 anni sceglie la Svizzera, seguita dalla Spagna. “Il paradosso – riflette Paolazzi – è che la seconda beneficiaria sia una nazione anch’essa latina e culturalmente molto simile all’Italia, che invece si attesta ultima in classifica”. Soltanto il 6% dei giovani europei la sceglie infatti come destinazione del proprio trasferimento. Ma perché l’Italia piace così poco?

Un paese poco attrattivo

A rendere l’Italia una meta poco appetibile contribuiscono una serie di concause. Alle ragioni di natura infrastrutturale si somma per Paolazzi una profonda diversità culturale nell’atteggiamento che ha l’Italia verso i giovani e verso il lavoro:All’estero il mestiere è parte della realizzazione di se stessi, non l’unico scopo della vita: è qualcosa di importante, ma inteso a elevare la persona nelle sue competenze, conoscenze e stima di sé. Per l’economista si tratterebbe di un salto culturale che l’Italia non ha ancora compiuto e continua a non compiere: “Oltre frontiera i giovani vengono responsabilizzati, resi autonomi sul piano decisionale, ascoltati e se meritevoli innalzati ai più alti gradi di un’azienda, a prescindere dall’età e dal titolo di studio. Qui, prima di arrivare a qualunque posizione bisogna essere vecchi e il trattamento riservato ai giovani è di vero e proprio sfruttamento: è chiaro che non è un luogo ospitale per le nuove generazioni, che abbiamo, invece, un estremo bisogno di attrarre”.

Politiche credibili

Uno degli strumenti impiegati per raggiungere questo obiettivo era quello di natura fiscale introdotto dal decreto Crescita nel 2019, che prevedeva un’agevolazione per chi avesse fatto ritorno in Italia (sconto sull’Irpef al 70% per almeno cinque anni). Con la manovra recentemente approvata dal Consiglio dei ministri in esame preliminare questi incentivi vengono però ridotti e con loro anche l’attrattività del ritorno da parte di chi aveva spostato la propria residenza all’estero. È ancora incerta la retroattività della norma che, per Paolazzi, “minerebbe la credibilità dello Stato italiano: e allora perché le persone dovrebbero rientrare in un paese quando non lo ritengono credibile?”. Servirebbero, al contrario, “politiche affidabili, sia pubbliche che aziendali: dal sostegno a chi vuole creare una famiglia, ai servizi di trasporto pubblico, all’istruzione, alla cultura del lavoro”. La perdita di capitale umano rischia di comportare conseguenze disastrose per l’Italia, su più fronti: oltre a limitare la natalità di popolazione e imprese, riduce l’innovazione e la capacità di condurre rivoluzioni determinanti per il futuro, come quella verde e digitale.



[Fonte Wired.it]