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Wired Next Fest 2023 di Milano, tutti i nuovi ospiti

Wired Next Fest 2023 di Milano, tutti i nuovi ospiti



Da Wired.it :

Annunciati oggi i nuovi ospiti che il 7 e l’8 ottobre 2023, nell’affascinante cornice del Castello Sforzesco di Milano, parteciperanno alla decima edizione del Wired Next Fest, quest’anno dedicata all’Italia.

Tra i nuovi ospiti annunciati oggi ci sono Cory Doctorow, Nona Mikhelidze, Jimmy Nelson, Meduza, Christopher, Jimmy Nelson, Yuliana Shemetovets, Luca Parmitano, Elsa Fornero, Chiara Cardoletti, Salvatore Rossi, Carlo Cottarelli, Motta, Amalia Ercoli Finzi, Raphael Gualazzi, Eshkol Nevo, Sofia Viscardi, Lorenzo Luporini, Priscilla Robledo, Teodoro Valente, Stefania Rocca, Luca Ricolfi, Luca Starita, Rocco Siffredi, Veronica Barassi, Silvia Sciorilli Borrelli, Lorenzo Pregliasco e Debora Villa.

Un ricco parterre di ospiti che si confronterà sul ruolo dell’innovazione come strumento di crescita e benessere del nostro Paese e su come, anche in un mondo globalizzato, le culture e le politiche locali siano in grado di influenzare i processi d’innovazione e la nascita di nuove tendenze.

Durante le due giornate attraverso exhibition, live performance, workshop, laboratori e incontri si discuterà infatti di come l’Italia sta costruendo il suo futuro, mettendo al centro i territori e la loro capacità di connettersi con il mondo.

Wired Next Fest è il più grande evento a partecipazione gratuita in Italia dedicato all’innovazione e alle tecnologie digitali. L’evento organizzato da Wired Italia e che quest’anno festeggia il suo decimo anniversario, è ormai considerato il punto di riferimento dell’innovazione in Italia.

Per ulteriori informazioni sull’evento e registrarsi: https://eventi.wired.it/nextfest23-milano

Il Wired Next Fest, con il patrocinio del Comune di Milano e organizzato in collaborazione con Audi, è reso possibile anche grazie al supporto di alcuni partner:

Main partner: Enel;

Partner: Alfasigma, Angelini Industries, B!POD, Confagricoltura, Ferrovie dello Stato Italiane, PagoPA, Sisal, Telepass, Trentino Marketing;

Official Radio: RTL 102.5;

Gaming Partner: Gamers Arena;

Sustainability Partner: Up2You;

Production: Piano B.

Gli ospiti del Wired Next Fest di Milano

L’attivista, autore di fantascienza, giornalista e, uno dei più acuti osservatori delle rete a livello mondiale Cory Doctorow, che da molti anni si batte per i diritti digitali dei cittadini e denuncia la crisi delle piattaforme online e la loro tendenza alla massimizzazione dello sfruttamento delle potenzialità commerciali a dispetto della libertà, della privacy e della consapevolezza dei loro utenti. Durante il Wired Next Fest, Cory Doctorow, anticiperà al pubblico italiano anche i temi del suo nuovo libro “The Internet Con: How to Seize the Means of Computation”; Meduza, il trio di producer italiani più famoso al mondo che ha da poco rilasciato il nuovo singolo “Phone” insieme a Sam Tompkins e Em Beihold; la giornalista Nona Mikhelidze, responsabile di ricerca all’Istituto Affari Internazionali (IAI) e grande esperta di questioni russe; il fotografo inglese Jimmy Nelson, celebrato a livello internazionali per i suoi scatti dedicati alle popolazioni native e più remote, che dal 20 settembre vedrà la sua prima personale italiana ospitata a Palazzo Reale a Milano; Chiara Cardoletti, la rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati; il cantautore e attore danese Christopher, protagonista e autore della colonna sonora di “A beautiful life”, uno dei film Netflix più visti dell’anno; Nayt, rapper che ha appena pubblicato il suo settimo album “Habitat”; il popolare scrittore israeliano Eshkol Nevo, una tra le voci critiche più lucide e ferme in occasione delle mobilitazioni della società civile israeliana contro la politica del nuovo governo di coalizione guidato da Benjamin Netanyahu, l’esecutivo più a destra della storia di Israele; Yuliana Shemetovets, spokesperson di Cyber Partisans, collettivo di hacker bielorussi in lotta contro il regime di Lukashenko e attivi nel conflitto russo-ucraino; l’astronauta Luca Parmitano, il primo italiano ad avere il comando della Stazione Spaziale internazionale; Elsa Fornero, già ministra del Lavoro, docente di Economia all’Università di Torino; il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; Anthea Comellini, l’astronauta millennial, una dei due italiani tra i 17 nuovi astronuati selezionati dall’ESA – Ente Spaziale Europeo tra 22.500 candidati; l’economista Salvatore Rossi, oggi presidente di Telecom Italia, in libreria con il saggio “Breve racconto dell’Italia nel mondo attraverso i fatti dell’economia”; l’economista Carlo Cottarelli, già senatore e professore all’Università Cattolica di Milano; Motta, che a giugno ha pubblicato un nuovo singolo dal titolo “La musica è finita”; Raphael Gualazzi, che nel luglio scorso ha rilasciato il suo nuovo singolo “Vivido il tramonto”; il rapper Villabanks, che salirà sul palco sull’onda lunga del successo del suo ultimo disco “Sex festival”; la decana dell’aerospazio italiano Amalia Ercoli Finzi, prima donna in Italia a laurearsi in Ingegneria aeronautica e considerata una delle maggiori esperte di aerospazio a livello internazionale; mHACKeroni, il collettivo di hacker etici che ha vinto la competizione Hack-A-Sat, riuscendo ad hackerare un satellite americano; il teologo Paolo Benanti, docente alla Pontificia Università Gregoriana e grande esperto di intelligenza artificiale; il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Teodoro Valente, alla prima uscita pubblica dopo la nomina; il colonnello Walter Villadei dell’Aeronautica Militare Italiana, comandante della missione spaziale “Virtute 1”, la prima lanciata da Virgin Galagtic; Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Cnr, che ha partecipato alla missione “Virtute 1”; Lucia Paciucci, ricercatrice del Cnr che ha lavorato agli esperimenti scientifici condotti nell’ambito della missione “Virtute 1”; l’attrice Stefania Rocca, impegnata nella tournée teatrale di “La madre di Eva”, spettacolo dedicato al tema della transizione di genere; l’attrice e comica Debora Villa; il sociologo Luca Ricolfi, in libreria con il saggio “La rivoluzione del merito”; il linguista Giuseppe Antonelli che, oltre a raccontarci della nascita di “MULTI – Museo multimediale della lingua italiana”, ci aiuterà a capire come le parole non descrivono, ma interpretano il mondo in cui viviamo, strutturando, incorniciando e inquadrando la realtà, creando i nostri schemi mentali; l’economista Lorenzo Forni, che studia il climate change da un punto di vista economico; la star del cinema hard Rocco Siffredi; l’assessore all’Innovazione di Regione Lombardia Guido Guidesi; l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi; l’antropologa Veronica Barassi, docente di Scienza della comunicazione all’Università di San Gallo (Svizzera), che si occupa delle implicazioni sociali e politiche dell’AI e dei big data, in particolare per quanto riguarda l’infanzia e i minori; la giornalista e corrispondente del Financial Times dall’Italia Silvia Sciorilli Borrelli; il direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, giornalista esperto di questioni elettorali e autore di “Il paese che siamo. L’Italia dalla prima Repubblica alla politica on demand” (Mondadori, 2023); Maria Chiara ed Elena Paolini, ovvero Witty Wheels, attiviste per la disability justice ed il contrasto all’abilismo; il fondatore di Webboh, portale di gossip e informazione dedicato alla Gen Z, Giulio Pasqui; Simone Pozzi, amministratore delegato di Deep Blue, realtà imprenditoriale che si è ritagliata un ruolo importante nel campo della ricerca e dell’innovazione nel campo dell’aviazione e che ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, ha scelto per insegnare ai suoi astronauti come lavorare al meglio in team; Alessandro Liberatore, amministratore delegato del Gruppo Esea, realtà italiana all’avanguardia nello sviluppo e progettazione di macchine speciali e attrezzature per la produzione dei lanciatori spaziali europei; i divulgatori scientifici Simone Angioni, Ruggero Rollini e Stefano Bertacchi, autori del libro “Tutto quello che sai sulla plastica non è vero” (Gribaudo, 2023); Federico Bezzi, il curatore della pagina social cult “Crazy ass moments in Italian politics”; il fumettista Tito Faraci, uno dei primi autori italiani a confrontarsi con i comics americani; il fumettista Claudio Sciarrone, creatore della serie culto PK; Mattia Del Core, curatore della seguitissima pagina Instagram “Ventenni Paperoni”; l’attivista per i diritti umani e curatrice del MiX Festival internazionale di cinema lgbt e cultura queer Priscilla Robledo; lo scrittore e drammaturgo Luca Starita, esperto di cultura queer e autore di “Pensiero stupendo. Un saggio sul tradimento” (Effequ, 2023); le voci delle nuove generazioni, Sofia Viscardi e Lorenzo Luporini, youtuber, scrittrice e conduttrice televisiva lei, autore per il web e conduttore televisivo lui.



[Fonte Wired.it]

I migliori essiccatori per disidratare e conservare funghi, frutta e verdura

I migliori essiccatori per disidratare e conservare funghi, frutta e verdura



Da Wired.it :

Per chi ama frutta essiccata, pomodori, verdure disidratate o funghi è fondamentale assicurarsi in cucina uno dei migliori essiccatori presenti sul mercato: si tratta di strumenti indispensabili per la conservazione di questi alimenti, che possono anche diventare uno stimolo divertente per strasformare ogni trekking in montagna o le passeggiate nel bosco in una ricerca di qualcosa di buono da pulire e preparare per i giorni e le settimane a venire. In sostanza non c’è un cacciatore di porcini che ne sia sprovvisto: i motivi sono qui sotto, insieme ai segreti per scegliere l’essiccatore giusto per la cucina di ciascuno.

A cosa servono gli essiccatori

Come anticipato gli essiccatori per alimenti servono ad essiccare i cibi per renderli disponibili più a lungo. Una volta privati totalmente dell’acqua infatti, si potranno conservare per molto tempo ed essere consumati direttamente disidratati (come nel caso della frutta) o reidratati prima e durante la preparazione. Nel tempo abbiamo tutti familiarizzato con prodotti essiccati presenti in cucina come uvette, prugne, pomodori e funghi che possono ora essere autoprodotti grazie agli essiccatori. In questo modo si otterranno alimenti conservati in maniera naturale al 100% e privi di aggiunte di conservanti, sale o zucchero. Ma come si fa a ottenere questo risultato?

Negli essiccatori i cibi da trattare vengono riposti negli appositi cestelli attraverso i quali passa l’aria riscaldata a una temperatura generalmente non superiore ai 60°C (da qui in poi inizia la cottura) per far evaporare l’acqua ed essiccare il prodotto.

Perché non usare il forno?

I cibi possono essere essiccati anche in forno a una temperatura di 30°-40°C con un trattamento di diverse ore che possono arrivare alle 30. Il risultato però, non è stabile al pari di quello ottenuto con gli essiccatori. I cibi così ottenuti, in pratica, conterranno più umidità e saranno più soggetti a deterioramento. Il meccanismo che caratterizza gli essiccatori fa sì infatti che l’aria calda attraversi i prodotti, facendo uscire l’umidità. Inoltre, visti i tempi richiesti dall’essiccazione, sarebbe sconveniente anche a livello di consumi.

Le caratteristiche chiave

  • Orientamento: esistono essiccatori che agiscono in verticale e in orizzontale. I secondi sono i più efficienti poiché garantiscono un passaggio dell’aria uniforme e non fanno confondere gli aromi con il passaggio dell’aria da un piano all’altro, ma quelli domestici solitamente hanno un flusso d’aria verticale. Per questo motivo sarà bene lavorare in contemporanea gruppi di alimenti con le stesse caratteristiche aromatiche.
  • Dimensioni: questo dato coincide solitamente con i cestelli che si hanno a disposizione per essiccare gli alimenti.
  • Potenza: trattandosi di piccoli elettrodomestici, gli essiccatori hanno una potenza che si esprime in Watt. Questo dato non ha a che vedere tanto con la potenza riscaldante (si superano raramente i 60°C) quanto più con la potenza del flusso d’aria, essenziale per garantire una corretta essiccazione.
  • Timer: nonostante i lunghi tempi di lavorazione (che a volte si avvicinano alle 40 ore) non richiedano un continuo controllo del procedimento, avere un timer che faccia scattare lo spegnimento automatico della macchina ne aumenta il valore e la comodità nell’utilizzo.
  • Programmi: gli essiccatori più avanzati sono dotati di molti programmi predefiniti destinati a un uso ottimale della macchina. Per le preparazioni più semplici però, saranno sufficienti i programmi base che aiuteranno anche a prendere confidenza con la tecnica.
  • Pannello di controllo: alcuni essiccatori sono dotati di una manopola che consente di impostare i programmi, altri sono invece caratterizzati da un pannello di controllo digitale spesso attivabile con comandi touch.

Come li abbiamo scelti

Nella gallery abbiamo radunato i migliori essiccatori scelti tra i modelli base e quelli più accessoriati per essiccare i cibi utilizzando programmi intuitivi e a prova di inesperienza. Per quanto riguarda il budget, si va dai 50 euro dei modelli più semplici e compatti ai 250 degli essiccatori professionali e più avanzati. Chi invece ha deciso di rinnovare la cucina a suon di gadget ed elettrodomestici, nella nostra sezione apposita trova tanti consigli a tema: dalle friggitrici ad aria alle macchine per popcorn, passando per tutti gli accessori per la cottura sous vide.




[Fonte Wired.it]

eFootball 2024, Konami lancia la sfida a Ea

eFootball 2024, Konami lancia la sfida a Ea



Da Wired.it :

In quanto free-to-play, eFootball 2024 sarà gratis da scaricare e ricaverà dagli acquisti in-game e dalle microtransazioni per sfruttare tutte le varie opzioni, per modifiche cosmetiche e per acquistare giocatori. Da qui il differente approccio rispetto al rivale di Ea che invece si acquista normalmente e punta ai ricavi della discussa modalità Fut (ora peraltro anche mista con uomini e donne), mentre si nota un certo parallelismo nei miglioramenti del gameplay verso una rapidità sempre maggiore a livello di azioni e di cambi di strategia in corso.

Cosa è incluso nella Campagna Startup

Konami ha lanciato anche la Campagna Startup con una serie di bonus di accesso con 4 Chance Deals, 360.000 GP, 60.000 EXP e 120 Monete eFootball e ulteriori 400.000 GP, 120.000 EXP, 100 monete eFootball e 4 Skill Training Programs completando i vari obiettivi, così da avere un tesoretto per mettere a punto la propria squadra dei sogni. Si potrà giocare a eFootball 2024 su tutte le piattaforme da Ps5 e Ps4 a Xbox Series X|S e Xbox One fino a pc ma anche su dispositivi mobili e uscirà anche un’edizione speciale dedicata a Leo Messi con tanti extra inclusi.



[Fonte Wired.it]

La nuova Polaroid da 699 euro

La nuova Polaroid da 699 euro



Da Wired.it :

C’è una nuova istantanea a pellicola progettata per chi desidera ottenere scatti di qualità superiore: il suo nome è Polaroid I-2 e sebbene il suo aspetto ricordi i modelli iconici del passato, al suo interno incorpora le tecnologie fotografiche più moderne.

Grazie al sistema a tre obiettivi con messa a fuoco automatica è in grado di catturare scatti più nitidi di qualsiasi altra proposta a pellicola del marchio inoltre, il sensore LiDAR integrato consente di rilevare con precisione la distanza dal soggetto e regolare automaticamente l’obiettivo, garantendo scatti perfettamente a fuoco. I controlli manuali permettono di impostare la velocità dell’otturatore, l’apertura del diaframma, le diverse modalità di ripresa e molto altro ancora, comunicandoli attraverso il display del mirino integrato e lo schermo oled esterno. È compatibile con le pellicole i-Type, 600 e SX-70 e dispone di un attacco filettato nell’obiettivo compatibile con filtri da 49mm. Infine, dispone anche di connettività bluetooth per aggiornare il firmware e consentire il controllo a distanza.

I fotografi Coco Capitán, Kotori Kawashima e Max Siedentopf sono stati i primi a provare questa nuova proposta: non a caso, la società si è rivolta a questi artisti per la sua campagna intitolata Imperfectionists ideata per presentare il prodotto e celebrare la fotografia istantanea come strumento imprevedibile e imperfetto ma altrettanto meraviglioso.

Foto: Kotori Kawashima

Sebbene sia una proposta affascinante per gli amanti della fotografia istantanea, per accaparrarsela è necessario sostenere una spesa non indifferente: Polaroid I-2, infatti, è già disponibile al prezzo suggerito al pubblico di 699 euro. Ma il mercato offre anche altre soluzioni più economiche: volete conoscerle? Date una lettura a questo articolo.



[Fonte Wired.it]

Embrioni umani artificiali “completi” sono stati sviluppati in laboratorio

Embrioni umani artificiali “completi” sono stati sviluppati in laboratorio



Da Wired.it :

Un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science di Israele è riuscito ad ottenere in laboratorio modelli di embrioni umani artificiale che gli stessi autori dello studio, appena pubblicato su Nature, definiscono “completi”. Si tratta di embrioni ottenuti a partire da cellule staminali, senza l’impiego di cellule uovo e spermatozoi, e che presentano tutte le strutture che caratterizzano un normale embrione al quattordicesimo giorno di sviluppo. Una volta raggiunto questo stadio, che in molti Paesi costituisce il limite legale per la coltivazione di embrioni umani in laboratorio, gli “embrioni modello” sono stati distrutti dagli stessi ricercatori.

I precedenti e le possibili applicazioni

Recentemente diversi gruppi che si occupano di questa branca della ricerca hanno ottenuto risultati considerati come impensabili fino a poco tempo fa: i modelli di embrione di cui si parla oggi, infatti, non sono i primi nella loro categoria. Già nei mesi scorsi vi avevamo raccontato del primo embrione umano artificiale ottenuto in laboratorio dal gruppo di ricerca guidato da Żernicka-Goetz, e di quello ottenuto quasi in contemporanea dal gruppo guidato dai genetisti Berna Sozen e Zachary Smith.

Lo scopo di tutta questa fervente attività di ricerca è quello di guadagnare una conoscenza più approfondita di quelle che sono le prime fasi dello sviluppo umano, spesso definite “black box” dagli addetti ai lavori. Infatti, sia per ragioni etiche che tecniche, non è facile ottenere informazioni riguardo a questa fase dell’esistenza umana, che tuttavia risulta essere così cruciale per lo sviluppo futuro. “Il dramma è nel primo mese, i rimanenti otto mesi di gravidanza sono principalmente di crescita”, spiega Jacob Hanna, che ha guidato lo studio. “Ma quel primo mese è ancora in gran parte una scatola nera. Il nostro modello di embrione umano derivato da cellule staminali offre un modo etico e accessibile di sbirciare all’interno di questa scatola. Imita da vicino lo sviluppo di un embrione umano reale, specialmente l’emergere della sua squisita architettura”. Secondo gli autori di quest’ultima ricerca, infatti, il loro modello potrà rivelarsi utile ad esempio per comprendere quali sono i segnali biochimici e meccanici necessari ad assicurare un corretto sviluppo durante le prime settimane.

La ricetta giusta

Per ottenere gli embrioni artificiali il gruppo di ricerca è partito da cellule staminali pluripotenti che ha riprogrammato spingendole a tornare allo stadio noto come “naïve”, a partire dal quale sono potenzialmente in grado di differenziarsi in qualsiasi tipo di cellula. A questo punto i ricercatori hanno diviso le cellule in diversi gruppi, ognuno dei quali è stato sottoposto a specifici trattamenti affinché le cellule si differenziassero nei vari tipi di tessuto che costituiscono la placenta, il sacco vitellino o l’embrione stesso.

Una volta raggiunto il livello di differenziazione desiderato, i diversi tipi di cellule sono stati nuovamente mescolati in precise percentuali e in condizioni specificamente ottimizzate: “È fondamentale mescolare all’inizio il giusto tipo di cellule, che possono essere derivate solo da cellule staminali naïve che non hanno restrizioni di sviluppo”, spiega ancora Hanna. Come anticipato, i modelli di embrione così ottenuti sono poi stati lasciati crescere fino alla fase che corrisponde al quattordicesimo giorno di sviluppo dell’embrione umano, per poi essere infine distrutti.



[Fonte Wired.it]

Quando Elon Musk tolse Starlink agli ucraini

Quando Elon Musk tolse Starlink agli ucraini



Da Wired.it :

C’è stato un momento durante la guerra in Ucraina in cui Elon Musk ha ordinato ai suoi ingegneri di spegnere la rete di comunicazioni satellitari Starlink, in quel momento utilizzata dalle forze di Kyiv, nei pressi costa della Crimea. Lo ha scritto Walter Isaacson nel suo libro “Elon Musk”, la biografia dell’imprenditore in uscita mondiale il 12 settembre.

Lo stop a Starlink

Lo stop al funzionamento di Starlink sarebbe stato deciso per impedire agli ucraini di attaccare con alcuni droni la flotta russa vicino alla penisola di Crimea, la cui annessione da parte di Mosca è stata duramente contestata dalla comunità internazionale. Secondo Walter Isaacson – autore anche delle biografie di Albert Einstein e Steve Jobs – Elon Musk avrebbe agito in questo modo perché convinto che se gli ucraini avessero messo a segno il loro attacco la risposta della Russia avrebbe coinvolto l’utilizzo di ordigni nucleari tattici, data l’estrema sensibilità dell’obiettivo scelto da Kyiv. Musk temeva di divenire responsabile di una “piccola Pearl Harbour”, riporta oggi la CNN. Il network informativo statunitense, che oggi rende noto in esclusiva questo episodio, spiega come la paura di Musk derivasse da alcune conversazioni che l’imprenditore aveva avuto con alti funzionari russi.

L’utilizzo strettamente difensivo

Sebbene Kyiv avesse preso contatti con Starlink prima dell’inizio della guerra, con l’inizio del conflitto i satelliti hanno aiutato in maniera determinante le truppe ucraine a mantenere attive le comunicazioni. Starlink, però, doveva servire solo per mantenere attive le comunicazioni, scrive la CNN, ecco perché venne spenta in vista di un attacco condotto dai droni ucraini. La mossa di Elon Musk portò gli ufficiali di Kyiv a supplicarlo di riattivare i satelliti, scrive Isaacson, ma la risposta fu negativa. “Perché mi trovo coinvolto in questa guerra?” si sarebbe chiesto Elon Musk nel momento più difficile, “Starlink non è nato per fare la guerra. Starlink serve per permettere alle persone di guardare Netflix, usare internet per studiare e fare cose pacifiche. Non è nato per condurre attacchi con i droni”.

Chi paga per Starlink?

Lo scoop riportato come anticipazione dell’uscita del libro suggerisce l’importanza assunta dall’imprenditore privato all’interno di una questione di ampissima scala come l’invasione russa dell’Ucraina. Dopo l’inizio della guerra, infatti, sia Kyiv che la Casa Bianca hanno iniziato a chiedersi chi dovesse pagare Musk per il servizio che, fino a quel momento, aveva offerto gratuitamente. Una trattativa forse andata troppo per le lunghe dato che, nell’autunno 2022, Musk ha deciso di smettere di fornire gratuitamente Starlink all’Ucraina a causa degli alti costi che l’operazione comportava. Parole a cui, ben presto, seguì un dietrofront: il 22 ottobre 2022 Elon Musk annunciava sul vecchio Twitter: “al diavolo, torneremo a fornire Starlink gratis all’Ucraina”.





[Fonte Wired.it]