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Netflix sta togliendo l’abbonamento base senza pubblicità
| Wired Italia

Netflix sta togliendo l’abbonamento base senza pubblicità | Wired Italia



Da Wired.it :

Netflix elimina negli Stati Uniti e nel Regno Unito la possibilità per i nuovi utenti di sottoscrivere l’abbonamento base (il più economico) senza pubblicità. La piattaforma di streaming continua a cambiare la sua strategia e i suoi piani tariffari e, dopo il Canada, la tariffa più economica tra quelle che permettono di vedere film e serie tv senza interruzioni pubblicitarie non sarà più disponibile anche negli altri due paesi.

Cancellando il piano base senza pubblicità negli Stati Uniti e nel Regno Unito, gli utenti dovranno pagare almeno 10,99 sterline – o 15,49 dollari-, contro le 6,99 sterline (9,99 dollari) di prima, per guardare film e seri tv senza interruzioni. Il messaggio della cancellazione dell’abbonamento gratis con pubblicità è comparso sulle pagine di sottoscrizione degli abbonamenti in Inghilterra e in America.

Un uomo accede a Netflix da un tablet

Nuovo test in Canada: stop alla tariffa base, i nuovi abbonati alla piattaforma potranno scegliere solo tra le offerte con pubblicità, standard e premium

Coloro che hanno sottoscritto questo tipo di abbonamento in passato e non l’hanno cancellato o modificato nel tempo potranno continuare a beneficiarne, visto che la strategia si applica solo alle nuove iscrizioni o a chi ha deciso di rinnovare un abbonamento precedentemente annullato. Con la cancellazione del piano gratis, ora gli utenti britannici e statunitensi potranno scegliere tra l’abbonamento Standard with Adverts da 4,99 sterline – 6,99 dollari – al mese con cui è possibile vedere i contenuti in Full HD con pubblicità, lo Standard Plan da 10,99 sterline -15,49 dollari – al mese senza pubblicità, e il Premium Plan quello da 15,99 sterline19,99 dollari– **al mese, che assicura agli abbonati un accesso a contenuti in 4K su quattro device contemporaneamente.

Già a giugno Netflix aveva tolto la possibilità ai nuovi utenti canadesi di sottoscrivere il piano base senza pubblicità da 9,99 dollari canadesi al mese, costringendoli a optare per la tariffa da 16,49 dollari canadesi al mese per vedere film e serie tv senza pubblicità. Secondo l’azienda di streaming, questa strategia comunque sta pagando, perché tra aprile e giugno Netflix ha siglato 5,9 milioni di nuovi abbonamenti. Stando alle dichiarazioni del colosso dello streaming, questo incremento è per lo più un effetto del recente divieto di condividere le password. L’aumento degli iscritti è stato superiore a quanto avevano previsto gli analisti, che avevano prefigurato un aumento di 2 milioni, e corrobora la linea di Netflix, sempre più intransigente sull’accesso degli iscritti e sempre più spinta a eliminare opzioni base.

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In base al tipo di costo, di caratteristiche e al numero di utenti extra. Come muoversi tra le offerte del colosso dello streaming dopo le nuove regole sul nucleo domestico



[Fonte Wired.it]

Mutuo, problemi con le rate? Le strade in banca
| Wired Italia

Mutuo, problemi con le rate? Le strade in banca | Wired Italia



Da Wired.it :

Trovare d’intesa con i clientisoluzioni senza nuovi oneri” per prevenire eventuali problemi legati alle rate del mutuo a tasso variabile. È questa la richiesta arrivata alle banche dall’Associazione bancaria italiana (Abi), che è l’associazione che le rappresenta, per tutelare sia i risparmiatori, sia gli stessi istituti. In caso di mancato pagamento delle rate, questi ultimi sarebbero infatti costretti a registrare a bilancio il credito deteriorato, con maggiori oneri di capitale. Nello specifico, l’invito riguarda casi di mutuo a tasso variabile, quindi influenzato dal rialzo dei tassi deciso dalla Banca centrale europea per raffreddare l’inflazione, e senza un tetto massimo stabilito, il cosiddetto “cap”. Parliamo del 37% dei 425 miliardi di euro dei mutui per acquistare casa.

Compatibilmente con “le possibilità operative delle singole banche” e con “i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari”, la strada indicata dal presidente Antonio Patuelli ai propri associati dopo i numerosi colloqui intercorsi con il ministero dell’Economia e delle Finanze va nella direzione di aiutare i mutuatari, spiazzati negli ultimi mesi dai vari aumenti dei tassi di interesse stabiliti dalla Bce.

Sono tre le possibili iniziative che le banche associate all’Abi possono mettere in campo nelle prossime settimane. La prima è l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti relativi all’acquisto della prima casa. Un’altra ipotesi prevede poi l’ampliamento della platea dei potenziali beneficiari della rinegoziazione del mutuo ipotecario da variabile a fisso, oggi possibile solo per soggetti con reddito Isee non superiore ai 35mila euro e con mutui di importo non superiore ai 200mila.

Gli istituti saranno poi tenuti a informare i clienti della possibilità di ricorrere al fondo Gasparrini, il fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, per sospendere il pagamento delle rate nel caso di perdita del lavoro o di disoccupazione. Dovranno infine rimanere ferme la possibilità di trasferire senza spese e costi il mutuo ipotecario da un istituto a un altro e quella di trasformarlo da mutuo a tasso variabile a mutuo a tasso fisso. Una misura, quest’ultima, di cui l’Associazione bancaria italiana aveva sottolineato l’esistenza anche in un memorandum, lo scorso 9 luglio.



[Fonte Wired.it]

Migliaia di utenze di ChatGPT sono state rubate e vendute sul dark web
| Wired Italia

Migliaia di utenze di ChatGPT sono state rubate e vendute sul dark web | Wired Italia



Da Wired.it :

Negli ultimi mesi i cybercriminali hanno dimostrato un forte interesse per gli strumenti di intelligenza artificiale, tanto che migliaia di credenziali di ChatGpt sono state sottratte agli utenti e messe in vendita sul dark web. In questo modo i criminali informatici, più o meno esperti, si ritrovano facilitati nel creare ad hoc e-mail di phishing utilizzando l’AI generativa. E questo ben spiega il perché ChatGpt sia stata menzionata più di 27.000 volte dagli utenti del dark web e di Telegram negli ultimi sei mesi.

Secondo quanto riportato dai ricercatori di Flare, una società di gestione dell’esposizione alle minacce, le credenziali sottratte agli utenti OpenAI sono tra il materiale più richiesto dai criminali informatici. Allo stato attutale, sembrerebbero essere più di 200.000 le credenziali in vendita sul dark web. Un numero che, se paragonato ai circa 100 milioni di utenti attivi a gennaio, risulta insignificante, ma che dimostra chiaramente che i criminali informatici vedono nell’AI generativa uno strumento utile per le loro attività malevole. L’interesse per i modelli linguistici, infatti, è reso ben evidente dal clone di ChatGpt chiamato WormGpt, un chatbot addestrato su dati derivanti da malware.

Promosso come la “migliore alternativa GPT per blackhat” che consente di “fare ogni sorta di cose illegali”, WormGpt si basa sul modello linguistico GPT-J, sviluppato nel 2021 per produrre un testo simile a quello scritto da un essere umano. Il suo sviluppatore afferma di aver addestrato lo strumento su un insieme diversificato di dati, con particolare attenzione ai dati relativi al malware. Il risultato è uno strumento con un incredibile “potenziale per sofisticati attacchi di phishing e BEC”. Questo dimostra che l’AI generativa stia lentamente prendendo una piega “criminale”, rivelandosi uno strumento che può assicurare il successo di campagne di phishing e truffe di ogni genere. In fondo, se la richiesta per le credenziali rubate di ChatGpt è tanto alta, un motivo deve pur esserci.



[Fonte Wired.it]

La nuova AI di Google scriverà articoli al posto dei giornalisti?
| Wired Italia

La nuova AI di Google scriverà articoli al posto dei giornalisti? | Wired Italia



Da Wired.it :

La nuova intelligenza artificiale di Google, Genesis, potrebbe presto scrivere articoli al posto dei giornalisti di testate come il Times, il Washington Post o il Wall Street Journal. Ad affermarlo è un’altra testata altrettanto importante, il New York Times, che ha riportato i commenti di alcuni dirigenti del settore, che hanno dichiarato addirittura che lo strumento sembrava “dare per scontato lo sforzo necessario per produrre notizie accurate e ingegnose”. In realtà, secondo quanto riportato da un portavoce di Google, la nuova AI potrebbero essere di particolare aiuto per i giornalisti “con opzioni per i titoli o diversi stili di scrittura”, al fine di migliorarne il lavoro e/o la produttività.

Nonostante questo, è abbastanza chiaro che l’intelligenza artificiale non è ancora in grado di scrivere articoli senza commettere errori – e, soprattutto, senza commetterne meno di quanto non facciano gli esseri umani -. Ma questo non vale certo solo per il settore del giornalismo e dell’editoria. Di recente, infatti, lo stesso Google ha riferito che il suo modello AI pensato per gli ospedali “includeva contenuti più imprecisi o irrilevanti nelle sue risposte” di quanto non accadesse nelle risposte fornite dai medici stessi, a testimonianza del fatto che la tecnologia non è ancora in grado di non fallire.

Eppure, Google sembrerebbe molto interessato a inserirsi nel mondo dei media proponendo uno strumento di intelligenza artificiale che supporti i giornalisti, soprattutto quelli afferenti ai piccoli editori, nel loro lavoro. L’obiettivo, a dispetto di quello che si crede, non è affatto quello di sostituire i redattori, come riferito chiaramente dal portavoce del colosso tecnologico, che ha riferito che “questi strumenti non intendono e non possono sostituire il ruolo essenziale che i giornalisti hanno nel riferire, creare e verificare i loro articoli”. Al di là di questo, però, non è ancora chiaro come funzionerà davvero Genesis, ammesso che riesca a farsi davvero spazio nel settore.



[Fonte Wired.it]

Treno vs aereo, perché in Europa viaggiare coi treni costa più
| Wired Italia

Treno vs aereo, perché in Europa viaggiare coi treni costa più | Wired Italia



Da Wired.it :

Per percorrere la stessa tratta in Europa, un biglietto del treno può costare anche 30 volte in più rispetto a un volo aereo. Questo perché le compagnie aeree non pagano alcuna tassa sui carburanti, ricevono sussidi finanziati con le tasse dei contribuenti e non pagano l’Iva sui voli internazionali. I treni, invece, pagano tutto e non ricevono sussidi, pur essendo una scelta di trasporto molto più ecologica. A denunciarlo è una nuovo studio di Greenpeace, che ha confrontato il costo dei biglietti aerei e ferroviari di 112 diverse tratte europee.

Il rapporto:

  1. Costi dei voli
  2. Costi dei treni

Costi dei voli

In sostanza, quel biglietto aereo low cost da Bologna ad Amsterdam non è costato davvero 15 o 20 euro. In realtà lo abbiamo pagato molto di più, 34,2 miliardi di euro in più secondo le analisi della Federazione europea per i trasporti e l’ambiente, cioè il totale di tasse che le compagnie aeree non hanno dovuto pagare in Europa solo nel 2022. Cifra che potrebbe salire a 47 miliardi nel 2025.

Ma questo non è il solo motivo per cui alcune compagnie possono vendere biglietti così economici. Gran parte del risparmio avviene sulle spalle di chi lavora in questo settore. Salari sempre più bassi, personale ridotto fino al minimo, dipendenti sostituiti con lavoratori o lavoratrici freelance così da non dover pagare malattia o ferie retribuite. Non a caso gli scioperi nel settore si sono moltiplicati negli ultimi due anni.

E ancora, ricerca del personale nei paesi in cui i diritti dei lavoratori sono minori, contrasto delle organizzazioni sindacali, stratagemmi per pagare meno tasse installando le sedi legali nei paradisi fiscali, riduzione all’osso dei diritti dei passeggeri, come per esempio sulle compensazioni o sui trasferimenti per il ritardo o la cancellazione dei voli, costi aggiuntivi proibitivi su qualunque minimo servizio aggiuntivo, tolleranza zero per possibili errori dei passeggeri, come nel caso del peso dei bagagli, e tratte studiate per volare solo nei momenti di massimo traffico.

Costi dei treni

Tutto ciò rende il trasporto aereo molto meno costoso di quello ferroviario, nonostante sia in realtà molto più inquinante e dispendioso. Per la precisione, in Europa i voli sono più economici dei treni nel 71% dei casi e i viaggi in treno costano in media il doppio di quelli in aereo, con tratte che arrivano a costare anche 30 volte di più.



[Fonte Wired.it]

Netflix, il futuro dei videogame sulla piattaforma è appeso a questo gioco
| Wired Italia

Netflix, il futuro dei videogame sulla piattaforma è appeso a questo gioco | Wired Italia



Da Wired.it :

Se il primo capitolo parlava dei tormenti dell’adolescenza, Oxenfree II affronta un territorio decisamente più terrificante: i trent’anni. Rispetto agli anni del liceo e dell’università, però, tracciare le esperienze di vita che caratterizzano quest’età è più difficile: “Forse le cose che ho passato io a 35 anni, molte persone le hanno passate a 25 o 45 anni“, commenta Hines. I vent’anni sono un periodo di esplorazione e di grandi potenzialità, ma quando una persona arriva ai 35 anni, continua Hines, ha vissuto abbastanza a lungo da aver preso decisioni e fatto esperienze che hanno escluse alcune di queste potenzialità. La strada ora è per metà davanti e per metà dietro.

In altre parole, per i creatori di Oxenfree II, “questa è un grande lente attraverso cui raccontare una storia dell’orrore – dice Hines –: esacerbare al massimo un grande problema e mettere una lente d’ingrandimento sui problemi e sulle scelte personali di questi personaggi“.

Sebbene l’acquisizione di Netflix sia arrivata a metà dello sviluppo di Oxenfree II, il team di Night School dice di non aver cambiato la direzione del gioco o la storia che volevano raccontare. Il titolo rappresenta una sorta di addio, forse l’ultima volta in cui lo studio crea questo specifico genere di gioco.

Il team che ha lavorato a Oxenfree II più o meno è grande quanto quello che ha sviluppato il gioco originale. Grazie alla sicurezza finanziaria garantita da Netflix, Night School è passata da una manciata di dipendenti e collaboratori a tempo pieno a un team di oltre 40 persone. Secondo Krankel, però, questa crescita non è così “esplosiva” come sembra.

Nonostante abbia fatto storcere il naso ad alcune persone, l’accordo con Netflix è stato vantaggioso per entrambe le parti. Il colosso dello streaming ha acquisito uno studio piccolo e amato con un focus sulla narrazione. Night School, che era alla ricerca di una società più grande a cui legarsi, ha potuto far arrivare le sue storie al di là del pubblico dei videogiochi. Prima dell’acquisizione, Netflix aveva aggiunto Oxenfree al suo catalogo di giochi in 31 lingue. Quando è arrivata l’offerta, i rapporti tra le due società erano già consolidati, fruttuosi e, a detta di tutti, amichevoli: “È stata una cosa che attesa da tempo e anche una grande sorpresa“, dice Krankel. Il cofondatore di Night School ci tiene anche a smentire l’idea che, da piccolo studio in un panorama videoludico affollato, la società avesse bisogno dell’accordo per rimanere a galla: “Non è stata necessariamente una questione di sopravvivenza, ma di salto di qualità“, dice.

Il futuro dei videogame

Oggi le aziende di videogiochi di alto livello si stanno accaparrando gli studi – piccoli e non – a una velocità allarmante. Netflix ha acquisito diversi sviluppatori di videogame e titoli pluripremiati come Monument Valley, mentre tira dritta per la sua strada all’insegna della ripetizione. L’acquisizione di una manciata di studi indie è una gocci nel mare rispetto all’offerta da 69 miliardi di dollari avanzata da Microsoft per la casa dietro Call of Duty, Activision Blizzard. È un ambiente meno indulgente rispetto a quello in cui Night School ha mosso i primi passi nel 2014, e un bacino molto più profondo per i piccoli sviluppatori che vogliono lasciare il segno. Se Night School tentasse di lanciarsi nel settore da sola nel 2023 non è detto che ce la farebbe.



[Fonte Wired.it]