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LinkedIn, arrivano i giochi in-app per prenderti una pausa dalla ricerca di lavoro

LinkedIn, arrivano i giochi in-app per prenderti una pausa dalla ricerca di lavoro



Da Wired.it :

Conosciamo LinkedIn come una piattaforma dedicata esclusivamente al networking professionale, ma presto questa convinzione potrebbe cambiare. Secondo quanto anticipato dal ricercatore Nima Owji qualche giorno fa – e poi confermato dalla stessa società a TechCrunch -, la piattaforma sta lavorando per aggiungere una nuova esperienza di gioco in-app, cavalcando l’onda del successo dei giochi in stile Wordle. Anzi, stando a quello che ha riferito Owji, LinkedIn aggiungerà “titoli diversi”, con la possibilità di stilare una classifica delle aziende presenti sulla piattaforma “in base ai punteggi dei loro dipendenti”.

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Stiamo pensando di aggiungere giochi basati su puzzle all’interno dell’esperienza di LinkedIn, per creare un po’ di divertimento, approfondire le relazioni e, possibilmente, alimentare le conversazioni – ha dichiarato un portavoce della società a TechCrunch -. Restate sintonizzati per saperne di più!”. Nonostante sia abbastanza chiaro che la piattaforma stia lavorando ai giochi in-app, non c’è ancora una data certa per il lancio di questa nuova opzione. Anzi, tutt’atro. L’altra cosa di cui ancora non si ha notizia è se Microsoft, società proprietaria di LinkedIn e colosso nel settore del gaming, sarà coinvolta nel progetto o meno – un dettaglio di cui il portavoce non ha fatto alcuna menzione.

In passato anche Facebook ha tentato una strada simile, facendosi promotore del social gaming, anche se poi il social network si è visto costretto a chiudere il progetto per lo scarso interesse dimostrato dal pubblico. Ora potrebbe essere la volta di LinkedIn, considerando che fino a oggi la piattaforma ha sperimentato non poche funzionalità per incrementare l’utilizzo da parte degli utenti.





[Fonte Wired.it]

Solo Leveling, perché è un anime da non perdere

Solo Leveling, perché è un anime da non perdere



Da Wired.it :

Al primo posto per popolarità nel catalogo invernale di MyAnimeList, Solo Leveling è l’anime più popolare dell’anno, nonché il secondo più visto di Crunchyroll (più di One Piece!, e tanto da aver mandato in crash il sito quando gli spettatori si sono collegati per guardare il primo episodio). Era dai tempi di Attack on Titan che un anime non provocava tanto clamore. Lo studio di animazione A-1 Pictures non risparmia sulla qualità dell’animazione, ma la serie animata tratta dal manhwa/webtoon sonyung (ovvero shōnen) omonimo si distingue da produzioni analoghe per la cura nel world building, per lo sviluppo del suo protagonista e soprattutto per le credenziali: il materiale di partenza, ovvero le light novel scritte e illustrate da Chugong, vanta un seguito vastissimo e fedelissimo. L’adattamento è un successo nonostante una scelta rischiosa, ovvero quella di non affidarsi all’espediente del doppio episodio introduttivo che cattura più facilmente l’attenzione e solleva l’hype. Il regista ha infatti scelto di puntare su un primo episodio cauto e sottotono per poi “esplodere” nelle puntate immediatamente successive. Ecco sette motivi per guardare Solo Leveling.



[Fonte Wired.it]

Sindrome dell’Avana, il mistero si infittisce

Sindrome dell’Avana, il mistero si infittisce



Da Wired.it :

La sindrome dell’Avana viene studiata dal 2016, quando colpì alcuni ufficiali governativi statunitensi e canadesi stanziati, appunto, all’Avana, Cuba. Si tratta di una sindrome di origine ignota, che si presenta con sintomi come mal di testa, nausea, vertigini, percezione di rumori molto forti seguiti da una sensazione di pressione alla testa. Negli anni a seguire, scrive il Washington Post, sono stati segnalati un totale di circa 200 casi di questo tipo, che hanno riguardato personale militare e dell’intelligence statunitense (o i relativi familiari) residente in molti altri paesi oltre a Cuba, fra cui Cina, Russia, Colombia e gli stessi Stati Uniti. Per capire se i sintomi riportati siano correlati con lesioni cerebrali o altri segnali clinicamente rilevabili, gli scienziati del National Institutes of Health (Nih) Clinical Center hanno condotto due studi in parallelo appena pubblicati su Jama. Rispetto ai volontari sani, le persone affette dalla sindrome e coinvolte nei due studi (più di 80) non hanno mostrato differenze cliniche tali da poter spiegare i sintomi.

I due studi

Globalmente i due studi hanno coinvolto 86 persone fra dipendenti governativi e loro familiari, per lo più residenti all’estero, che hanno riportato i sintomi relativi alla cosiddetta Sindrome dell’Avana. Tutti e 86 (42 uomini e 44 donne, di età media pari a 42 anni) sono stati sottoposti a test di funzionalità uditiva, cognitiva, visiva e vestibolare (ossia dell’orecchio interno, dalle cui disfunzioni possono avere origine alcuni dei sintomi correlati alla sindrome, come le vertigini). I partecipanti sono stati inoltre sottoposti a test riguardanti la possibile presenza nel sangue di specifici biomarcatori. Infine, 81 degli 86 partecipanti totali sono stati sottoposti a diversi tipi di risonanza magnetica per valutare il volume, la struttura e la funzionalità cerebrali. In media, le analisi sono state effettuate circa 80 giorni dopo l’ultimo evento correlabile alla sindrome. I due studi hanno inoltre coinvolto, rispettivamente, 30 e 48 volontari sani, ossia persone che non hanno mai manifestato i sintomi tipici della Havana Syndrome ma che svolgono mansioni lavorative simili a quelle delle persone affette.

I risultati

I ricercatori non hanno riscontrato differenze cliniche rilevanti fra pazienti e volontari sani, ad eccezione dei sintomi auto-riferiti. “Anche se non abbiamo identificato differenze significative nei partecipanti con Ahi [Anomalous Health Incidents, acronimo utilizzato per riferirsi ai sintomi collegati con la Havana Syndrome, nda], è importante riconoscere che questi sintomi sono molto reali, causano notevoli disagi nella vita di chi ne è affetto e possono essere piuttosto prolungati, invalidanti e difficili da trattare”, sottolinea Leighton Chan, direttore scientifico del Nih Clinical Center e autore principale di uno dei due studi. Rispetto ai volontari sani, infatti, i partecipanti affetti dalla Havana Syndrome hanno riferito più spesso sintomi di affaticamento cronico, stress post-traumatico e depressione.

Inoltre, il 41% ha mostrato disturbi neurologici funzionali, come vertigini, capogiri e instabilità, associabili a situazioni di ansia e forte stress, e che non possono essere spiegati da disturbi neurologici più specifici. Sintomi, questi ultimi, che non stupiscono, spiega Louis French, neuropsicologo e co-autore di uno dei due studi: “Spesso questi individui hanno subito notevoli sconvolgimenti nella loro vita e continuano a nutrire preoccupazioni per la loro salute e il loro futuro. Questo livello di stress può avere un impatto negativo significativo sul processo di recupero”.

Per quanto riguarda i segnali clinici analizzati nel corso dei due studi, gli autori sottolineano che l’assenza di differenze rispetto ai volontari sani potrebbe anche essere legata al fatto che i marcatori fisiologici della sindrome non siano più rilevabili o non siano identificabili attraverso le metodologie attualmente esistenti. “La mancanza di prove di una differenza rilevabile con la risonanza magnetica tra gli individui con Ahi e i controlli non esclude che al momento dell’Ahi si sia verificato un evento avverso che ha avuto un impatto sul cervello”, conclude Carlo Pierpaoli, autore principale di uno dei due articoli scientifici: “È possibile che gli individui con un Ahi stiano sperimentando i risultati di un evento che ha portato ai loro sintomi, ma che la lesione non abbia prodotto i cambiamenti di neuroimaging a lungo termine che si osservano tipicamente dopo un trauma grave o un ictus”.



[Fonte Wired.it]

Satelliti spia, Musk sta creando la più grande costellazione al mondo

Satelliti spia, Musk sta creando la più grande costellazione al mondo



Da Wired.it :

Elon Musk sta realizzando una costellazione di satelliti spia per un’agenzia di intelligence degli Stati Uniti. La rete sarà realizzata dall’unità Starshield dell’azienda aerospaziale del patron di Tesla, SpaceX, nell’ambito di un contratto da 1,8 miliardi di dollari firmato nel 2021 con il National reconnaissance office (Nro), agenzia del governo statunitense che gestisce i satelliti spia.

Il piano, svelato dal Wall Street Journal, mostra l’intensificarsi del coinvolgimento di SpaceX nei progetti militari e di intelligence del Pentagono, mostrando allo stesso tempo l’entità degli investimenti strategici della difesa statunitense nel creare vasti network satellitari in orbita bassa, finalizzati ufficialmente a supportare i movimenti delle forze militari a terra. Fonti sentite da Reuters indicano il progetto come “il sistema di intelligence, sorveglianza e ricognizione spaziale più capace, diversificato e resistente che il mondo abbia mai visto”. I satelliti potranno tracciare obiettivi a terra e condividere i loro dati con l’esercito e l’intelligence, consentendo al governo statunitense di acquisire rapidamente immagini continue delle attività a terra in quasi ogni luogo del mondo.

SpaceX, che è il più grande operatore satellitare al mondo, non ha rilasciato alcuna dichiarazione relativamente al progetto, mentre l’Nro ha solo confermato la sua esistenza, non fornendo però alcun dettaglio su quando la nuova costellazione entrerà in funzione, quali altri aziende fanno parte del programma o se i primi satelliti sono già operativi.

Le fonti sentite da Reuters hanno però fornito informazioni credibili sul lancio di almeno 12 prototipi di questo tipo di satelliti spia a partire dal 2020, messi in orbita proprio dai razzi Falcon 9 di SpaceX. Inoltre, un database del governo statunitense sugli oggetti in orbita conferma la presenza di alcuni satelliti non riconosciuti né dall’azienda né dal governo in diverse missioni di SpaceX, che le fonti hanno confermato fare parte del progetto Starshield.

Starshield è destinato ad ampliare in maniera mai vista le capacità di sorveglianza del governo statunitense, assicurando una copertura resistente, pervasiva, continua e in tempo reale di ciò che accade sulla Terra. La costellazione opererà inoltre su una rete internet chiusa e separata da Starlink, il servizio satellitare commerciale a banda larga di SpaceX, per essere più resistente a potenziali attacchi, e sarà composta da grandi satelliti di osservazione affiancati da satelliti più piccoli che trasmetteranno le immagini raccolte e altre comunicazioni tramite laser intersatellitari.



[Fonte Wired.it]

Honor Magic V2 RSR arriva in Italia, lo smartphone pieghevole incontra il lusso

Honor Magic V2 RSR arriva in Italia, lo smartphone pieghevole incontra il lusso



Da Wired.it :

Forse non tutti se lo potranno permettere, ma da oggi lo smartphone pieghevole Honor Magic V2 RSR è disponibile anche in Italia. L’annuncio arriva direttamente da Honor, che aveva già mostrato il gadget durante il Mobile World Congress di Barcellona. Per chi non lo conoscesse, Honor Magic V2 è uno degli smartphone pieghevoli più interessanti degli ultimi mesi: presentato l’anno scorso in patria dal brand cinese, è arrivato da noi poche settimane fa colpendo il pubblico con il suo design ultrasottile.

Com’è fatto Honor Magic V2 RSR

La variante approdata in queste ore in Italia era stata annunciata a gennaio, è realizzata in collaborazione con Porsche Design e punta su un look spettacolare ancora più di quanto non faccia il modello originale al quale fa riferimento. Dal punto di vista estetico l’ispirazione arriva dalla Porsche 911 – sia nelle colorazioni che nelle linee della scocca – mentre restano inalterate le caratteristiche tecniche del dispositivo, che hanno reso Magic V2 il pieghevole del momento nelle ultime settimane.

Peso e spessore sono (quasi) quelli di uno smartphone normale: 234 grammi e 9,9 millimetri. Il display esterno da 6,43 pollici occupa l’intera parte frontale del lato esterno, esattamente come in uno smartphone di ultima generazione. Una volta aperto però il gadget fa apparire uno schermo extra large da 7,92 pollici sul quale poter lavorare e gestire app in multitasking e in più finestre.

Honor Magic V2 RSR arriva in Italia lo smartphone pieghevole incontra il lusso

Il precedente

Non è la prima volta che Honor “riveste” il suo Magic V2 per renderlo più interessante. Il suo precedente esperimento aveva visto la luce l’anno scorso e l’avevamo visto all’Ifa di Berlino. Battezzato Honor V Purse, era caratterizzato da una scocca posteriore texturizzata e una catena a scelta tra diverse opzioni pensata per far indossare il dispositivo come una borsetta. Forse gli acquirenti di queste particolari varianti non saranno milioni, ma considerato che il settore dei pieghevoli continua a crescere può avere senso per Honor voler stabilire una presenza nella nicchia dei prodotti di categoria premium.

Prezzi e disponibilità

Della variante base di Honor Magic V2 abbiamo detto già tutto nella nostra recensione – tra tanti pregi e qualche difetto: l’esperienza d’uso della variante appena mostrata è la medesima. Il valore aggiunto di questa edizione limitata è il look and feel del dispositivo, che però ha il suo prezzo. Se l’edizione originale di Magic V2 ha un prezzo di partenza di 1499 euro, il nuovo Porsche Design Honor Magic V2 RSR ne costa infatti 2699. La disponibilità è immediata sul sito del produttore.



[Fonte Wired.it]

Putin, elezioni: come ha sorvegliato il voto in Russia per vincere

Putin, elezioni: come ha sorvegliato il voto in Russia per vincere



Da Wired.it :

Senza alcuna sorpresa, Vladimir Putin è rimasto al potere in Russia, vincendo per la quinta volta le elezioni presidenziali. I dati diffusi dalla commissione elettorale russa gli attribuiscono l’87% dei voti, con circa il 99,4% delle sezioni scrutinate e un’affluenza altissima superiore al 74%. Il risultato non sorprende perché da anni le elezioni in Russia non sono né libere né democratiche. Il voto si è tenuto all’insegna della repressione sistematica di ogni oppositore e in un clima altamente militarizzato.

I risultati, come riporta l’agenzia stampa russa Tass, rispecchiano gli obiettivi posti dall’amministrazione presidenziale alla vigilia delle elezioni, superando l’80% delle preferenze e il 70% dell’affluenza preventivati. Un record cercato e organizzato dal regime di Mosca che ha impiegato militari all’interno dei seggi elettorali, trasformato automobili in seggi e consentito il voto porta a porta.

Il controllo del voto

Come riportano Doxa e altri media indipendenti russi, l’affluenza è stata monitorata e costruita a tavolino, con i funzionari pubblici e di aziende statali che hanno fatto pressione sui dipendenti affinché andassero al voto portando i familiari e condividessero la loro posizione geografica con i superiori, attraverso un’applicazione apposita. L’obiettivo è di costruire un’immagine di legittimazione popolare alla politica autoritaria e aggressiva dettata dall’ideologia putiniana.

Obiettivo ampiamente raggiunto con il record dell’87% delle preferenze, il 10% in più rispetto alle elezioni del 2018, cioè la vittoria più ampia mai registrata nella storia della Federazione Russa nata a seguito della dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. Al voto hanno partecipato anche le regioni ucraine occupate e annesse illegalmente con i finti referendum del 2022 di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, dove Putin ha ricevuto tra l’88% e il 94% dei voti. I risultati più alti sono arrivati dalla Cecenia, la repubblica federale retta dal dittatore Razmand Kadyrov, dove le preferenze per Putin sono state il 98,99% con un’affluenza del 96,5%.

Le proteste

Precedute dalla morte in carcere di Alexei Navalny, il più famoso oppositore di Putin, e dall’esclusione di tutti i candidati indipendenti di opposizione dalla competizione, queste elezioni sono state lo strumento del Cremlino per far credere al mondo che non esiste un malcontento popolare verso le politiche di Putin. Tuttavia, il regime non è riuscito a evitare diversi atti di protesta e contestazione.

Dalle schede nulle con scritti insulti o frasi di contestazione, agli elettori che si sono presentati al seggio travestiti da zar o da Stalin, fino a chi ha dato fuoco alle urne o versato al loro interno l’inchiostro verde chiamato zelyonka, la stessa vernice usata durante le aggressioni agli oppositori politici e di cui è stato vittima anche lo stesso Navalny, molto difficile da lavare dalla pelle e pericolosa se entra a contatto con gli occhi, che gli ha causato la perdita dell’80% della vista dall’occhio destro.



[Fonte Wired.it]