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Instagram Threads, come funziona davvero
| Wired Italia

Instagram Threads, come funziona davvero | Wired Italia



Da Wired.it :

Instagram Threads, l’alternativa di Meta a Twitter, è già disponibile negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove ha già riscosso un successo incredibile superando i 10 milioni di iscritti nelle prime sette ore dal rilascio. Considerando il momento difficile che sta vivendo la piattaforma di Musk, i cui utenti sono rimasti delusi dalle limitazioni imposte loro dall’imprenditore, non c’è da stupirsi che così tante persone abbiano deciso di guardare altrove. Almeno nei paesi in cui è possibile farlo. Date le rigide normative europee sulla privacy, infatti, l’app non risulta accessibile in Italia e nei paesi membri della Ue, nonostante ci sia la possibilità di “dare una sbirciata” a Threads utilizzando un servizio VPN per modificare la propria posizione. Pertanto, se siete abili con gli strumenti di questo tipo, ecco qualche informazione che può tornarvi utile nel caso in cui vogliate provare la nuova app di Meta.

Anzitutto, per effettuare l’iscrizione a Threads è necessario avere già un account Instagram, da cui saranno mutuati il vostro nome utente e i profili che seguite – ammesso che decidiate di seguire le stesse persone su due piattaforme tanto diverse. Una volta settato il vostro account, potete cominciare a utilizzare l’app seguendo regole molto simili a quelle di Twitter: i messaggi condivisi possono contenere al massimo 500 caratteri, gli utenti possono essere taggati utilizzando la @, e i post (che possono includere anche link, foto e brevi video della durata massima di cinque minuti e vengono mostrati uno dopo l’altro in un feed verticale) possono essere citati o ripubblicati. Cosa c’è di diverso dall’app di Musk allora? Non esistono gli hashtag, né tanto meno la messaggistica privata. Due funzioni di cui gli utenti accorsi numerosi sulla nuova piattaforma sembrano evidentemente poter fare a meno.

Al di là di questo, però, Threads sembra distinguersi anche per un Feed che raccoglie una combinazione dei contenuti di account già seguiti e di suggerimenti generati dall’algoritmo, senza che vi sia un ordine cronologico o la possibilità di scegliere cosa visualizzare. E non è tutto. Rispetto al suo competitor Twitter, l’app di Meta vanta anche una totale assenza di pubblicità, anche se sappiamo perfettamente che questa è il core business della società e che invaderà a breve la nuova app.

Per il resto, le due piattaforme non sembrano avere grosse differenze, fatta eccezione per le regole applicate alla moderazione dei contenuti, che coincidono chiaramente con quelle di Meta. Questo significa che gli utenti di Threads non saranno in grado di supportare gruppi terroristici o di odio, acquistare armi da fuoco o indirizzare minacce a terzi, il che rappresenta un enorme vantaggio rispetto alla piattaforma di Musk. Insomma, sembrerebbe proprio che Threads sia la versione migliorata di Twitter, o meglio quella di qualche mese fa. Ma se sarà davvero così ce lo dirà soltanto il tempo.



[Fonte Wired.it]

Domicilio digitale, tutto ciò che c’è da sapere
| Wired Italia

Domicilio digitale, tutto ciò che c’è da sapere | Wired Italia



Da Wired.it :

Il 6 luglio è stato ufficialmente introdotto il domicilio digitale: indicando volontariamente sul portale dedicato all’indice nazionale dei domicili digitali (Inad) dalla presidenza del Consiglio dei ministri il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (pec) sarà dunque possibile gestire, ricevere e inviare una serie di documenti nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.

In particolare, si potranno ricevere via mail comunicazioni ufficiali con valore legale come per esempio multe, accertamenti, cartelle esattoriali, rimborsi e detrazioni fiscali. Ma come funziona il domicilio fiscale? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

  1. Che cos’è l’Inad?
  2. Cos’è un domicilio digitale?
  3. Chi può eleggere il proprio domicilio fiscale sull’indice?
  4. Quali costi ha questa iscrizione?
  5. Quali documenti può inviare la pubblica amministrazione a un domicilio digitale?
  6. Si può attivare una pec su Inad?
  7. Chi può consultare l’Inad?
  8. Si può condividere il proprio domicilio digitale con qualcuno?
  9. Come si accede a Inad?
  10. Quando si può utilizzare il servizio?
Una email

Perché da luglio sarà attivo il domicilio digitale per gestire le comunicazioni con la pubblica amministrazione. E tutto passerà dalla posta elettronica certificata

Che cos’è l’Inad?

Inad è l’acronimo di indice nazionale dei domicili digitali, che è dedicato alle persone fisiche, ai professionisti e agli altri enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.

Cos’è un domicilio digitale?

È l’indirizzo di posta elettronica certificata (pec) o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal regolamento Eidas, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.

Chi può eleggere il proprio domicilio fiscale sull’indice?

Possono farlo le persone fisiche che abbiano raggiunto il diciottesimo anno di età e che siano capaci di agire, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi e gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nell’Ini-pec.

Quali costi ha questa iscrizione?

Nessuno. Non solo l’accesso ai servizi del portale sono gratuiti, elezione, modifica e cessazione del domicilio compresi, ma grazie all’utilizzo del domicilio digitale è possibile risparmiare i costi di diversi altri servizi. Su tutti, i costi di invio con le poste e quelli di invio di una comunicazione avente valore legale, per la quale saranno ridotti anche i tempi.

Quali documenti può inviare la pubblica amministrazione a un domicilio digitale?

Tutte le comunicazioni con valore legale ai sensi di quanto previsto dal codice dell’amministrazione digitale, come per esempio comunicazioni relative a rimborsi fiscali e detrazioni d’imposte, accertamenti e verbali di sanzioni amministrative.

Si può attivare una pec su Inad?

No, non è possibile farlo. Gli indirizzi di posta elettronica certificata vanno attivati attraverso un gestore autorizzato. Una volta ottenuto, è possibile eleggerlo come domicilio digitale.

Chi può consultare l’Inad?

L’indice è consultabile da chiunque, senza necessità di autenticazione.

Si può condividere il proprio domicilio digitale con qualcuno?

No, il domicilio digitale è personale e non condivisibile.

Come si accede a Inad?

Sono tre le modalità messe a disposizione per accedere all’indice: lo spid, la carta d’identità elettronica (cie) e la carta dei servizi (cns). Per gli enti la registrazione deve essere effettuata dal legale rappresentante o da un suo delegato.

Quando si può utilizzare il servizio?

Quasi sempre. L’Inad è infatti disponibile ogni giorno dall’1 alle 24. Da mezzanotte all’una le sue funzionalità sono sospese al fine di consentire l’aggiornamento del sistema.



[Fonte Wired.it]

I migliori gasatori d’acqua per dissetarti senza plastica
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I migliori gasatori d’acqua per dissetarti senza plastica | Wired Italia



Da Wired.it :

I gasatori d’acqua sono un’alternativa ecologica al consumo di acqua frizzante in plastica, che permette anche di dissetarsi senza dover trasportare pesanti bottiglie dal supermercato a casa. A rendere possibile questa scelta alternativa sono dei gadget poco più grandi della classica bottiglia da un litro e mezzo, capaci di gasare l’acqua attraverso l’impiego di una piccola bombola di anidride carbonica. Fare questa scelta, è conveniente per diversi motivi.

Impatto ambientale

Uno dei motivi per i quali utilizzare il gasatore è meglio che acquistare l’acqua frizzante imbottigliata è che si va a ridurre l’impatto ambientale del consumo d’acqua dal momento che non si acquistano bottiglie di plastica monouso, oltre a evitare il trasporto che può produrre inquinamento ed emissioni. Le apposite bottiglie in pet che si utilizzano con i gasatori invece, vanno smaltite periodicamente e possono essere utilizzate più volte.

Quanto dura?

A differenza delle bottiglie di acqua frizzante da acquistare, che occupano molto spazio nelle classiche casse da sei pezzi e si esauriscono in una settimana circa se bevute dalla stessa persona, i gasatori d’acqua consentono di ottenere 60 litri di acqua frizzante con una bomboletta di anidride carbonica. Considerando il fatto che dei due litri che è consigliato bere al giorno per favorire una corretta idratazione almeno uno dovrebbe essere di acqua non gasata, si può concludere che ogni ricarica abbia una durata di due mesi circa.

Quanto costa?

Oltre al costo iniziale del gadget che può andare dai 50 ai 150 euro, bisogna considerare l’acquisto delle bombole di anidride carbonica che è di circa 6 euro al mese. Dato che l’acqua potabile del rubinetto può essere tranquillamente gasata , la spesa è più che abbordabile.

Quanto si gasa l’acqua?

Tutti i gasatori consentono di regolare la quantità di anidride carbonica per ottenere l’effetto desiderato. Alcuni hanno un pulsante, nel caso di altri il rilascio dell’anidride carbonica viene regolato da delle leve. Bastano pochi utilizzi per capire il livello che si preferisce, visibile anche grazie alla trasparenza delle bottiglie.

Come le abbiamo scelte

Nella gallery dedicata ai gasatori, una selezione dei modelli principali prodotti dai brand più affidabili del segmento come SodaStream e Philips, compatibili con le bombole di anidride carbonica standard. Sono tutte soluzioni meccaniche che non necessitano di alimentazione con un costo che va dai 50 ai 150 euro.




[Fonte Wired.it]

Tiktok, La Francia ha minacciato di bloccarlo
| Wired Italia

Tiktok, La Francia ha minacciato di bloccarlo | Wired Italia



Da Wired.it :

In Francia il Senato ha pubblicato un rapporto lapidario sulle attività di TikTok. In base a quanto sostengono i senatori, l’applicazione sarebbe uno strumento di “influenza strategica” della Cina, in grado di sollevare preoccupazioni per la tenuta della sicurezza nazionale. Pertanto, i rappresentanti hanno invitato il governo e il Parlamento a prendere in considerazione l’ipotesi di vietare il social media cinese su tutto il territorio nazionale.

La Francia ha alzato l’asticella dello scontro europeo con la più popolare piattaforma di condivisione video di Pechino, sulla scia delle sempre più numerose restrizioni imposte in vari paesi del mondo e dopo il divieto generalizzato deciso dallo stato del Montana. Il nuovo clima di tensione si percepisce già dal titolo del rapporto: la tattica TikTok, opacità, dipendenza e ombre cinesi”.

Un incipit che è già un’accusa di scarsa trasparenza, pratiche di manipolazione subliminale e strategie ingannevoli. Le successive 183 pagine, mantengono lo stesso tono. Per la commissione di inchiesta guidata dal socialista Michael Vallet e dall’indipendente Claude Malhuret, la Cina sta usando TikTok come uno strumento di “guerra cognitiva” o culturale. In più, starebbe raccogliendo, senza chiarirne il trattamento, un’enorme mole di dati, in violazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (Gdpr).

ByteDance e TikTok dipendono dalla Cina a tutti i livelli. Tecnico, di capitale, politico e legale e agirebbero come burattini nelle mani del governo di Pechino, si legge nel testo. “La strategia di TikTok è di apparire trasparente all’esterno, ma diventare completamente opaco nel momento in cui gli si pongono delle domande ha spiegato Malhuret.

Accusa che ha origine dalla stessa struttura legale della casa madre di TikTok, ByteDance, con sede legale alle Isole Cayman. Per i funzionari della piattaforma questa sarebbe la prova della loro indipendenza dalla Cina. Tuttavia, da ciò che emerge nel rapporto, la società sarebbe strutturata come un’entità “a interesse variabile”, così da consentire a un azionista di minoranza di poter esercitare controllo completo sulle attività quotidiane dell’impresa.

Questo azionista di minoranza sarebbe Zhan Yiming, cittadino cinese che detiene un quinto del capitale di ByteDance e che sarebbe il responsabile dell’intera gestione dell’azienda, in concerto con le autorità di Pechino. In più, tutti i brevetti della società verrebbero depositati attraverso ByteDance Cina e lo stesso TikTok France riceverebbe le autorizzazioni per le operazioni tecniche dalla filiale cinese di ByteDance, non dalla sede alle Isole Cayman.

La conclusione più ovvia sulla base di questi dati, continua il rapporto, è ritenere sia TikTok che ByteDance come entità poste sotto il diretto controllo della Cina. E, in particolare, TikTok non sarebbe altro che uno strumento nelle mani di Pechino per influenzare l’opinione pubblica e la narrativa online in Occidente. Pertanto, nelle raccomandazioni finali, i senatori hanno sostenuto la necessità di oscurare completamente l’applicazione entro l’inizio del 2024, a meno che l’azienda non decida di inviare ulteriori informazioni sulla struttura finanziaria della società e sulla gestione dei dati personali degli utenti europei.



[Fonte Wired.it]

Glifosato, l’Efsa lo assolve ma segnala lacune nei dati
| Wired Italia

Glifosato, l’Efsa lo assolve ma segnala lacune nei dati | Wired Italia



Da Wired.it :

La European Food Safety Authority (Efsa) ha appena rilasciato gli attesi risultati in merito alla valutazione di rischio sul glifosato, la sostanza forse più comunemente usata come principio attivo negli erbicidi. “La valutazione dell’impatto del glifosato sulla salute dell’essere umano, degli animali e dell’ambiente non ha individuato aree critiche di preoccupazione”, si legge nel comunicato stampa rilasciato da Efsa. Allo stesso tempo, però, l’ente internazionale riporta “alcune lacune di dati – come questioni che non è stato possibile concludere o questioni in sospeso – che la Commissione Europea e gli Stati membri dovranno prendere in considerazione nella prossima fase del processo di rinnovo dell’approvazione”.

Che cos’è il glifosato

Già da tempo sotto i riflettori, anche per alcune vicende legate all’azienda statunitense Monsanto (poi acquisita dalla tedesca Bayer) che per prima lo ha immesso sul mercato con il nome commerciale di Roundup, il glifosato è un erbicida estremamente diffuso nel settore agricolo, non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Nello specifico, questa sostanza viene utilizzata dagli agricoltori per combattere le erbe infestanti che competono con la crescita delle specie coltivate.

Una vicenda controversa

In passato, alcuni studi scientifici hanno evidenziato la possibile pericolosità della sostanza, in termini soprattutto di impatto sulla salute umana. Nel 2015 il glifosato era stato poi inserito tra le sostanze “probabilmente cancerogene” da Iarc (International Agency for Research on Cancer) e hanno fatto il giro del mondo le notizie di sentenze di tribunali statunitensi che hanno riconosciuto la responsabilità dell’erbicida in alcuni casi di tumore. Tuttavia, la questione è rimasta dibattuta in Europa e nel mondo.

Il parere di Efsa

A dicembre del 2022, la European Chemicals Agency (Echa) ha infine concluso che il glifosato “non soddisfa i criteri scientifici per essere classificato come sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica, come riporta Efsa nel comunicato appena pubblicato. Ed Efsa ha utilizzato proprio la classificazione di pericolo formulata da Echa ai fini della valutazione del rischio sul glifosato nell’Unione Europea. “La valutazione del rischio e la revisione paritaria del glifosato rappresentano il lavoro di decine di scienziati dell’Efsa e degli Stati membri in un processo durato oltre tre anni”, spiega Guilhem de Seze, capo del dipartimento di produzione della valutazione del rischio di Efsa: “Si basa sulla valutazione di molte migliaia di studi e articoli scientifici e incorpora anche i preziosi contributi raccolti durante la consultazione pubblica”. Efsa dichiara di non aver trovato “aree critiche di preoccupazione” per quanto riguarda il rischio che il glifosato può comportare per l’essere umano, per gli animali o l’ambiente. Al tempo stesso, dicevamo, sono state individuate diverse lacune di dati che non hanno consentito all’ente di formulare conclusioni definitive su alcuni punti specifici. Tra queste, Efsa riporta l’impossibilità di valutare il rischio possibilmente associato alla presenza di una specifica impurità legata alla produzione dello stesso principio attivo, ma anche la valutazione del rischio alimentare per i consumatori e la valutazione dei rischi per le piante acquatiche. Anche riguardo al possibile impatto sulla biodiversità gli esperti si mostrano cauti, concludendo che i rischi associati all’utilizzo di glifosato sono complessi e dipendono da molti fattori diversi. “Nel complesso – si legge ancora nel comunicato – le informazioni disponibili non consentono di trarre conclusioni definitive su questo aspetto della valutazione del rischio e i gestori del rischio possono prendere in considerazione misure di mitigazione”. Inoltre, in base ai dati disponibili, è stato “identificato un rischio elevato a lungo termine per i mammiferi in 12 dei 23 usi proposti del glifosato”.

I prossimi step

L’approvazione per l’utilizzo del glifosato nell’Unione Europea è valida al momento fino alla fine di questo anno, dopodiché la Commissione Europea dovrà decidere se rinnovarla o meno, basandosi anche sulle considerazioni di Efsa.



[Fonte Wired.it]

Gardaland, viaggio nel nuovo show del 2023, “a bordo” del Nautilus
| Wired Italia

Gardaland, viaggio nel nuovo show del 2023, “a bordo” del Nautilus | Wired Italia



Da Wired.it :

Ma non qui, non a Gardaland, dove invece il tetto del teatro e le sue pareti diventano oblò (di circa trenta metri quadri) e finestre sul fondo del mare e sembra quasi di toccare la flora e la fauna che popolare questa meraviglia. Grazie ad un cast artistico e tecnico di 22 professionisti, l’idea è quella di non avere semplici spettatori, ma ospiti attivi e partecipi degli avvenimenti in corso sotto un gigantesco lucernaio di quaranta metri quadri. Il live show Nautilus è anche una gigantesca metafora sulla capacità di ascolto della natura e sulla fine dei pregiudizi. In una società che parla, parla, parla, spesso a vuoto, questa manciata di minuti sembra una boccata d’aria fresca, una vera e propria immersione in mondi inesplorati e sconosciuti.

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E così il leggendario vascello del Capitano Nemo coinvolge un po’ tutti in un racconto di grande impatto. Il legame strettissimo tra il parco, l’ambiente e l’arte fa parte del Dna di questa destinazione. E si vede. Anche gli eventi a misura di bambino evitano di liofilizzare e semplificare troppo le informazioni: sono spunti e idee che poi l’ospite elabora e fa suo, anche grazie al gigantesco uso del videomapping che quasi avvolge il teatro in un coloratissimo abbraccio. Gardaland si lancia quindi nell’edutainment e sfida davvero il pubblico a salire a bordo di un intrattenimento consapevole e coinvolgente. Grazie alla presenza, poi, di diversi tipi di abbonamenti e quindi permanenze al parco, sembra che la gita sia sempre più tailor made, tagliata su misura sulle esigenze dell’ospite.

Questa stagione culmina nella Gardaland Night is Magic perché, sempre in tema acquatico, in occasione del ventesimo appuntamento del parco, l’attrazione fuga da Atlantide si arricchisce non solo di video mapping Underwater, ma di un evento unico, ogni sera alle 22. Sotto le stelle prende vita il Neptune Night Show tra giocolieri, mangiatori di fuoco e acrobate per celebrare la leggendaria presenza di questo regno misterioso. Il culmine arriva il sabato 8 luglio con Gardaland Summer Festival, con ospiti del calibro di Annalisa, Alfa e Ginevra Lamborghini, che faranno ballare gli ospiti fino all’una di notte.

Unico avvertimento: se siete arrivati in treno o avete parcheggiato l’auto in uno degli hotel del parco, tenete d’occhio le navette. A dispetto del timetable, a volte hanno orari imprevedibili e dilatati. Tutto il resto è spensierato divertimento.





[Fonte Wired.it]