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Energia, perché il prezzo in Europa è sceso sotto lo zero
| Wired Italia

Energia, perché il prezzo in Europa è sceso sotto lo zero | Wired Italia



Da Wired.it :

I parchi solari europei hanno prodotto talmente tanta energia elettrica da farne crollare il prezzo sotto lo zero. È quanto accaduto, secondo i dati di Epex Spot SE pubblicati da Bloomberg, lo scorso 4 luglio tra le 13 e le 15 in Germania, il più grande mercato energetico dell’Unione europea.

Non si tratta di una novità, ma di un fenomeno sempre più frequente da quando il vecchio continente ha accelerato la corsa per costruire parchi solari più convenienti in risposta alla necessità di ridurre la domanda di combustibili fossili. In particolare, il prezzo negativo dell’energia si forma in borsa quando per chi la produce diventa più vantaggioso pagare i consumatori per utilizzare più elettricità che arrestare l’impianto. Una pratica peraltro di fatto quotidiana in Olanda con l’energia solare prodotta sui tetti.

Una certa eccezionalità nel calo del 4 luglio c’è. Esso ha infatti raggiunto i minimi storici, a livelli però finora evidenziatisi soprattutto durante il fine settimana. Il sabato e la domenica è frequente che i prezzi dell’energia scendano sotto lo zero a causa della domanda inferiore. È invece insolito che ciò avvenga nel corso della settimana come nell’ultimo caso tedesco e come le previsioni riportate da Bloomberg prospettano possa accadere anche nel corso della giornata del 5 luglio non solo nella stessa Germania, ma anche in Danimarca e in Olanda.

In generale, i sussidi alla produzione di energie alternative, che incoraggiano sempre più produttori a mettere in campo la maggior forza possibile per ottenerle, e la mancata modifica della domanda rappresentano due fattori potenzialmente in grado di rendere una regola la discesa sotto lo zero del prezzo dell’energia.

Nel 2023, secondo una ricerca di Hsbc Holdings citata sempre da Bloomberg, è previsto che l’Europa installi fino a 60 gigawatt di nuovi pannelli, un terzo in più rispetto a quello che già nel 2022 era stato un record. I consumatori potrebbero dunque cogliere l’occasione per utilizzare una maggiore quantità di energia nel corso della giornata per ricaricare, per esempio, le proprie automobili elettriche e per gestire le proprie attività.



[Fonte Wired.it]

Serpenti, aumentano gli avvistamenti in città
| Wired Italia

Serpenti, aumentano gli avvistamenti in città | Wired Italia



Da Wired.it :

Dopo cinghiali, gabbiani e lupi, è ora il turno dei serpenti. Nella Capitale, infatti, da settimane gli avvistamenti di questi rettili sono diventati numerosissimi. Basta pensare che solamente negli ultimi sette giorni sono state oltre 60 le chiamate al centralino di Earth Odv, associazione nata a tutela giuridica della natura e dei diritti degli animali, per l’avvistamento di serpenti per le strade della città. L’ultimo rettile, per esempio, è stato avvistato in un deposito Atac, in via Tuscolana, qualche giorno fa. Si trattava, tuttavia, di un serpente innocuo, che è stato catturato e, poi, liberato vicino al parco degli Acquedotti.

Emergenza serpenti

Come racconta la Earth Odv sulla sua pagina Facebook, si tratta di una vera e propria emergenza: decine di chiamate per serpenti che si rifugiano dal caldo cocente in scuole, fabbriche, uffici ed abitazioni a Roma sono all’ordine del giorno. Tuttavia, denuncia l’associazione, non esiste un servizio di recupero della fauna selvatica e il numero di Earth Odv viene fornito dal 112, dai carabinieri e dalla polizia locale. “Noi in realtà ci occupiamo di tutela dai maltrattamenti”, commenta Valentina Coppola Presidente di Earth. “Ma a Roma non c’è un servizio di recupero animali selvatici nemmeno se feriti o in stato di necessità quindi cerchiamo di renderci utili”.

Cosa fare

Generalmente, infatti, l’associazione si fa mandare una foto del rettile e, con l’aiuto di biologi ed esperti erpetologi, se lo identifica come innocuo spiega al cittadino come comportarsi. Se, invece, si tratta di vipera allerta i propri volontari di protezione civile tramite la sala radio regionale. Nel caso del recente avvistamento nel deposito Atac, si trattava di un innocuo biacco, Coluber viridiflavus che è stato catturato e subito liberato nella parte selvatica del vicino parco degli Acquedotti.

Serpenti velenosi e non

Ma quali sono i serpenti pericolosi e come comportarsi in caso di avvistamento? Il biacco, per esempio, è un serpente della famiglia dei Colubridi, non velenoso, diurno e frequente nelle campagne e nei giardini. “I biacchi sono serpenti arboricoli che si arrampicano con una certa agilità e abilità”, precisa a Teleambiente l’etologo Andrea Lunerti . “Non dobbiamo essere allarmati, dobbiamo comprendere che non si tratta di serpenti velenosi”.

Discorso ben diverso, invece, per la vipera (aspide o vipera comune) della famiglia Viperidae, l’unico serpente avvelenatore in Italia. Ma come distinguerli? La vipera è caratterizzata da un testa a forma triangolare e a punta, un corpo tozzo e una coda corta che si restringe in modo brusco. A differenza degli altri serpenti non velenosi che hanno pupille rotonde, gli occhi delle vipere hanno pupille verticali, molto simili a quelle dei gatti. Come vi abbiamo già raccontato, sebbene le vipere possano infliggere un morso doloroso a un essere umano, molto raramente provocano la morte. Questo perché il veleno potenzialmente inoculabile è comunque molto inferiore alla dose letale per una persona adulta che gode di buona salute. I soggetti più a rischio sono quindi i bambini, gli anziani, le persone soggette a reazioni allergiche.

Infine, la vipera non è un serpente arboricolo e non ha perciò grosse capacità di arrampicarsi. “Se vediamo un serpente e siamo al terzo piano, su una terrazza, o lo vediamo su una macchina, su un posto alto, su un muro alto almeno 1 o 2 metri, già siamo abbastanza sicuri che non si tratti di una vipera, aggiunge Lunerti. Bisogna, in ogni caso prestare attenzione: “non infastidiamoli, evitiamo il fai da te, allontaniamoci e allontaniamo le categoria più a rischio, come i bambini, e loro da soli riprenderanno gli ambienti naturali e si allontaneranno”.



[Fonte Wired.it]

la porta rossa normalizza l’orrore e perde il suo senso
| Wired Italia

la porta rossa normalizza l’orrore e perde il suo senso | Wired Italia



Da Wired.it :

La formula del franchise è rispettata, in linea di massima, ma Patrick Wilson, che è perfetto come protagonista (oltre a Insidious recita anche nell’altro franchise dell’orrore, quello di The Conjuring – L’evocazione) non lo è come regista. È goffo e maldestro, rende il passaggio al mondo dell’altrove così frequente e ordinario da diventare quasi mondano, sottraendogli così tutta la tensione e la paura. Inoltre fatica a gestire gli snodi di relazione dei personaggi. Ad esempio, inevitabilmente ad un certo punto padre e figlio saranno portati a ricordare ciò che con l’ipnosi avevano dimenticato e quando questo avviene (quando cioè si rendono conto di essere stati al centro di eventi demoniaci) il primo ci crede senza grossa fatica e reagisce con controllo, come fosse il resoconto di una giornata al mare.

Sono tutte sbavature di tono, controllo e coerenza del film che gli levano forza, che smontano la costruzione della tensione, inficiando poi anche tutta la parte di paura. Sia chiaro, la fattura generale rimane buona, Insidious è una macchina avviata, ma è proprio tutta la gestione di questo film che sembra farlo finire facilmente fuori dai binari e nel territorio del maldestro. Lo si vede nella rappresentazione visiva del maligno, sempre più ridicola, ma soprattutto lo si nota nella lettura di fondo. Sia padre che figlio, posseduti da questi demoni, in passato e in questo film diventano violenti e si scagliano su bambini e donne. Sembrano la rappresentazione delle violenze domestiche, e anche il fatto che questo atteggiamento passi dall’uno all’altro, fa subito pensare che quello sia il riferimento.



[Fonte Wired.it]

a Las Vegas si accende l’enorme sfera di led alta oltre 110 metri
| Wired Italia

a Las Vegas si accende l’enorme sfera di led alta oltre 110 metri | Wired Italia



Da Wired.it :

Si è finalmente accesa per i primi test la nuova meraviglia di Las Vegas: si chiama Sphere e, come da nome, è una enorme quasi-sfera che supera i 110 metri di altezza e i 157 metri di larghezza. Con una struttura portante di 3000 tonnellate di acciaio, è completamente ricoperta da pannelli led e diventa così una sorta di gigantesco schermo in grado di mostrare qualsiasi animazione e sfruttando anche qualche primizia molto interessante.

I lavori per Sphere sono iniziati in ritardo rispetto ai piani originari per via della pandemia da covid-19 e finalmente in questi giorni sono iniziati i test per i led come si può osservare nei due video pubblicati su Twitter nelle scorse ore. All’esterno, Sphere potrà mostrare video di qualsiasi tipo, da semplici animazioni a informazioni pubblicitarie o turistiche su una superficie da ben 54.000 metri quadrati. All’interno troveranno spazio nove piani e 17.600 posti a sedere e aprirà a un’esperienza ancora più suggestiva, che viene descritta come “La realtà virtuale, ma senza quei dannati visori”. Ci riuscirà grazie a un complesso sistema di 15.000 metri quadrati di led, migliaia di videocamere e 164.000 altoparlanti per indirizzare al meglio immagini e soprattutto il suono in modo personalizzato a seconda dei settori. Una parte del pubblico potrà per esempio ascoltare il sonoro in inglese e un’altra in spagnolo, simultaneamente, mentre 10.000 sedili saranno di tipo haptico per un’esperienza 4D con effetti tattili immersivi.

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[Fonte Wired.it]

Facebook e Instagram, arrivano le spunte a pagamento
| Wired Italia

Facebook e Instagram, arrivano le spunte a pagamento | Wired Italia



Da Wired.it :

Anche su Facebook e Instagram arrivano gli account verificati a pagamento. Meta verified è il nuovo strumento della corporation di Mark Zuckerberg per chi desidera avere una certificazione dell’autenticità del proprio profilo, maggiori controlli contro i furti di identità e un’assistenza clienti diretta con il personale Meta.

Dopo essere stato testato in diversi mercati, Meta verified è diventato disponibile anche in Italia a partire dalla prima settimana di luglio 2023. Mentre bisognerà aspettare un po’ di più per poter usare Threads, l’alternativa a Twitter lanciata da Meta, che sembra non avere ancora tutte le carte in regola per rientrare nei limiti del Regolamento generale sulla protezione dei dati personali dell’Unione europea (Gdpr).

I servizi di Meta verified sono invece disponibili a tutte le persone maggiorenni con profili privati e non commerciali. Il costo dell’abbonamento è di 13,99 euro al mese se ci si iscrive tramite computer, o di 16,99 euro al mese se si compra il servizio tramite dispositivi mobili, sia iOS, sia Android.

L’acquisto può essere fatto direttamente tramite il proprio profilo Instagram o Facebook e include un badge di verifica, come la famosa spunta blu di Twitter, che conferma come l’account sia stato autenticato tramite documento di identità. Si avrà poi un canale di assistenza privilegiato tramite personale umano, per ricevere supporto in caso di problemi con l’account, un monitoraggio costante dell’account per impedire furti di identità, degli sticker esclusivi e delle stelle da assegnare ad altri utenti.

Il nuovo servizio è stato lanciato direttamente dal canale broadcast ufficiale di Meta su Instagram. Per ora, l’assistenza tramite personale umano sarà disponibile solo in lingua inglese, non essendo ancora stato assunto nuovo personale dedicato in Italia o in altri paesi.



[Fonte Wired.it]

Il James Webb Space Telescope fotografa lo scontro cosmico tra Titani
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Il James Webb Space Telescope fotografa lo scontro cosmico tra Titani | Wired Italia



Da Wired.it :

I segni dello scontro

Ma come facciamo a sapere che Ngc 3256 si è formata da uno scontro fra altre due galassie? Le prove di questo passato burrascoso, spiega l’Esa (European Space Agency), sono i lunghi “riccioli” di polvere che si estendono dal centro della galassia verso l’esterno, e, come dicevamo, la presenza delle giovani stelle fotografate dal Jwst, formatesi dal violento scontro. In realtà, precisa ancora Esa, una collisione fra galassie non è, come ci si potrebbe immaginare, esattamente simile a un’esplosione. Immaginiamo la nostra galassia, la Via Lattea, con le stelle e i pianeti che la compongo: anche per chi non si occupa di astronomia è intuitivo comprendere che le distanze che dividono un corpo celeste dall’altro sono enormi. Infatti, nell’incontro fra due galassie le stelle appartenenti all’una penetrano negli spazi vuoti dell’altra, e viceversa. Contemporaneamente, i gas e le polveri dei due giganti iniziano ad interagire, dando vita ai nuovi corpi celesti fotografati, in questo caso, dal Jwst.



[Fonte Wired.it]