Le zanzare sono sempre un tema caldo in estate. Un fastidio destinato ad accompagnarci per i prossimi mesi, e contro cui non possiamo fare poi molto. Spray repellenti, zanzariere, maniche e pantaloni lunghi aiutano a limitare al minimo le punture, è vero. Ma per lo più, è questione di gusti: alcune persone sembrano autentici magneti per le zanzare; altri, più fortunati, vengono ignorati per la maggior parte del tempo. Tutta colpa dell’odore, perché è con l’olfatto che questi insetti si orientano alla ricerca delle prede più succulente. In larga parte, si tratta di genetica, perché è da alcune caratteristiche scritte nel nostro Dna che inizia a determinarsi l’odore della nostra pelle. Ma anche le abitudini, alimentari, igieniche e non solo, possono modificare il nostro “profumo” rendendoci meno appetibili per le zanzare. Qualche esempio? Ci aiuta a trovarli Maisie Vollans, una ricercatrice dell’Università di Oxford specializzata in ecologia delle zanzare, che di recente ha deciso di condividere alcuni dei risultati delle ricerche più recenti in questo campo in un articolo pubblicato su The Conversation.
Attenzione al sapone
Il metodo forse più ovvio per cambiare il proprio odore è lavarsi. Attenzione però, perché i saponi che utilizziamo non si limitano a rimuovere lo sporco e i batteri dalla nostra pelle. Contengono infatti profumi e altre sostanze chimiche che aggiungono il loro profilo olfattivo al nostro, e che possono sia incoraggiare, sia scoraggiare, l’attacco da parte delle zanzare. La relazione tra saponi e odore corporeo però non è semplice da prevedere, e quindi non è possibile, almeno per ora, fornire una ricetta perfetta per prevenire le punture. Uno studio recente, ad esempio, ha testato in che modo l’utilizzo dei saponi di diverse note marche di prodotti per l’igiene modificassero le chance di essere punti dalle zanzare, chiedendo l’aiuto di un gruppo di volontari che hanno utilizzato i saponi, e fornito poi dei campioni del loro odore corporeo per le analisi. I risultati hanno rivelato che i prodotti contenenti essenze floreali tendono ad attrarre maggiormente le zanzare, mentre l’unico tra quelli testati con un aroma al cocco si è dimostrato in alcuni casi capace di repellerle. In alcuni casi, ma non in tutti: il risultato dipende infatti non solo dal sapone usato, ma anche dal mix che si crea nell’interazione con l’odore corporeo naturale di chi lo utilizza.
La frutta che piace alle zanzare (e quella che odiano)
L’alimentazione, lo dicevamo, può modificare l’odore dei nostri corpi. E il consumo di frutta, in particolare, sembra in alcuni casi influenzare in modo diretto le probabilità di essere punti da una zanzara. Uno studio della University of Wisconsin di qualche anno fa ha testato una delle teorie popolari più diffuse, e cioè che le banane siano in qualche modo capaci di renderci più appetibili per questi insetti. In effetti, l’esperimento svolto dai ricercatori americani ha confermato che il consumo di banane aumenta le probabilità che le zanzare del genere Anopheles (quelle che trasmettono la malaria) siano attratte dall’odore corporeo umano, anche se come nel caso dei saponi, i risultati non sono stati gli stessi per tutti i partecipanti. Di contro, mangiare uva sembra offrire in qualche modo una certa protezione. I risultati non sono affidabili al 100%, lo dicevamo, ma trattandosi di frutta, se siete in cerca di un metodo veloce per tenere lontane le zanzare, tentar non nuoce.
Ad Homer Simpson non piace questo elemento
I danni dell’alcol e quelli legati alla malaria sono due dei principali problemi di salute pubblica in molte zone del continente africano. Per questo, uno studio del 2010 ha voluto indagare se fossero in qualche modo collegati: se bere, insomma, aumenti le probabilità di essere morsi dalle zanzare, e quindi di essere infettati dalla malaria nelle aree in cui la malattia è endemica. La ricerca ha coinvolto 43 volontari, a cui è stato chiesto di bere birra o acqua prima che il loro odore corporeo fosse testato per verificare quanto risultasse appetibile per gli insetti. Il risultato ha confermato che dopo circa 15 minuti dall’ingestione di un alcolico come la birra l’odore corporeo di molti esseri umani sembra attrarre maggiormente le zanzare. Mentre il consumo di acqua non altera in alcun modo le probabilità di essere punti. In paesi in cui la malaria è diffusa – concludono gli autori dello studio – il consumo di birra potrebbe quindi essere considerato un fattore di rischio per l’infezione. Dove la malattia non è un problema, invece, una birra ghiacciata in estate potrebbe semplicemente essere un piacere da concedersi consapevoli dei pericoli che comporta, non ultimo quello di qualche puntura in più.
I deodoranti sono nostri amici
Quanto spesso capita che una zanzara ci punga sotto le ascelle? Piuttosto di rado, e forse non è solamente per una questione di accessibilità. Uno studio pubblicato su Nature ha infatti evidenziato che l’odore delle ascelle umane è meno attrattivo per le zanzare rispetto a quello delle manie e dei piedi, e che le differenze svaniscono però se non si utilizzano prodotti per la cura personale per alcuni giorni. Secondo i suoi autori, la spiegazione più probabile è che a tenere lontane le zanzare siano alcuni composti comunemente contenuti nei deodoranti, la cui azione andrebbe a sparire dopo circa cinque giorni di mancato utilizzo di questi prodotti.
I rimedi casalinghi
Tra i più diffusi rimedi fai da te contro le punture di zanzara troviamo certamente il consumo di aglio e di vitamina B, considerate da molti sostanze capaci di tenere lontani questi insetti. Una strategia semplice, quanto purtroppo inefficace. Uno studio del 2005 ha testato la probabilità di essere morsi da una zanzare dopo aver consumato aglio, mettendola a confronto con un placebo, e dimostrando che non esistono differenze apprezzabili. Stesso risultato anche da uno studio dello stesso anno che ha valutato l’efficacia repellente degli integratori di vitamina B.
Le maniere forti
Una delle sostanze più sicure ed efficaci per tenere lontani gli insetti si chiama dietiltoluamide (o DEET). Può essere applicata direttamente sulla pelle, è incolore e più o meno inodore per gli esseri umani, mentre negli insetti il suo profumo provoca una potente reazione di allontanamento. Dove trovarlo? Fortunatamente, un po’ dappertutto: è infatti l’ingrediente principale della maggior parte dei repellenti spray in commercio.
Per chi non ama applicare il repellente direttamente sulla propria pelle, una delle soluzioni possibili è quella di spruzzare un insetticida (come la permetrina) sui vestiti. È una strategia utilizzata anche dai soldati che operano in zone infestate di zanzare e altri insetti dannosi, e offre un’ottima protezione, impedendo inoltre alle zanzare di pungere attraverso i vestiti, cosa che capita molto più spesso di quanto non si pensi quando i vestiti non sono trattati con sostanze repellenti.