Seleziona una pagina
Fabio Fazio, dove andrà dopo l’addio alla Rai

Fabio Fazio, dove andrà dopo l’addio alla Rai



Da Wired.it :

Fabio Fazio saluta la Rai dopo 40 anni di servizio. L’annuncio ufficiale, dopo giorni di attesa, è arrivato domenica 14 maggio. Il conduttore passa con un contratto quadriennale a Warner Bros Discovery, sul canale Nove, dove vedremo lo vedremo già dopo l’estate. A ufficializzarlo è stata una nota dell’azienda stessa: “Fabio Fazio, uno dei volti più popolari della televisione italiana, sarà protagonista sul canale Nove. Grazie a questo accordo, che avrà la durata di quattro anni, Fabio Fazio debutterà sul canale Nove già dal prossimo autunno”.

L’addio di Fabio Fazio alla Rai arriva dopo le dimissioni di Carlo Fuortes, ex amministratore delegato nominato nel corso del governo Draghi, che ha lasciato la guida dell’azienda in seguito all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto recante “disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici e società”, che prevede il limite di 70 anni di età per gli amministratori alla guida di istituzioni come teatri e fondazioni. In seguito all’approvazione di quello che viene chiamato il cosiddetto decreto Fuortes, il licenziamento di Stephane Lissner avrebbe lasciato il posto della sovrintendenza del teatro San Carlo di Napoli all’ex amministratore Rai.

Fazio è stato per vent’anni (dal 2003 al 2023) alla conduzione di Che tempo che fa, la trasmissione in onda su Rai 3 ogni domenica sera, a cui hanno partecipato nelle corso delle varie edizioni ospiti di rilevanza internazionale come, ad esempio, l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, Uma Thurman, Madonna, ma anche volti noti della panorama culturale italiano come il conduttore televisivo Mike Bongiorno, in una delle ultime interviste prima della scomparsa, Roberto Saviano e Romano Prodi.

I saluti

Io sono in Rai da 40 anni però non si può essere adatti per tutte le stagioni. Non ci sono uomini adatti a tutte le stagioni, almeno, io non credo di esserlo – si è congedato con i suoi spettatori Fazio domenica 14 maggio -. Con grande entusiasmo intraprendo un nuovo cammino, spero, e sono convinto, di inventiva e di creatività”. Il conduttore non ha mancato di ringraziare l’emittente televisiva per questi anni di lavoro: “Non posso che avere gratitudine verso la Rai e non potrei dire nulla contro questa azienda, perché è come se la dicessi a me stesso. Dei suoi 70 anni di vita, 40 la Rai li ha passati con me e io con lei. Grazie a tutti, ci ritroveremo, altrove ma ci ritroveremo”.

Con il conduttore se ne va dalla Rai anche un altro volto storico di Che tempo che fa, la cui ultima puntata andrà in onda il 28 maggio 2023: Luciana Littizzetto, che affianca Fazio ogni domenica nel corso della trasmissione e che il 14 maggio ha canticchiato “Con le mani ciao ciao”, una parte del ritornello della canzone con cui la Rappresentante di lista ha partecipato al festival di Sanremo nell’edizione del 2022. Come specifica la nota di Discovery, “Del progetto farà parte Luciana Littizzetto, stella della comicità italiana e protagonista insieme a Fazio di uno dei binomi artistici di maggior successo, tra i più lunghi e proficui nella televisione italiana”.



[Fonte Wired.it]

se vi piace, ecco altre 4 serie che vi consigliamo di vedere subito
| Wired Italia

se vi piace, ecco altre 4 serie che vi consigliamo di vedere subito | Wired Italia



Da Wired.it :

Silo, serie di fantascienza distopica tratta dagli acclamati romanzi di Hugh Howey ha debuttato su Apple Tv+ da soli dieci giorni ed è già un fenomeno. Lo show ambientato in un immenso e retrofuturistico rifugio sotterraneo dove vivono gli ultimi umani della Terra – resa inabitabile da misteriosi eventi passati – segue le indagini di Juliette, meccanico della struttura duro e deciso invitata a indagare su una morte sospetta da un leader apparentemente magnanimo. La sceriffa è destinata a scontrarsi con la reticenza dei potenti – a conoscenza della vere ragioni dietro la fine del mondo – gli unici a sapere se davvero all’esterno fuori l’aria è irrespirabile e se davvero gli abitanti del silo sono gli ultimi esemplari della specie umana. Silo viene diffuso con un episodio a settimana e ci accompagnerà fino alla fine di giugno per dieci puntate – la prima stagione di quella che si preannuncia come una lunga saga. Anche se non ci abbandonerà tanto presto, abbiamo pensato di alimentare la vostra passione per il genere, le tematiche e i personaggi che la animano proponendovi qualche show affine. Ecco le serie da guardare se siete ormai pazzi di Silo.



[Fonte Wired.it]

Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, chi sono i nuovi vertici
| Wired Italia

Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, chi sono i nuovi vertici | Wired Italia



Da Wired.it :

La Rai del governo Meloni sta prendendo forma a suon di epurazioni e sostituzioni. Dopo le dimissioni, più o meno volontarie, dell’ex amministratore delegato Carlo Fuortes e l’allontanamento di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto da Rai Tre, con la cancellazione di un programma da 2,4 milioni di spettatori a puntata, ai vertici della società arrivano due figure considerate gradite alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, cioè Roberto Sergio e Giampaolo Rossi.

I profili:

  1. Chi è Roberto Sergio
  2. Chi è Giampaolo Rossi
L'ex amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes

L’amministratore delegato Carlo Fuortes si è dimesso, lasciando al governo Meloni la possibilità di mettere al suo posto un dirigente più affine alla sua linea politica

Chi è Roberto Sergio

Il consiglio di amministrazione della Rai ha già approvato la nomina di Roberto Sergio come nuovo amministratore delegato, con il voto favorevole dei membri scelti dai partiti di governo – Simona Agnes da Fora Italia e Igor De Biasio dalla Lega – e della presidente Rai Marinella Soldi, il cui voto vale doppio. Contraria Francesca Bria, nominata dal Partito democratico, e astenuti Alessandro Di Majo e Riccardo Logonà, in quota rispettivamente al Movimento 5 stelle a agli indipendenti.

In Rai dal 2004, come responsabile dell’area Nuovi media, Roberto Sergio non si mai allontanato dalla società. In successione è stato presidente di Sipra, il vecchio nome di Rai pubblicità, presidente di Rai Way, direttore della Direzione Radio, membro del consiglio di amministrazione di Rai Net, Rai Click e Rai Com. Il suo orientamento politico viene definito centrista, ma è amico personale di Pier Ferdinando Casini, che è stato suo testimone di nozze, più vicino alle posizioni conservatrici della destra che al centro.

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto a Che tempo che fa

Dopo 40 anni di servizio, il conduttore televisivo della trasmissione Che tempo che fa ha salutato i suoi telespettatori e annunciato l’inizio di un nuovo percorso sul canale Nove di Warner Bros Discovery

Chi è Giampaolo Rossi

Dopo aver ricevuto la nomina, Sergio ha confermato di voler affidare il ruolo di direttore generale della Rai a Giampaolo Rossi. Un candidato definito da L’Espresso come l’ideologo no vax di Giorgia Meloni, già in Rai tra il 2004 e il 2012 come direttore di Rai Net, e figura tutt’altro che secondaria in Fratelli d’Italia, avendo animato la festa invernale del partito chiamata Natale dei conservatori e autore del Manifesto conservatore che ha lanciato il programma politico di Enrico Michetti candidato, perdente, a sindaco di Roma per la coalizione di destra nel 2021.

Inoltre, fino al 2018, ha tenuto una rubrica sul sito del quotidiano Il Giornale, in cui ha definito le attiviste per i diritti delle donne come “femministe vomitate da una caricatura… cianfrusaglie travestite da donne, ha identificato in Italia il nigeriano e il buonista come la feccia di questo paese che andrebbe messa nella condizione di non nuocere e altre opinioni di respiro ben poco democratico.

Tra queste il sostegno alla teoria del complotto della sostituzione etnica, da lui presentata come vera, elogi al presidente russo Vladimir Putin, ritenuto come “l’unica speranza per scongiurare una crisi internazionale”, e critiche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiamato “Dracula” e paragonato a un golpista per la gestione della campagna vaccinale. A lui, verrà affidato il compito di gestire la Rai e tutelare “la libertà, la completezza, la trasparenza, l’obiettività, l’imparzialità, il pluralismo e la lealtà dell’informazione”, che sono gli obiettivi prioritari del codice etico della società.



[Fonte Wired.it]

Anonymous Sudan, i cybercriminali russi attaccano la Svezia fingendosi islamisti

Anonymous Sudan, i cybercriminali russi attaccano la Svezia fingendosi islamisti



Da Wired.it :

Negli ultimi mesi la Svezia è diventata il bersaglio prediletto di un gruppo cybercriminale conosciuto come “Anonymous Sudan”, che ha preso di mira dozzine di aeroporti, ospedali e banche locali come apparente risposta al rogo di un Corano avvenuto davanti all’ambasciata turca a Stoccolma all’inizio dell’anno. La stessa cybergang, infatti, ha riferito di essere composta da attivisti dell’Africa orientale, mossi dal desiderio di dare la caccia a “chiunque si opponga all’Islam“. Ma non è davvero così. Uno studio più attento ha chiaramente dimostrato che il gruppo non è né sudanese né islamista. I cybercriminali, infatti, sono stati identificati come russi, intenzionati ad amplificare le tensioni con la minoranza musulmana del paese e a convincere la Turchia a non accettare la richiesta della Svezia a non entrare a far parte della Nato.

Più nel dettaglio, la conoscenza che i cybercriminali hanno della situazione politica svedese, unita alla scelta di colpire i servizi locali con attacchi DDoS (ossia sovraccaricando i siti web di traffico fino a non farli funzionare), ha fatto pensare che il gruppo potesse essere gestito direttamente dai servizi di intelligence russi. “Non abbiamo niente a che fare con la Russia”, hanno risposto i cybercriminali sul loro canale Telegram, cercando invano di convincere gli esperti di sicurezza sulla loro origine. Nel giro di pochi mesi, infatti, Anonymous Sudan è diventato uno dei gruppi cybercriminali più attivi in rete, chiaramente intenzionato a minare il sostegno all’espansione della Nato, che rafforzerebbe la difesa del nord Europa contro l’aggressione russa. Subito dopo che Putin ha invaso l’Ucraina, infatti, la Svezia e la Finlandia hanno abbandonato la politica di astenersi dalle alleanze militari e hanno deciso di chiedere di unirsi all’Alleanza atlantica.

Considerando questo scenario, resta abbastanza difficile immaginare che i criminali di Anonymous Sudan possano davvero essere islamisti. Tutti gli attacchi mossi dal gruppo sono stati ben mirati, e hanno avuto come unico scopo quello di creare tensioni tra la Turchia, la Svezia e le altre nazioni europee, al fine di mettere a rischio l’espansione della Nato. Nella prima settimana di maggio, per esempio, dopo che il primo ministro svedese ha incontrato il presidente dell’Ucraina per continuare a sostenere il paese dall’invasione russa, una nuova serie di attacchi ha preso di mira la polizia e le agenzie fiscali svedesi. I responsabili, come potete immaginare, erano tutti filorussi. D’altronde, sono anni che i media controllati dal Cremlino cercano di ritrarre la Svezia come uno stato in fallimento, dopo che il paese ha accolto un gran numero di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà in concomitanza della crisi dei rifugiati del 2015.



[Fonte Wired.it]

Perché alcuni smartphone Pixel si surriscaldano
| Wired Italia

Perché alcuni smartphone Pixel si surriscaldano | Wired Italia



Da Wired.it :

Alcuni modelli di smartphone Pixel soffrono di problemi di surriscaldamento che insorgono in determinate situazioni. Le segnalazioni sono svariate su social, thread su Reddit e pagine di assistenza sul sito ufficiale, dimostrando che se da un lato non è una problematica a livello globale, al contempo non si tratta nemmeno di casi isolati. Possibile che Google sia già al lavoro per cercare di risolvere, magari con un aggiornamento ad hoc: da cosa è dovuto il surriscaldamento e come agire nel caso in cui anche il proprio Pixel fosse coinvolto?

A pochi giorni dalla presentazione del primo Pixel pieghevole e di quello che potrebbe diventare uno dei più popolari mid-range come Pixel 7a, la linea di smartphone di Google viene coinvolta in numerose segnalazioni che puntano il dito verso un eccessivo surriscaldamento e conseguente esaurimento rapido della batteria su modelli Pixel 6 e Pixel 7. Leggendo quanto riportato sulle pagine di supporto sul sito di Google e su Reddit, la problematica è emersa dall’ultimo aggiornamento mensile e si manifesta in modo particolare coinvolgendo l’app Google. Addentrandosi infatti nel report dei consumi, è infatti proprio il software ufficiale a assorbire più energia anche quando non necessario, in certi casi abbattendo l’autonomia fino a dimezzarla.

C’è dunque chi ha disattivato l’app oppure ha proceduto a un ripristino di sistema dello smartphone, con risultati alterni visto che spesso il problema è rimasto. E non è chiara la discriminante che vede la maggior parte dei Pixel non affetti dal problema, suggerendo come la soluzione potrebbe giungere solo lato Google appunto: in questo caso il suggerimento è quello di monitorare il consumo della batteria da Impostazioni > Batteria e attendere un update che non dovrebbe tardare ad arrivare, come già avvenuto nel 2018.



[Fonte Wired.it]

I set Lego che saranno ritirati dal commercio nel 2023
| Wired Italia

I set Lego che saranno ritirati dal commercio nel 2023 | Wired Italia



Da Wired.it :

Come ogni anno anche nel 2023 molti set Lego usciranno di produzione e saranno venduti fino a esaurimento scorte: saranno proprio queste scatole a diventare papabili pezzi da collezione oltre che una possibile forma di investimento per il futuro, a patto di mantenere tutto in condizioni immacolate. Abbiamo raccolto i set Lego più interessanti tra quelli ormai prossimi a essere ritirati dal commercio a fine anno, dalle costruzioni più piccole e a buon prezzo a quelle più grandi e costose.

La copertina se la merita la suggestiva macchina da scrivere funzionante (set numero 21327) che era stata peraltro presentata da poco e che conta su 2079 pezzi riproducendo lo stesso modello utilizzato dal fondatore Ole Kirk Kristiansen e includendo una lettera firmata dall’attuale numero uno della società danese, Thomas Kirk Kristiansen. Costa 249,99 euro.

Il Colosseo

Colossale nel vero senso della parola il set numero 10276 della serie Icons che rappresenta appunto il Colosseo di Roma con ben 9036 pezzi per una scultura a mattoncini che raggiunge i 59 centimetri di larghezza e i 27 centimetri di altezza e che è anche il più caro del lotto a 549,99 euro.

Ecto-1 Ghostbusters



[Fonte Wired.it]