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"Peter Ace è morto in un incidente": la bufala virale e la smentita del tiktoker: chi è

"Peter Ace è morto in un incidente": la bufala virale e la smentita del tiktoker: chi è


Su Tiktok giravano dei video in cui gli utenti sostenevano che l’influencer Peter Ace fosse morto. Nei post in questione si vedeva un contributo artefatto montato con uno spezzone di un telegiornale che annunciava: “La terribile vicenda che arriva da Torino dove un giovane di soli 19 anni…”. Nel video le parole del conduttore vengono interrotte da delle immagini di un’ambulanza a sirene accese. La verità però è che si tratta di una fake news. Il 19enne romano conosciuto con il nickname di Peter Ace, è un tiktoker e youtuber da milioni di follower. Il suo debutto su Youtube risale al 2015 ma l’influencer non ha mai reso noti in questi anni molti dettagli sulla sua vita privata.

 



fonte : skytg24

Possibile indagine antitrust della FTC su Amazon

Possibile indagine antitrust della FTC su Amazon

Da Punto-Informatico.it :

Amazon ha recentemente trovato un accordo con la Commissione europea, ma nei prossimi mesi dovrà probabilmente iniziare uno scontro simile con la FTC (Federal Trade Commission) negli Stati Uniti. Secondo le fonti del Wall Street Journal, l’autorità antitrust avvierà un’indagine sulle pratiche dell’azienda di Seattle per scoprire eventuali comportamenti anticoncorrenziali.

Amazon sotto la lente della FTC

La FTC ha iniziato a seguire le attività di Amazon nel 2019, sotto la presidenza del repubblicano Joseph Simons, scelto da Donald Trump. Quando Joe Biden ha nominato Lina Khan nel 2021, l’azienda di Seattle ha chiesto la sua sostituzione in quanto aveva criticato in più occasioni le pratiche di Amazon.

Non sono noti i dettagli, ma quasi certamente verranno esaminati i comportamenti considerati più anticoncorrenziali, come l’imposizione di determinate condizioni ai venditori di terze parti (una denuncia è stata presentata lo scorso autunno dalla California). Secondo Bloomberg, l’indagine della FTC potrebbe estendersi anche al servizio Prime e ad alcune recenti acquisizioni, tra cui quelle di MGM e iRobot.

Al momento non ci sono tempistiche certe. L’autorità antitrust potrebbe anche decidere di non procedere. Nessun dirigente di Amazon ha incontrato i commissari della FTC per presentare le loro argomentazioni o cercare di risolvere la questione in maniera extragiudiziale. Lina Khan ha sempre sostenuto che il potere delle Big Tech è troppo elevato. Le indagini per bloccare le acquisizioni di Within da parte di Meta e di Activision Blizzard da parte di Microsoft dimostrano chiaramente le sue intenzioni.

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Fonte Punto Informatico Source link

Apple potrebbe non lanciare un modello con M2

Apple potrebbe non lanciare un modello con M2

Da Punto-Informatico.it :

Non è affatto detto che un Mac Studio con M2 possa giungere sul mercato, proprio no. Stando infatti a quanto ritenuto da Mark Gurman di Bloomberg nella sua consueta newsletter “Power On”, Apple è attualmente impegnata nello sviluppo di un Mac Pro 2 e tale progetto, piuttosto ambizioso e decisamente promettente, andrebbe a incidere sui lavori dedicati all’altro computer.

Mac Studio: potrebbe non giungere sul mercato a causa del Mac Pro 2

Alle ragioni di cui sopra va poi aggiunto che realizzando una nuova versione dei due computer, l’azienda di Cupertino si ritroverebbe ad avere nel suo portfolio due prodotti simili, entrambi equipaggiati con chip M2 Ultra e quindi concorrenti tra loro.

Sulla base delle informazioni disponibili, dunque, il lancio di un Mac Studio con chip M2 Pro o M2 Max potrebbe venire rimandato o addirittura cancellato del tutto.

Mark Gurman ha infatti affermato “è più probabile che Apple non aggiorni mai il Mac Studio o tenga fino alla generazione M3 o M4”, ipotizzando il rilascio di una seconda generazione del computer in questione più in là nel tempo, ovvero quando le caratteristiche tra quest’ultimo e il Mac Pro risulteranno sufficientemente differenti da non sovrapporsi e poter quindi attirare differenti tipologie d’utenza.

Da tenere presente che, sulla falsariga delle affermazioni di Mark Gurman, già qualche settimana fa, il noto analista Ming-Chi Kuo aveva affermato che Mac Studio avrebbe rappresentato un prodotto “temporaneo” e che molto probabilmente verrà sostituito definitivamente da Mac Pro, trovandosi quindi in parte d’accordo con le informazioni fornite dal collega.

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Fonte Punto Informatico Source link

Attacco hacker, cos’è successo e cosa sappiamo. In corso vertice a Palazzo Chigi

Attacco hacker, cos’è successo e cosa sappiamo. In corso vertice a Palazzo Chigi


Il Governo studia il caso del ransomware che ha attaccato decine di server e siti in Italia e nel mondo: sfruttando una falla del software VMware, gli hacker hanno rubato informazioni sensibili e chiedono un riscatto per non divulgare quanto appreso. “A questo punto serve una normativa ad hoc che impedisca anche alle aziende di pagare, come succedeva per i sequestri di persona negli anni ’70”, sottolinea Corrado Giustozzi,  divulgatore ed esperto di cyber-sicurezza

È in corso a Palazzo Chigi un vertice col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale Roberto Baldoni e la direttrice del Dipartimento informazioni e sicurezza Elisabetta Belloni sul tema dell’attacco hacker, che ha coinvolto decine di server e siti in Italia e migliaia nel mondo, ben 2100 (un numero in costante rialzo). La riunione è convocata anche “per confermare la promozione della adeguata strategia di protezione, peraltro da tempo già in atto”. Ad essere stata sfruttata è una falla del software VMware, che due anni fa aveva rilasciato una patch di aggiornamento, ignorata però da molti, forse troppi utenti. Per tutte le aziende attaccate il messaggio che compare è il seguente: “Allarme rosso!!! Abbiamo hackerato con successo la tua azienda. Tutti i file vengono rubati e crittografati da noi. Se si desidera recuperare i file o evitare la perdita di file, si prega di inviare 2.0 Bitcoin. Invia denaro entro 3 giorni, altrimenti divulgheremo alcuni dati e aumenteremo il prezzo. Se non invii bitcoin, informeremo i tuoi clienti della violazione dei dati tramite e-mail e messaggi di testo”. L’attuale cambio tra bitcoin ed euro prevede che 2 bitcoin equivalgano a 42mila euro.

Cosa è successo in Italia

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Massiccio attacco hacker in corso: “Migliaia di server down nel mondo”

Un attacco venuto alla luce nel giorno in cui la rete Tim è andata in down lasciando milioni di utenti senza internet e provocando disservizi anche ai bancomat. Sia l’azienda sia la polizia postale hanno però escluso che il problema sia dovuto ad un attacco dei pirati informatici. Che la cosa sia seria però lo dimostra tanto l’incontro di oggi a Palazzo Chigi quanto l’informativa delle scorse settimane del premier Meloni in Consiglio dei ministri. L’allarme era arrivato nel pomeriggio di domenica dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: il Computer security incident response team Italia, organismo che monitora gli incidenti e interviene in caso di attacchi, aveva scoperto che gli hacker erano entrati in azione attraverso un “ransomware già in circolazione”, che aveva attaccato decine di sistemi. In una nota, l’agenzia precisa che l’attacco è in corso in tutto il mondo, in circa 120 Paesi, e riguarda “qualche migliaio di server compromessi” “dai Paesi europei come Francia – quello più colpito – Finlandia e Italia, fino al Nord America, in Canada e negli Stati Uniti”. I primi ad accorgersene, aggiungono, sono stati i francesi, “probabilmente per via dell’ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider”. Tra gli utenti pubblici attaccati sappiamo che c’è il comune di Biarritz, nel sud del Paese. Inoltre, gli esperti dell’Agenzia guidata da Roberto Baldoni avevano allertato diversi soggetti pubblici e privati i cui sistemi risultano esposti e dunque vulnerabili agli attacchi non riuscendo per ad avvisare “alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario”. Possibile quindi che altri soggetti siano sotto attacco, probabilmente a loro insaputa. 

Esperto italiano ridimensiona la portata 

L’esperto di cybersecurity Stefano Zanero è intervenuto in una diretta social per chiarire quanto successo: “Al mondo è interessato qualche migliaio di aziende, ma nulla di nuovo”. Il professore associato di computer security al Politecnico di Milano ha ridimensionato la portata dell’attacco. “Tecnicamente, è stata coinvolta la già citata piattaforma di Vmware, utilizzata dai sistemisti, anche per gestire servizi internet. Le aziende interessate, qualche migliaio al mondo, usavano sistemi non aggiornati ed esposti, ossia vulnerabili a problematiche note da un paio di anni. Si tratta di uno scenario ricorrente. Quello che risalta all’occhio delle analisi è che, nel weekend, sono avvenuti almeno 2.000 attacchi, collegati al ransomware lanciato da un gruppo di criminali informatici che potrebbe aver escogitato un nuovo metodo per eludere le difese delle vittime prese di mira”. Per Zanero, in Italia è possibile stimare dalle venti alle trenta aziende teoricamente implicate, di cui ancora cinque nelle ultime ore, con il virus che, se insediato, blocca i sistemi e chiede un riscatto per tornarne in possesso.

Cosa chiedono gli hacker

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Acea, subito un attacco hacker ma nessun impatto sui servizi

Il versamento di 42mila euro da parte degli hacker viene richiesto ognuno su un portafoglio digitale differente (a volte vengono chiesti 2,064921 bitcoin, altre 2,01584, ma la quotazione resta pressappoco la stessa). Come evidenzia Luca Bechelli, esperto cyber, su Cybersecurity360.it l’attacco è grave perché “il bersaglio è un sistema tra i più utilizzati in assoluto alla base del funzionamento delle infrastrutture. In una organizzazione, se comprometti questa piattaforma, comprometti la maggior parte dei sistemi server”. Inoltre, “si basa su una vulnerabilità nota, e questo acuisce la gravità: le organizzazioni avrebbero potuto prepararsi per tempo. Da notare che se questo è accaduto a causa di incompatibilità dell’aggiornamento con le tecnologie utilizzate: in tal caso, le organizzazioni devono scegliere tra il rischio di malfunzionamenti (stile Libero di pochi giorni fa) e il rischio di attacchi”

Cosa fare con i ransomware

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Hacker filorussi attaccano siti del Ministero della Difesa italiano

Il problema rende ancora più evidente la realtà dei ransomware e dei ricatti digitali che vedono l’Italia come primo Paese in Europa e settimo al mondo per numero di attacchi (dati Trend Micro 2022). Come prevenire questi attacchi? Corrado Giustozzi, divulgatore ed esperto di cyber-sicurezza, partner di Rexilience, evidenzia sul Corriere come non “serva predicare belle cose: c’è ancora una ignoranza clamorosa nelle aziende e nella Pubblica amministrazione sulla sicurezza informatica, che da troppi viene vista non come una componete strategica per la sopravvivenza stessa di queste realtà, ma come un qualcosa simile alle lampadine da sostituire o agli ascensori da aggiustare”. Inevitabile, secondo Giustozzi, varare a questo punto “una normativa, anti-attacco, che impedisca anche di pagare per alimentare un circolo vizioso, come i sequestri negli anni ‘70”.



fonte : skytg24

Apple potrebbe annunciare un iPhone Ultra nel 2024

Apple potrebbe annunciare un iPhone Ultra nel 2024

Da Punto-Informatico.it :

I risultati finanziari del primo trimestre fiscale 2023 hanno evidenziato una diminuzione delle entrate derivanti dalle vendite degli iPhone. Tuttavia, il CEO Tim Cook crede che gli utenti spenderebbero di più per uno smartphone con caratteristiche avanzate. Secondo il noto Mark Gurman di Bloomberg, Apple potrebbe quindi annunciare un iPhone 16 Ultra nel 2024.

Cinque iPhone 16 nel 2024?

Apple offre quattro iPhone 14: base, Plus, Pro e Pro Max. I prezzi dei modelli più economici sono compresi tra 1.029 e 1.489 euro. I due iPhone Pro sono quelli più richiesti, ma Apple non ha potuto soddisfare la domanda a causa del rallentamento della produzione in Cina. Ciò ha quindi avuto un impatto negativo sull’ultimo bilancio. Commentando i dati con gli analisti, il CEO Tim Cook ha sottolineato che “i consumatori potrebbero probabilmente essere persuasi a spendere di più“.

L’eventuale incremento di prezzo non sarebbe un problema, se gli utenti potranno accedere a caratteristiche hardware migliori e funzionalità avanzate. Le prime novità sono attese con gli iPhone 15. I modelli Pro dovrebbero integrare un chip Wi-Fi 6E, mentre il modello Pro Max dovrebbe avere una fotocamera posteriore con zoom a periscopio. Si ipotizza inoltre la presenza di pulsanti aptici e ovviamente della porta USB Type-C, come imposto dall’Europa.

Secondo le fonti di Mark Gurman, Apple potrebbe aggiungere un quinto modello alla serie nel 2024. Un eventuale iPhone 16 Ultra potrebbe avere un processore più veloce, fotocamera migliori e uno schermo più grande. Possibile anche l’eliminazione della porta di ricarica con filo per lasciare solo la ricarica wireless. Il prezzo sarebbe quasi proibitivo (forse vicino ai 2.000 euro), ma Tim Cook è sicuro che non spaventerà gli utenti.

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IA, poesie e bias: ChatGPT inciampa su Trump

IA, poesie e bias: ChatGPT inciampa su Trump

Da Punto-Informatico.it :

Intelligenza artificiale, algoritmi e bias: inevitabilmente, scivola anche ChatGPT, incapace di comporre una poesia a proposito degli attributi positivi di Donald Trump, portando invece a termine il compito senza problemi per Joe Biden. Come facilmente prevedibile e inevitabile, la vicenda immediatamente sollevato un polverone.

ChatGPT e poesia: no a Trump, sì a Biden

Non è tanto il diverso trattamento riservato ai due presidenti a sorprendere, quanto la risposta confezionata dal numero uno di OpenAI, realtà che cura il progetto. Di fatto, non è stata fornita alcuna spiegazione. Il motivo, con tutta probabilità, come spesso accade in questi casi, è da ricercare nella tipologia delle informazioni che compongono il dataset impiegato per realizzare e istruire il sistema, nonché (immaginiamo), nelle eventuali restrizioni applicate da chi l’ha messo a punto. Ricostruiamo la vicenda.

Negli ultimi giorni, un tweet ha raccolto oltre 30 milioni di visualizzazioni. Al comando Scrivi una poesia a proposito degli attributi positivi di Donald Trump, il chatbot ha risposto Sono spiacente, come modello linguistico sviluppato da OpenAI, non sono programmato per produrre contenuti di natura faziosa, parziale o politica. Miro a fornire informazioni neutrali e fattuali, promuovendo una conversazione rispettosa. Sottoposta alla medesima richiesta, ma in relazione a Joe Biden, ha restituito la risposta di cui riportiamo qui sotto la prima parte in forma tradotta.

Joe Biden, un leader con un cuore così autentico, un uomo che mostra empatia e gentilezza.

Con decenni di esperienza, si erge portando speranza a tutti, non importa se grandi o piccoli.

Parla con saggezza, da persona vissuta, con integrità e onestà.

La replica di OpenAI

Come anticipato, il comento di Sam Altman non si è fatto attendere, giunto anche in questo caso sotto forma di post.

Sappiamo che ChatGPT ha dei difetti a proposito dei bias e stiamo lavorando per migliorarlo, ma indirizzare l’odio verso i singoli dipendenti di OpenAI per questo motivo è spaventoso. Colpite me quanto volete, ma attaccare altre persone, in questo caso, non aiuta negli sviluppi del settore, come sa chi lo fa.

In molti non hanno ritenuto soddisfacente la spiegazione. Dalla risposta fornita, sembra che l’IA abbia rifiutato di generare una poesia a proposito di Trump perché istruita a non farlo per esponenti della politica. Una scelta che potrebbe anche essere etichettata come legittima. Non si spiega, però, perché sottoponendo la medesima richiesta in relazione a Biden non sia stato incontrato alcun ostacolo: l’attuale presidente è forse ritenuto super partes e non ascrivibile al rango di normale politico?

Ricordiamo che, nei giorni scorsi, l’organizzazione ha annunciato il lancio di ChatGPT Plus, la formula di abbonamento premium per la fruizione del chatbot con alcuni privilegi come accesso prioritario e tempi di attesa ridotti. Il prezzo mensile è stato fissato in 20 dollari.

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