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Apple continua a violare la legge in Europa

Apple continua a violare la legge in Europa

Da Punto-Informatico.it :

Spotify ha inviato ad Apple una nuova versione dell’app per iOS che include informazioni minime su sito web e prezzi, in quanto quella precedente non è stata approvata. La software house svedese evidenzia ancora una volta che l’azienda di Cupertino non rispetta la legge in Europa, nonostante la multa di 1,84 miliardi di euro ricevuta all’inizio di marzo.

Apple continua a violare la legge

A distanza di quasi cinque anni dalla denuncia, Spotify ha ottenuto una vittoria (temporanea) su Apple. La Commissione europea ha inflitto una sanzione di 1,84 miliardi di euro per abuso di posizione dominante nella distribuzione di app per lo streaming musicale. L’azienda di Cupertino non permette agli sviluppatori di informare gli utenti che esiste un metodo di pagamento esterno all’app e più economico (clausola anti-steering).

Spotify aveva quindi inviato ad Apple una nuova versione dell’app che mostra informazioni sugli abbonamenti (funzionalità e prezzi) e include link al sito ufficiale. Non avendo ricevuto nessuna risposta e quindi nessuna approvazione per la pubblicazione sullo store, la software house svedese ha deciso di inviare un’altra versione dell’app, ma senza link al sito.

Spotify ha sottolineato che Apple continua a violare la legge in Europa, imponendo una “tassa” agli sviluppatori che comunicano con gli utenti tramite link in-app. Il riferimento è probabilmente alla commissione del 17% che deve essere versata per l’uso dei pagamenti di terze parti e alla famigerata Core Technology Fee.

Se la nuova versione dell’app verrà approvata da Apple, gli utenti europei dovranno visitare il sito di Spotify per sottoscrivere l’abbonamento. La software house sperato di offrire questa possibilità direttamente nell’app, grazie al Digital Markets Act, ma poi Apple ha svelato le nuove commissioni (la Commissione europea potrebbe avviare un’indagine).





Fonte Punto Informatico Source link

Leonardo, 20 opere in un solo digiwall

Leonardo, 20 opere in un solo digiwall


Ha storto il naso quando glielo hanno detto. “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci versione digitale? Mah, preferisco non commentare, ha pensato. E invece ha dovuto ricredersi. Martin Kemp, professore emerito di Storia dell’arte al Trinity College di Oxford, è uno dei massimi esperti del grande artista toscano. È grazie a lui se il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha deciso di sborsare 400 milioni di dollari per il dipinto del Salvator Mundi. Lo ha fatto fidandosi dell’attribuzione a Leonardo del quadro certificata dallo storico dell’arte inglese. 400 miloni di dollari non sono pochi!

Un grande pannello interattivo per i dipinti di Leonardo

Martin Kemp è l’ospite d’onore all’inaugurazione della nuova mostra permanente “I dipinti di Leonardo” presso il Leonardo3 Museum alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Il direttore Massimiliano Siani è lieto di presentare il grande esperto al pubblico prima di annunciare il pezzo forte della mostra: un grande pannello interattivo che consente al visitatore con un solo click ed un solo colpo d’occhio di rendersi conto dell’intera produzione pittorica di Leonardo da Vinci.

Tutto Leonardo in un click

Per la prima volta riuniti, i 20 dipinti ricondotti unanimemente alla paternità di Leonardo, si dischiudono alla vista come disponendosi nell’atelier stesso dell’artista: il visitatore è perciò messo in condizione di apprezzarli anzitutto in un’unica veduta d’insieme, potendo nel contempo saggiarne, come mai prima d’ora, i reciproci rapporti dimensionali, per poi procedere a un contatto visivo intimo, esplorandone anche il più minuto particolare..

 

I dipinti sono: Annunciazione (Firenze, Uffizi), Madonna del garofano (Monaco, Alte Pinakothek), Ritratto di Ginevra Benci (Washington, National Gallery of Art), Battesimo di Cristo (Firenze, Uffizi), Madonna Benois (San Pietroburgo, Hermitage), Adorazione dei Magi (Firenze, Uffizi), San Girolamo penitente (Città del Vaticano, Pinacoteca Apostolica), Vergine delle rocce, prima versione (Parigi, Louvre), Ritratto di un musico (Milano, Pinacoteca Ambrosiana), Dama con l’ermellino (Cracovia, Czartoriskij Muzeum), Madonna Litta (San Pietroburgo, Hermitage), Belle Ferronnière (Parigi, Louvre), Vergine delle rocce, seconda versione (Londra, National Gallery), Ultima Cena (Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie, versione restaurata digitalmente da Leonardo3), Madonna dei fusi (collezione privata), Monna Lisa (Parigi, Louvre), Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnello (Parigi, Louvre), San Giovanni Battista (Parigi, Louvre), Bacco (Parigi, Louvre), Salvator Mundi (collezione privata).

 

Ogni capolavoro è corredato da contenuti di approfondimento intuitivi e facilmente fruibili dai visitatori mediante accurate schede tecniche, timeline che illustra il contesto storico e culturale in cui le opere sono state realizzate, significativi dettagli iconografici, utili a interpretare i complessi significati concettuali delle opere. Grande risalto viene dato anche alla gestazione compositiva sulla base di una comparazione con i disegni preparatori. Si dispiega così il fluire della creatività artistica di Leonardo nel suo originarsi e nel suo compiersi, dalla mente che crea alle mani che dipingono.  

Leonardo regista cinematografico

Abbiamo chiesto a Martin Kemp che mestiere avrebbe fatto Leonardo se fosse vissuto nel nostro secolo. “Sicuramente – ha risposto il grande storico dell’arte – avrebbe apprezzato molto tutte queste elaborazioni grafiche in movimento, a lui piacevano molto le immagini in movimento. Sarebbe forse stato un graphic designer, un esperto di animazioni digitali e in 3D. Oppure un regista. I bozzetti preparatori delle sue opere erano veri e propri storyboard simili a quelli dei film di oggi”. Peccato davvero che il grande maestro non sia vissuto ai giorni d’oggi. Pensate che cosa incredibile sarebbe stata andare al cinema a vedere l’ultimo film di Leonardo da Vinci. Uno spettacolo geniale!



fonte : skytg24

MacBook Air (2024) con 8/256GB e chip Apple M3 in sconto di 150€ su Amazon

Da Punto-Informatico.it :

Nel mondo dei laptop di fascia alta, emerge con prepotenza il nuovissimo MacBook Air (2024), un concentrato di eccellenza tecnologica all’ultimissima generazione. Dotato del rivoluzionario chip M3, progettato appositamente per spingere le prestazioni a livelli stellari, questo dispositivo si distingue per la sua potenza e innovazione. E ora, su Amazon, è disponibile un’offerta imperdibile per la configurazione con 8GB di RAM e un’ampia memoria SSD da 256GB. Il prezzo, consigliato a 1.349 euro, scende a soli 1.199 euro, consentendo un risparmio di ben 150 euro.

I punti di forza del MacBook Air (2024)

Il MacBook Air (2024) sfoggia una serie di caratteristiche tecniche all’avanguardia, progettate per offrire un’esperienza d’uso senza precedenti con macOS. Il rivoluzionario chip M3 stabilisce nuovi standard di prestazioni, con una CPU 8-core che garantisce una potenza straordinaria e una GPU fino a 10-core, ideale per la creazione di contenuti visivi eccezionali. Il media engine ad alte prestazioni gestisce senza problemi più flussi video ProRes 4K e 8K contemporaneamente, mentre la batteria offre un’autonomia fino a 18 ore per un utilizzo prolungato.


Apple laptop MacBook Air 13″ con chip M3 (2024): display Liquid Retina 13,6″, memoria unificata 8GB, archiviazione SSD 256GB, videocamera FaceTime HD 1080p, Touch ID; Argento

Il design ultra-portatile del MacBook Air è impreziosito da un luminoso display Liquid Retina da 13,6 pollici, con una risoluzione nativa di 2560×1664 a 224 pixel per pollice. Con una luminosità superiore a 500 nit e una vasta gamma cromatica P3, offre 1 miliardo di colori per immagini vivide e dettagliate. La fotocamera FaceTime HD a 1080p e il sistema audio a quattro altoparlanti con audio spaziale garantiscono un’esperienza multimediale coinvolgente.

Non lasciatevi scappare l’opportunità di acquistare il MacBook Air (2024) su Amazon a soli 1.199 euro. Le spedizioni sono rapide e gratuite in tutta Italia, e con Cofidis potete anche optare per il pagamento dilazionato in comode rate a tasso zero. Un’occasione da non perdere per accedere all’avanguardia tecnologica!

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Fonte Punto Informatico Source link

RØDE, microfoni wireless professionali alla portata di tutti

RØDE, microfoni wireless professionali alla portata di tutti


Midi Music è una società che da 35 anni distribuisce i prodotti RØDE in Italia, e appena entrati possiamo vedere, accanto ad un tavolo da ping pong, una postazione audio-streaming dove sono montati una serie di microfoni, da quello collegato ad un braccio mobile come nelle radio, a quello USB da tavolo per il computer, ai mixer coi pulsanti colorati e addirittura un microfono viola.

 

Roberto Lajolo, ex musicista, oggi Ceo di Midi Music, ci racconta che ha creato questa combinazione, così come una serie di altri pacchetti, già pronti per l’uso, dedicati alle scuole che vogliono dotarsi di uno studio per fare Podcast o la Web Radio. Lajolo poggia poi i microfoni Wireless Pro della RØDE, da qualche mese in commercio anche in Italia, sul tavolo del tavolo da ping pong, senza neanche attaccarli ad una telecamera o allo smartphone, ma pigia semplicemente un bottone e comincia a giocare con un suo collega. I nuovi microfoni wireless ci spiega che registrano senza doverli attaccare ad una telecamera o ad uno smartphone e il suono che restituiscono è pari a quello dei podcast professionali.

RØDE Wireless Pro

Il Wireless Pro della RØDE, evoluzione tecnologica del Wireless Go II, si possono utilizzare con smartphone, fotocamera, computer o anche autonomamente. Registrano a 32-bit float per evitare clipping e permettono adesso la generazione automatica del timecode per venire incontro al mondo broadcast, perché permette una facile sincronizzazione con il video in fase di montaggio. “RØDE ha una mission ben precisa, quella di dare voce a tutti tutti coloro che vogliono creare e realizzare dei contenuti audio di qualità, dai content creator, ai giornalisti, dai videomaker, ai musicisti – ci dice Lajolo, CEO di Midi Music – Tutto quanto dall’A alla Z è fatto a Sydney in Australia negli stessi stabilimenti RØDE, senza esternalizzare la produzione così da avere la garanzia di una altissima qualità del prodotto, e dove l’ultima frontiera sono sicuramente i microfoni wireless”.

 

Il Wireless Pro ha la funzione Gain Assist che permette il livellamento automatico del volume e può registrare fino a 260 metri con una buona trasmissione priva di latenza. Nella scatola sono adesso anche già inclusi gli accessori: tra cui i microfoni lavalier, le clip magnetiche, per attaccare il trasmettitore sul retro del telefono, e oltre ai ricevitore una custodia che permette la ricarica, anche in mobilità. Migliorata anche la durata della batteria, che è dichiarata di 7 ore, ma noi lo abbiamo potuto provarlo durante il Festival del Giornalismo di Perugia per una giornata intera e non abbiamo mai dovuto ricaricarlo, da mattina fino alla fine della giornata di lavoro.

RØDE Interview Pro

Novità nel settore wireless è il RØDE Interview Pro, che non abbiamo ancora potuto provare, ma promette bene. Si tratta di un microfono gelato a condensatore, integrabile e compatibile con i sistemi wireless di RØDE, con una capacità di registrazione a 32-bit float direttamente sul microfono e utilizzo anche autonomo senza necessità di collegamento a un ricevitore.

 

Gianluca Barbato, lo specialist audio di Midi Music, ci spiega che questo microfono gelato wireless permette di fare l’accoppiamento con tutti i ricevitori della famiglia RØDE, ma anche direttamente con le console audio. Barbato tocca lo screen del RØDECaster Pro, il mixer della RØDE, e ci mostra che tra le opzioni c’è quella del wireless. “Pigiando qui – ci dice – si può collegare direttamente l’audio dell’Interview Pro alla console e inviare il nostro intervistatore tra la gente per raccogliere interviste e trasmetterle in diretta”. Oppure registrare con questo microfono i nostri video senza avere più nulla da invidiare agli apparecchi audio degli studi televisivi.



fonte : skytg24

Guarda Grey’s Anatomy 20 su Disney+ con 2 mesi GRATIS

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Da Punto-Informatico.it :

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  • Premium: la scelta più completa a soli 11,99 euro al mese che offre qualità video fino a 4K UHD & HDR, 4 riproduzioni simultanee, download dei contenuti per vederli offline, Dolby Atmos e zero pubblicità.
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XGIMI: “Così rivoluzioniamo il mondo dei videoproiettori”

XGIMI: “Così rivoluzioniamo il mondo dei videoproiettori”


L’azienda celebra in questi giorni i dieci anni di attività. Qual è il futuro del settore e qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale? A Sky TG24 parla Aleksandar Naum, Vice President of EMEA&ANZ

Qual è il futuro dei videoproiettori? Oltre al mercato domestico quali sono le nuove frontiere, e fino a che punto si può espandere questa tecnologia? E ancora: qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale in questo campo? A Sky TG24 parla Aleksandar Naum, Vice President of EMEA & ANZ di XGIMI, società cinese tra i leader al mondo in questo settore, con modelli che spaziano dai videoproiettori professionali a quelli domestici smart, da quelli a ottica corta a quelli ultra-portatili, che proprio questi giorni compie dieci anni di attività. Di seguito l’intervista integrale.

XGIMI ha appena festeggiato dieci anni dal lancio del primo videoproiettore. Che tipo di evoluzione ha avuto l’azienda, da piccola startup a società di grande successo?

“Questi 10 anni sono stati straordinari. I nostri tre fondatori hanno iniziato da un dormitorio universitario con l’idea di portare il settore a un nuovo livello, sostanzialmente reinventando la categoria. I nostri fondatori hanno voluto risolvere uno dei problemi principali che i consumatori si trovavano ad affrontare: come fornire la migliore esperienza cinematografica possibile in casa? Quindi poter proiettare un’immagine di qualità cinematografica su qualsiasi tipo di parete, con altoparlanti integrati e funzionalità intelligenti e semplici da configurare. Per fare questo sono stati assunti molti ingegneri nel corso degli anni, sono oltre 900 e lavorano su diverse tecnologie. XGIMI ha tra l’altro da poco inaugurato anche un nuovo centro di ricerca e sviluppo di oltre 250mila metri quadrati. Guardando indietro, possiamo dire che nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo introdotto diversi nuovi prodotti tra proiettori domestici, portatili o a ottica ultra-corta”.

Il nome XGIMI ha un significato particolare in cinese, può raccontarcelo?

“Ha un significato interessante e penso sia importante comunicarlo, considerato che non siamo ancora poi così conosciuti al di fuori di Cina e Giappone. La ‘X’ sta per estremo, ‘GI’ e ‘MI’ significano in cinese puntare alla perfezione estrema nell’esperienza che si sta offrendo”.

Aleksandar Naum, Vice President of EMEA & ANZ di XGIMI
Aleksandar Naum, Vice President of EMEA & ANZ di XGIMI

Oggi la qualità delle tv è sempre più alta ma le nostre case diventano sempre più piccole. XGIMI continua a lavorare su prodotti che richiedono pareti o ampie aree di proiezione libere. Qual è il segreto per rimanere al passo coi tempi?

“I televisori esistono da molto più tempo e le persone sono semplicemente culturalmente più abituate alla televisione. E vediamo anche la tendenza di case e appartamenti che diventano più piccoli. Questo significa intanto che c’è una richiesta maggiore di portabilità, ed è per questo che riteniamo che XGIMI offra i prodotti più versatili in questo segmento: è possibile con lo stesso prodotto proiettare in salotto, poi nella stanza dei figli, la sera magari sul soffitto della camera da letto. Per noi è importante offrire ai consumatori l’esperienza migliore e più versatile, con la massima qualità negli ambiti dell’immagine, del suono e della semplicità d’uso”.

I vostri prodotti sono destinati sia ai consumatori abituali che a quelli più esigenti. Cosa ci aspetta nel futuro della videoproiezione? 

“La nostra categoria è molto interessante e ci sono moltissime tecnologie emergenti. Noi stiamo cercando di evolverci attraverso diversi linguaggi. Guardiamo ad esempio ai materiali che utilizziamo: per noi il fascino del design è importante, il consumatore desidera un dispositivo dal bell’aspetto e non solo un prodotto tecnologico. Poi cerchiamo la migliore qualità del suono e la migliore qualità dell’immagine. Ma poi guardiamo anche al mondo delle nuove tecnologie, dal LED a quella a doppia luce. Infine, ci sono la proiezione interattiva, la realtà aumentata e l’integrazione con l’intelligenza artificiale. Per noi è fondamentale far crescere il mercato, assicurarci che i consumatori conoscano meglio questo mondo”.

XGIMI

Ha citato l’intelligenza artificiale, e oggi sembra che questa tecnologia sia dappertutto. Può fornirci qualche esempio di come l’intelligenza artificiale può aiutare il mondo della videoproiezione?

“Noi stiamo lavorando con diversi programmi di intelligenza artificiale. Il nostro ultimo prodotto riconosce ad esempio il colore della parete: non è più necessario avere una superficie bianca: attraverso l’I.A. è possibile proiettare su qualsiasi tipo di parete. E sono in arrivo tante altre esperienze di utilizzo semplice e pratiche, che al momento stiamo testando”.

Qual è il rapporto tra XGIMI e la sostenibilità ambientale?

Entro il 2030 puntiamo all’utilizzo di energia completamente rinnovabile in tutti i nostri siti produttivi e uffici; poi abbiamo il nostro impegno per avere un’impronta di carbonio annullata entro il 2050. Se poi guardiamo al prodotto, abbiamo ridotto l’energia che consumano – è la metà del consumo di una tv tradizionale – e puntiamo a una maggiore durata dei nostri proiettori grazie alle tecnologie LED e laser. Infine, ci impegniamo a usare materiali rinnovabili per gli imballaggi e a ridurre l’utilizzo di plastica”.

Parliamo del futuro. Come pensa che il mondo della videoproiezione possa espandersi oltre il mercato consumer?

“Al momento siamo incentrati completamente sul segmento dei consumatori ma abbiamo riscontrato molto interesse da parte ad esempio di hotel, resort e molti altri settori. Devo ammettere che quello che facciamo viene riconosciuto anche da altri settori: siamo infatti in contatto con diverse categorie di business in cui, potenzialmente, nel prossimo futuro potremmo vedere un’integrazione della nostra tecnologia”.



fonte : skytg24