Da Wired.it :
La regione, indipendente dal 1991, è contesa da Armenia e Arzebaijan. Nelle ultime ore si sono riaccesi i conflitti, dopo un cessate il fuoco che durava dal 2016. In Nagorno-Karabakh è stata già introdotta la legge marziale e l’esercito si sta preparando alla guerra
Nella regione del Nagorno-Karabakh, un’area a sud del Caucaso contesa tra Azerbaijan e Armenia, da qualche ora sono in atto scontri armati tra gli eserciti dei due paesi. Dalle prime notizie diffuse il bilancio delle vittime è di 16 militari e alcuni civili uccisi, appartenenti a entrambi gli schieramenti. I due stati si accusano a vicenda: secondo il governo armeno la prima offensiva sarebbe partita dall’Azerbaijan, che avrebbe iniziato a bombardare la zona, e per difesa l’esercito armeno avrebbe risposto con l’invio di due elicotteri, tre droni e tre carri armati. Invece le notizie che arrivano dall’esecutivo azero parlano di un attacco armeno. Intanto lo stato del Nagorno, che sostiene gli armeni, ha annunciato l’introduzione della legge marziale e ha richiamato nell’esercito i militari in congedo in caso di guerra.
Armenia declared martial law and a total military mobilization following clashes with neighboring Azerbaijan over the breakaway region of Nagorno-Karabakh, reigniting international concern about instability in the South Caucasus https://t.co/tVxDtV3zZb pic.twitter.com/Pv6fvkEAJT
— Reuters (@Reuters) September 27, 2020
La comunità internazionale ha chiesto il cessate il fuoco. Francia, Italia e Unione Europea si sono dichiarate preoccupate per la situazione e l’Iran – che confina sia con l’Azerbaijan che con l’Armenia – si è offerto in veste di mediatore. Ma gli interessi maggiori si giocano tra Turchia e Russia: la prima, tradizionalmente ostile all’Armenia, ha dichiarato che sosterrà con ogni mezzo possibile l’esercito azero; la seconda, storicamente vicina agli armeni, ha chiesto di tornare a una situazione pacifica.
L’indipendenza del Nagorno-Karabakh
La regione si trova all’interno del territorio azero, ma è abitato prevalentemente da armeni. Si è autoproclamata indipendente dopo il crollo dell’Unione Sovietica indicendo un referendum nel 1991: vinto dalla fazione indipendentista, il voto è stato boicottato dai cittadini originari dell’Azerbaijan e il suo risultato non ha mai avuto alcun riconoscimento internazionale. L’area è quindi contesa da quasi 30 anni da i due stati: tra il 1992 e il 1994 c’è stata una guerra da migliaia di morti e milioni di profughi e dopo la sottoscrizione di una tregua quasi mai rispettata visti i numerosi attentati che ci sono stati negli anni. I più violenti si sono concentrati nel 2016.
All #Armenians must unite to defend our history, our homeland, identity, our future and our present. And we will win and there is only one prerogative, that we promise ourselves that we won’t retreat a single millimeter from defending our people and our #Artsakh.
— Nikol Pashinyan (@NikolPashinyan) September 27, 2020
Gli scontri recenti, però, rischiano di sfociare in un nuovo conflitto. Il premier armeno Nikol Pashinyan in un messaggio alla popolazione ha spiegato che a suo dire il governo azero ha dichiarato guerra all’Armenia e che quindi verrà preparata una risposta adeguata. Per l’Azerbaijan, invece, l’Armenia avrebbe violato il cessate fuoco che c’era tra i due stati dopo il 2016, per poi accusarlo di aver fatto deragliare le trattative in corso per una risoluzione pacifica della questione dell’indipendenza del Nagorno-Karabakh.
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