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lunedì, Giu 08

C’è un altro esopianeta (forse) abitabile come la Terra a 3mila anni luce da noi



Da Wired.it :

Un team di astronomi pensa di aver trovato un altro esopianeta nel sistema di Kepler-160, una stella simile al Sole. Koi-456.04 assomiglierebbe alla Terra e avrebbe i requisiti per essere abitabile, ma servono altre prove per confermarne l’esistenza

esopianeta
(immagine: Getty Images)

La caccia agli esopianeti continua. E anzi qualcuno dice che dovremmo insistere di più, osservando soprattutto le stelle più simili al nostro Sole: perché è più probabile che lì si trovino mondi che possono ospitare la vita per come la conosciamo. E’ quello che hanno fatto gli scienziati del Max Planck Institute for Solar system research di Gottinga, dell’l’Università della California a Santa Cruz e della Nasa che rianalizzando i dati relativi alle variazioni di luminosità della stella Kepler-160, raccolti dalla missione Kepler della Nasa, pensano di aver trovato un nuovo esopianeta: Koi-456.04, una super Terra nella fascia abitabile. Ora però devono trovare prove dirette della sua effettiva esistenza.

Kepler-160

Kepler-160 è una stella simile al nostro Sole (ha quasi le stesse dimensioni e la stessa temperatura, solo 300 gradi in meno) che si trova a 3mila anni luce di distanza. Grazie alle osservazioni della missione Kepler della Nasa gli scienziati sono stati in grado di accertare la presenza di due pianeti, chiamati Kepler-160b e Kepler-160c, che le orbitano attorno ma troppo vicino perché possano ospitare la vita.

C’è però qualcosa di strano nell’orbita di Kepler-160c, delle perturbazioni nel tempo di transito davanti alla sua stella che hanno attirato l’attenzione di René Heller e dei suoi colleghi. Le perturbazioni, infatti, potrebbero essere causate dalla presenza di un altro corpo celeste, rimasto finora invisibile.

Così gli scienziati hanno rianalizzato le osservazioni raccolte tra il 2009 e il 2013 utilizzando nuovi algoritmi in grado di cogliere variazioni più fini, graduali, della luminosità della stella. Dai risultati di questa indagine ritengono che sia possibile che attorno a Kepler-160 non orbitino solo 2 pianeti ma almeno 3, forse 4.

“Il nostro approccio è particolarmente importante nella ricerca di piccoli pianeti delle dimensioni della Terra”, ha spiegato Heller. “Il segnale planetario è così debole che è quasi interamente nascosto dal rumore di fondo. I nostri nuovi algoritmi di ricerca sono leggermente migliori nel separare un vero segnale esoplanetario dal rumore in questi casi critici”.

Koi-456.04

Rimisurando l’attenuazione della luminosità di Kepler-160, gli astronomi ipotizzano l’esistenza di un esopianeta grande circa il doppio della Terra. Lo chiamano Koi-456.04 e secondo i calcoli dovrebbe avere un’orbita di 378 giorni e trovarsi a una distanza dalla propria stella simile a quella che intercorre tra la Terra e il Sole. Cadrebbe dunque nella fascia abitabile del sistema stellare, ricevendo da Kepler-160 una quantità di radiazioni pari al 93% di quelle che il nostro pianeta riceve dal Sole. Insomma, tutte caratteristiche che renderebbero la scoperta di Koi-456.04 davvero entusiasmante.

Nello studio, pubblicato su Astronomy & Astrophysics, gli autori però specificano che non vi è ancora certezza della reale esistenza di Koi-456.04: con i dati disponibili in questo momento le probabilità sono solo dell’85%, e perché si possa parlare di una nuova scoperta bisogna esserne sicuri al 99%. Per ottenere la certezza, riferiscono i ricercatori, bisognerà aspettare che entrino in funzione il James Webb Space Telescope della Nasa e il telescopio spaziale Plato dell’Esa.

Un esopianeta invisibile

Se la sua esistenza venisse confermata, comunque, Koi-456.04 non sarebbe il responsabile delle perturbazioni nei tempi di transito di Kepler-160c, concludono gli esperti: il suo periodo di rivoluzione e la sua massa non sarebbero compatibili. Dovrebbe pertanto esistere un altro esopianeta nel sistema di Kepler-160, che non transita davanti alla stella e che dunque può essere osservato solo in modo indiretto. In base alle simulazioni Kepler-160d dovrebbe avere una massa tra 1 e 100 masse terrestri e un periodo orbitale tra 7 e 50 giorni.

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[Fonte Wired.it]