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sabato, Nov 14

C’è un nuovo assistente digitale, vocale e chatbot, a disposizione delle persone diabetiche



Da Wired.it :

Artificial Intelligence Diabetes Assistant, che in acronimo diventa Aida, l’amica informata dai capelli blu, rientra in quel filone di strumenti innovativi propri della digital health su cui si sta facendo moltissima attività di ricerca e sviluppo, a livello italiano e globale. Un impegno che coinvolge direttamente anche aziende sanitarie e farmaceutiche, come la danese Novo Nordisk in questo caso specifico, in particolare attraverso la sua filiale italiana.

Di cosa parla Aida, e cosa può fare

Posso continuare a lavorare? Questa condizione cambierà la mia vita? Come faccio a dire ai miei amici e colleghi che ho il diabete? È meglio la carne bianca o quella rossa? Come condisco l’insalata? Posso mangiare cibi fritti? E i succhi di frutta?   Sono alcune delle domande a cui Aida sa rispondere in modo adeguato, e che spaziano dall’aiuto in cucina su ingredienti e ricette fino al supporto per dipanare i dubbi sull’alimentazione, sulla gestione dell’attività sportiva e sul rapporto con gli altri in ambito familiare, lavorativo e scolastico.

E se i contenuti sono stati sviluppati grazie a un team di specialisti in diabetologia, dal punto di vista della dinamica di interazione la peculiarità è che Aida sa anche essere empatica. Accanto alle risposte semplici e dirette, utili a capire argomenti scientifici e a mantenere comportamenti sicuri, l’intelligenza artificiale non si ferma alla semplice risposta, ma analizza le domande anche da un punto di vista emotivo. Se nell’interlocutore ci sono pattern vocali o caratteristiche della frase scritta che rivelano stress, timori e paure, Aida è in grado di riconoscerli. Non a caso nello sviluppo del chatbot ci si è avvalsi anche della collaborazione di uno psicologo, così che l’intelligenza artificiale possa da un lato promuovere il benessere psico-fisico nella gestione quotidiana della patologia, e dall’altro sia in grado di affrontare anche argomenti più delicati.

Come è facile immaginare, infatti, le persone affette da malattie croniche come il diabete sono spesso soggette a stress e disagio psicologico. Ed è per questo che oltre alle informazioni enciclopediche e scientifiche sono determinanti la capacità di ascolto e il fornire sostengo e supporto. Il risultato dell’aderenza terapeutica, infatti, deriva da un mix di conoscenze, chiarezza comunicativa e atteggiamento proattivo nei confronti della propria condizione.

Promuovere un atteggiamento corretto significa anche limitarsi a parlare di quello che si sa. Aida infatti impara sempre meglio quali sono gli aspetti importanti per gli utenti, registrando e analizzando le domande che vengono poste. Allo stesso tempo, Aida evita attentamente di parlare di ciò che non conosce, suggerendo nei casi opportuni di rivolgersi al proprio medico.





[Fonte Wired.it]