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giovedì, Mag 14

C’è un nuovo coronavirus nei pipistrelli. È un’altra prova che Sars-Cov-2 non è nato in laboratorio



Da Wired.it :

Il virus è stato scoperto nei pipistrelli che abitano la regione dello Yunnan, e presenta due mutazioni naturali nella sua proteina spike estremamente simili a quelle avvenute anche in Sars-Cov-2

coronavirus
(immagine: Getty Images)

L’origine di Sars-Cov-2 continua a rimanere un mistero. Conosciamo un coronavirus estremamente simile, un patogeno che colpisce i pipistrelli chiamato RaTG13 (che veniva studiato nei laboratori del Wuhan Center for Disease Control & Prevention), identico al 96% al virus che causa Covid-19 nell’essere umano. Ma gli esperti non credono che sia lui il suo progenitore diretto: le mutazioni che separano i due genomi virali avrebbero infatti impiegato almeno 20 anni per avvenire in natura. Da qui le speculazioni sulla possibile origine artificiale del nuovo coronavirus, bollate come bufala dall’intera comunità scientifica, ma dure a morire sulla rete. E anche se probabilmente non basterà per convincere gli appassionati di teorie del complotto, un nuovo studio pubblicato su Current Biology aggiunge oggi una nuova prova che punta in direzione di un’origine naturale di Sars-Cov-2: un nuovo coronavirus appena scoperto nei pipistrelli cinesi, con mutazioni del tutto naturali estremamente simili a quelle che hanno trasformato Covid in pandemia globale.

Il nuovo coronavirus per ora è identificato dalla sigla RmYN02, ed è stato identificato nel corso dell’analisi di 302 campioni raccolti tra i pipistrelli che abitano nello Yunnan, a quasi 2mila chilometri di distanza dall’epicentro dell’epidemia cinese. Rispetto a RaTG13 il genoma del nuovo virus presenta una minore somiglianza con Sars-Cov-2, fermandosi a un 93% di geni in comune. Ma vanta un primato tutto suo: prendendo in considerazione un unico gene, chiamato 1ab, la somiglianza raggiunge il 97,2%. E non è tutto: RmYN02 contiene inserzioni nel suo genoma che hanno introdotto due aminoacidi nel punto in cui si incontrano le due subunità della proteina spike del virus. Esattamente dove si ritrovano mutazioni simili anche in Sars-Cov-2.

Cosa vuol dire tutto questo? Almeno due cose importanti. La prima è che nelle popolazioni di pipistrelli selvatici cinesi esistono ancora moltissimi coronavirus sconosciuti, tra cui potrebbe nascondersi il vero progenitore di Sars-Cov-2. “La nostra ricerca conferma che i pipistrelli, e in particolare quelli del genere Rhinolophus, rappresentano un importante reservoir naturale per i coronavirus – scrivono gli autori dello studio – e attualmente è in questi animali che troviamo i parenti più prossimi di Sars-Cov-2”.

Né RaTG13 né il nuovo RmYN02 possono essere l’antenato che cerchiamo, perché – spiegano i ricercatori – il gap evolutivo tra i due virus e Sars-Cov-2 è ancora troppo ampio. Tante somiglianze però fanno pensare che la strada sia quella giusta: “Il nostro studio suggerisce che raccogliendo un numero maggiore di campioni di virus da queste specie selvatiche continueranno ad emergere microbi sempre più simili a Sars-Cov-2”, commenta Weifeng Shi, microbiologo della Shandong First Medical University che ha partecipato alla nuova ricerca. “E forse è così che troveremo il progenitore da cui ha avuto origine il patogeno che causa Covid-19, una scoperta che ci aiuterebbe moltissimo a comprendere come sia emersa la malattia nella nostra specie”.

La seconda informazione importante che arriva dalla scoperta di RmYN02 riguarda invece la possibilità che Covid-19 sia stato creato in laboratorio. Le inserzioni identificate nella proteina spike del virus, per quanto differenti da quelle avvenute in Sars-Cov-2, confermano infatti che queste possono avvenire anche in natura, senza lo zampino dell’essere umano. “Dalla scoperta di Sars-Cov-2 ci sono state molte speculazioni infondate riguardo un’origine artificiale del virus, e in particolare è stato asserito che le inserzioni S1 e S2 siano estremamente inusuali, e un possibile indizio della sua manipolazione in laboratorio”, conclude Shi. “La nostra ricerca dimostra chiaramente che queste mutazioni possono avvenire naturalmente nella fauna selvatica, e indicano con forza che Sars-Cov-2 non può essere stato creato in un laboratorio”.

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[Fonte Wired.it]