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mercoledì, Gen 08

C’è una grande onda nella Via Lattea


Una grande struttura a forma di onda è stata appena identificata nella nostra galassia. Si tratta di un massiccio blocco di materiali gassosi da cui nascono le stelle

Via Lattea
(foto: Alyssa Goodman/Harvard University)

La Via Lattea non smette di sorprenderci. Un massiccio blocco, composto però da gas e non da materiale solido, è stato appena scovato nella nostra galassia. Ed è una delle più vaste strutture omogenee mai osservate all’interno della Via Lattea. Si tratta di un corpo, lungo e sinuoso, fatto di gas, che secondo gli astronomi che lo hanno scoperto, è una sorta di serbatoio di materiali che formano le stelle, una gigantesca nursery di questi corpi celesti. Il team internazionale di ricercatori ha analizzato una dettagliata mappa 3D della nostra galassia, grazie ai dati ottenuti col satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa), con WorldWide Telescope e mediante altre analisi. L’immagine qui riportata riproduce le misurazioni attraverso un’illustrazione artistica, mentre i risultati dello studio sono pubblicati su Nature.

La struttura scoperta è lunga 9mila anni luce e spessa circa 400 anni luce, un corpo lungo e smilzo nello spazio. Questo blocco, che si estende 500 anni luce sopra e sotto l’ideale piano a metà della nostra galassia, comprende materiali gassosi che formeranno le future stelle. Si tratta di un ampio “gruppo di nursery stellari” come spiegano gli scienziati, che prima si riteneva facessero parte della Cintura di Gould, un anello di astri giovanissimi vicino al Sole. Tuttavia la struttura identificata non è a forma di anello, ma invece di un filamento massiccio e a forma di onda. Per questo è stata chiamata dagli scienziati Radcliffe Wave – o onda Radcliffe, dato che uno degli enti coinvolti nella ricerca è il Radcliffe Institute of Advanced Study della Harvard University.

Gli autori sono arrivati a questo risultato utilizzando i dati del satellite Gaia dell’Esa, il satellite lanciato nel 2013 che ha mappato la nostra galassia in tre dimensioni. I dati sono stati rielaborati attraverso complesse tecniche statistiche che riescono oggi a fornire immagini dettagliate, mediante simulazioni numeriche e tecniche di visualizzazione dei dati. La vasta quantità di dati forniti da Gaia ha reso possibile anche testare con grande precisione i nuovi metodi statistici, descritti in un altro studio su The Astrophysical Journal.

E gli astronomi non si aspettavano di osservare una struttura di questo genere. “Siamo completamente colpiti quando abbiamo scoperto quanto fosse lunga e dritta sia la Redcliffe Wave”, ha detto Alyssa Goodman, docente di astronomia applicata alla Harvard University e coautrice dello studio. “L’esistenza stessa dell’onda ci sta spingendo a ripensare la nostra comprensione della struttura in 3D della Via Lattea”. Il Sole – aggiunge João Alves, docente all’Università di Vienna – si trova a soli 500 anni luce dall’onda nel suo punto più vicino. “Ed è sempre stata davanti ai nostri occhi, ma finora non siamo stati in grado di vederla”.

Tutte le stelle nell’universo nascono in processi dinamici in cui nuvole di gas e polveri collassano fino a formare gli astri. Capire quanta massa hanno queste nuvole, quanto sono grandi è importante anche se finora è stato difficile perché si tratta di strutture molto lontane nello spazio e da noi. Per questo sino ad oggi non eravamo riusciti a vedere quest’onda. Inoltre, non sappiamo perché abbia assunto questa forma, È come se qualcosa di straordinariamente massiccio fosse atterrato nella nostra galassia”, ha spiegato Alves. “Ciò che è noto è che il Sole interagisce con questa struttura”. In 13 milioni di anni, prosegue lo scienziato, attraverserà di nuovo la struttura, “un po’ come se stessimo calvalcando l’onda”.

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