Seleziona una pagina
venerdì, Gen 10

Ces 2020, intervista al presidente Gary Shapiro: “Abolire i dazi”


Il Ceo dell’azienda che organizza il Ces parla della politica di Trump, delle aree tech in crescita quest’anno, dei piani di espansione

Las Vegas (Usa) – “Quest’anno alcune aziende e diversi visitatori cinesi non sono tornati al Ces, a causa dei cattivi rapporti tra gli Stati Uniti e il loro paese, ma per fortuna tra pochi giorni si aprirà una nuova fase, quando il presidente Trump e Xi Jinping inizieranno ad accordarsi sulla rimozione dei dazi che hanno creato tanti problemi all’industria tecnologica”. Così Gary Shapiro, presidente e Ceo della Consumer Technology Association che organizza il Ces esprime una moderata soddisfazione per il clima politico che ha creato pochi grattacapi negli ultimi tempi alla fiera tecnologica più grande del mondo. “Questo è fondamentale non solo per i cittadini ma soprattutto per il business dei rispettivi paesi e di tutto il mondo, dato che si tratta delle due principali potenze economiche”. Lo abbiamo intervistato a margine della fiera.

Lei in passato ha rimarcato l’importanza dell’immigrazione per alimentare l’innovazione. Le sembra necessario rimarcarlo ora alle soglie delle elezioni presidenziali?

Come organizzazione e personalmente rimarchiamo che gli Usa sono un paese fondato dagli immigrati e quasi tutti noi abbiamo parenti che sono immigrati, e l’arrivo di nuove persone ha contribuito e contribuisce a spingere l’innovazione, perché chi arriva qui da molto lontano ha intenzione di prendere rischi e vuole un mondo migliore. Mia moglie e mia madre sono immigrate e quando ho parlato con Ivanka Trump, rimarcando che anche sua madre lo è, le ho chiesto come fare a non fermare questo flusso di immigrazione: la sua risposta è stata che dovremmo guardare a come il Canada gestisce la questione, in modo più aperto, e questo finisce per favorire l’economia, la scienza, l’innovazione. Auspico un accordo tra Repubblicani e Democratici sul tema, che non è semplice da affrontare, ma va sicuramente risolto. Perché se guardi ai cosiddetti unicorni, le ex startup che ora sono tra le società più ricche del mondo, la maggior parte è stata fondata da immigrati di prima o seconda generazione.

Ultimamente nel mondo si è parlato molto di salvaguardia ambientale. Sentite questa responsabilità, vista la magnitudine del Ces che fa spostare decine di migliaia di persone in aereo da tutto il mondo?

C’è da considerare che se una persona dovesse avere gli incontri in giro per il mondo che fa qui, ci vorrebbero 33 miliardi di miglia per poter parlare con tutte le persone sparse nelle centinaia di Paesi che partecipano. In ogni caso facciamo donazioni alla comunità per alleggerire l’impatto che tutti questi visitatori causano alla città e abbiamo cercato di ridurre l’impatto che uno show come questo produce sull’ambiente per esempio riciclando gran parte dei materiali usati per gli allestimenti. Dato che la tecnologia lo permette, molti pensano che sarebbe possibile fare tutto questo parlandosi a distanza o vedendo le cose su uno schermo con la realtà virtuale ma la realtà dei fatti è che noi umani abbiamo bisogno di usare i cinque sensi per poter valutare le cose. E abbiamo bisogno di incontrare le persone per fare affari e scoprire nuove cose.

Ogni anno al Ces si trovano nuove categorie di innovazione. Pensate di espandervi ancora?

Non c’è limite all’innovazione, e abbiamo tante richieste di nuove aziende perché oggi ogni azienda è una società tecnologica, come ha dimostrato quest’anno la presenza di aziende che si occupano di agricoltura o trasporto aereo. Ma c’è un limite all’ospitalità che Las Vegas può offrire, quindi sebbene vogliamo crescere proponendo nuove aree in futuro dobbiamo tenere presente che chiunque viene al Ces deve avere un’esperienza piacevole e deve poter lavorare al meglio. Anche se prevediamo di espanderci con un nuovo edificio che potrebbe essere pronto per il 2021.

A proposito di novità, l’anno scorso siete finiti nell’occhio del ciclone perché un sex toy non è stato ammesso alla fiera. Quest’anno invece ce ne sono moltissimi. Cosa avete imparato da quella esperienza?

L’anno scorso abbiamo dato un premio a un sex toy e poi non abbiamo dato lo spazio per uno stand perché pensavamo che non ci fosse una categoria adeguata in cui potesse rientrare. Abbiamo certamente sbagliato e imparato dai nostri errori. Ma l’aspetto positivo è stato inaugurare la categoria della salute sessuale e accogliere quest’anno molte altre aziende simili. Il nostro show accoglie aziende di oltre 160 paesi e vogliamo fare sì che tutti si sentano a proprio agio, non vogliamo che le persone vengano trattate come oggetti, e bandiamo la pornografia, le armi e le sigarette elettroniche. Naturalmente la società cambia e l’innovazione con essa e dunque in futuro probabilmente ci adegueremo a questi cambiamenti. D’altra parte quest’anno abbiamo invitato Impossible Foods, una società che vuole abolire il mercato della carne, e questo mostra che le possibili controversie non ci spaventano.

Posso chiederle quali sono state le aree con maggiore crescita di espositori quest’anno?

Le aree in crescita sono quella della salute, cresciuta del 23%, ma anche le smart city, la robotica e l’intelligenza artificiale.

 

 

 

 

Potrebbe interessarti anche





Source link