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lunedì, Gen 30

Cesio-137: i rischi dell’isotopo radioattivo contenuto nella capsula persa in Australia



Da Wired.it :

È stata persa tra il 10 e il 16 gennaio una capsula contenente Cesio-137 mentre veniva trasportata da un sito minerario a nord della città di Newman alla parte nord-orientale della città di Perth, due zone che distano circa 1400 chilometri. Ritrovarla non sarà quindi un compito semplice, anche a causa delle sue dimensioni: misura 8 millimetri di lunghezza e 6 di diametro. Fortunatamente questa zona dell’Australia è poco popolata, tuttavia le autorità e gli esperti invitano la popolazione a stare in allerta e ad avvisare le autorità competenti in caso di avvistamento, senza avvicinarsi e soprattutto senza toccarla.

Che cos’è il Cesio-137

Si tratta di un isotopo radioattivo dello stesso metallo, utilizzato in piccole quantità per calibrare strumenti che misurano la radioattività oppure per applicazioni terapeutiche, come il trattamento di alcuni tipi di cancro. La sua pericolosità è dovuta al fatto che emette radiazioni sia di tipo gamma che di tipo beta, altamente nocive per la salute. Il rischio, come per qualsiasi sostanza radioattiva, aumenta molto al diminuire della distanza e all’aumentare del tempo di esposizione. “La perdita di qualsiasi materiale radioattivo è motivo di preoccupazione – spiega Dale Bailey, professore presso la facoltà di Medicine & Health dell’università di Sidney – In questo caso, si trattava di una sorgente di prova industriale di Cesio-137 radioattivo. Questo materiale ha un’emivita fisica moderata (circa 30 anni), il che significa che la sorgente rimarrà radioattiva e potrà essere rilevata nell’ambiente al di sopra dei livelli di radiazione di fondo naturale per circa 300 anni”. 

Quali sono i rischi

Eventi come questi sono rari secondo gli esperti, viste le stringenti norme internazionali che regolano il trasporto di questo tipo di sostanze: “Si tratta di una situazione molto insolita – spiega Pradip Deb, docente senior di Radiazioni mediche e addetto alla sicurezza dalle radiazioni presso la School of Medical Sciences del Royal Melbourne Institute of Technology, in Australia – in quanto le capsule radioattive vengono trasportate in casse altamente radioprotette, secondo le severe norme della Australian Radiation Protection and Nuclear Safety Agency (Arpansa), contenute nel Codice per il trasporto sicuro di materiale radioattivo. In ogni caso, poiché la capsula radioattiva è stata smarrita, i dipartimenti competenti devono fare del loro meglio per localizzarla al più presto e allo stesso tempo stimarne i possibili impatti”. Secondo gli esperti, la capsula dovrebbe essere adeguatamente sigillata e il suo contenitore non dovrebbe permettere che la sostanza radioattiva presente al suo interno si disperda nell’ambiente. A meno che il contenitore non si rompa: “Un incidente del genere – prosegue Bailey – potrebbe però verificarsi se, ad esempio, un camion dovesse passare sopra la capsula (che è piuttosto piccola)”. E il rischio più grande per la salute deriverebbe proprio dalla contaminazione diretta: “Le particelle beta, in particolare, causano gravi danni a qualsiasi superficie che ricoprono. Si verificherebbe un arrossamento iniziale della pelle o del tessuto e, nei casi più gravi, ulcerazione e potenzialmente morte dei tessuti (“necrosi”). Se ingerito, potrebbe causare emorragie nell’intestino e ulcerazioni che possono portare a complicazioni significative. L’esposizione alle radiazioni emesse dalla sorgente è molto meno preoccupante, anche se non può essere trascurata”.



[Fonte Wired.it]