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mercoledì, Gen 11

ChatGPT: attenzione alle app che si fingono il bot



Da Wired.it :

Come più che preventivabile, i cybercriminali stanno utilizzando uno dei fenomeni del momento ovvero ChatGPT, il bot conversazionale basato su intelligenza artificiale, per tentativi di truffa e scam a danni di incauti utenti. Una delle esche più sfruttate è anche una delle più classiche ovvero le finte applicazioni da scaricare sullo smartphone e approvate regolarmente sui vari store come Play Store per Android e App Store per iPhone. Questi software non sono legati alla società dietro a ChatGPT, OpenAi, ma sono progettate ad hoc per installare contenuti malevoli, per trafugare dati indebitamente o per estorcere pagamenti evitabili.

Così come capitato con altri prodotti di grande successo come per la falsa versione mobile del videogioco per console o pc Cyberpunk 2077 oppure più di recente anche con i generatori di immagini basati su intelligenza artificiale, sugli store per applicazioni per smartphone sono apparse applicazioni che si spacciano come ufficiali, ma che in realtà sono specchietti per le allodole. Con nomi, loghi e una grafica del tutto simile a quella del sito ufficiale di ChatGPT, queste app promettono di portare sullo smartphone lo speciale bot intelligente (qui un po’ di trucchi per sfruttarlo al meglio), ma il risultato può diventare particolarmente infausto per chi le installa. I rischi che si corrono possono essere vari e vanno da quelli più leggeri come il pagamento di un abbonamento del tutto inutile per usare il bot (come nel caso dell’app chiamata ChatGPT Chat GPT AI With GPT-3) a quelli più importanti come furto di informazioni anagrafico e personali o l’installazione di malware o spyware che potenzialmente possono anche causare gravi problemi, in modo particolare con le applicazioni di e-banking. 

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Per difendersi, l’unica via è sempre quella della cautela sincerandosi soprattutto della provenienza del software che si sta per installare, leggendo per bene le recensioni e controllando con attenzione i permessi che vengono richiesti. Nel caso di ChatGPT, per usarlo dallo smartphone basta collegarsi al sito ufficiale dal browser interno, anche se spesso potrebbe essere irraggiungibile, visto che l’enorme popolarità lo rende spesso preso d’assalto.





[Fonte Wired.it]