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martedì, Mag 09

ChatGPT è una macchina brucia soldi: ecco quanto pesa sulle perdite di OpenAI (che non fallirà)

da Hardware Upgrade :

Il portale The Information ha letteralmente “fatto i conti in tasca” a OpenAI calcolando il costo del suo prodotto di punta, ChatGPT. Il chatbot costa alle casse dell’azienda ben 700.000 dollari al giorno e ha contribuito a una perdita per il 2022 pari a 540 milioni di dollari. Tuttavia, il futuro della società appare a dir poco roseo.

La testata americana delinea un quadro non proprio eccezionale, a causa del modello di business adottato attualmente dalla società. In prima battuta, infatti, ChatGPT aveva il solo accesso gratuito che, naturalmente, non poteva essere sostenibile sul lungo termine. Successivamente è stato aggiunto il servizio in abbonamento che prioritizza l’accesso degli utenti paganti e fornisce risposte più veloci.

Tuttavia, anche questa soluzione non ha convinto la redazione. I giornalisti Erin Woo e Amir Efrati nel loro articolo ritengono che un prezzo di 20 dollari mensili per l’abbonamento non sia sufficiente a coprire i costi che, a fronte di un numero maggiore di utenti, saranno appesantiti dall’inevitabile espansione dell’infrastruttura.

A dissipare le preoccupazioni ci ha pensato direttamente Sam Altman, CEO di OpenAI, il quale ha sottolineato che l’azienda potrebbe raccogliere in pochissimo tempo oltre 100 miliardi di dollari in finanziamenti grazie all’elevato interesse delle società nella prossima generazione di ChatGPT e nell’intelligenza artificiale.

Tra queste, naturalmente, c’è Microsoft che ha già investito 10 miliardi di dollari nel progetto di OpenAI per integrare le funzionalità di ChatGPT all’interno dei suoi prodotti e servizi (come nel motore di ricerca Bing, ma non solo).

In conclusione, determinare quale sia il futuro di ChatGPT sul piano commerciale è piuttosto complesso, soprattutto tenuto conto del fatto che sono numerose le aziende impegnate nello sviluppo del proprio servizio di intelligenza artificiale generativa.

Ciò che emerge da questo bilancio è che, al pari di qualsiasi altra innovazione, i costi sono esorbitanti. Va anche sottolineato, però, che da sempre ingenti perdite caratterizzano l’avvento delle realtà dirompenti, i cui profitti arrivano solo dopo aver acquisito la massa critica di clienti. Questo è valso per colossi come Google, Facebook, Amazon. Tutte realtà che in principio hanno affrontato conti in rosso, per poi trarre i frutti dell’investimento sul lungo termine.

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