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L’11 gennaio, OpenAI ha annunciato sul social X la completa ripartenza online dei propri servizi dopo un breve disservizio tecnico che ha coinvolto ChatGpt e altri software di intelligenza artificiale del gruppo. Il messaggio arrivato poco prima delle 12 italiane ha rassicurato gli utenti e ringraziato per la pazienza dimostrata durante l’interruzione dei servizi.

Questo episodio ha messo in luce la delicatezza e l’importanza delle infrastrutture su cui si basano le piattaforme di intelligenza artificiale, come evidenziato da Franz Russo, esperto di nuove tecnologie e IA. Russo ha sottolineato l’urgente necessità di investire adeguatamente nelle infrastrutture per evitare danni maggiori in futuro.

La diffusione sempre maggiore dell’uso di ChatGpt e modelli simili per scopi commerciali e di comunicazione ha sollevato anche questioni relative all’impatto ambientale e al consumo di energia. Con l’aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, crescerà anche la richiesta di server e data center, portando l’Unione Europea a sviluppare nuove regole per controllare l’impatto ambientale di questa tecnologia.

Secondo i dati riportati da The Verge, il numero di utenti attivi settimanali su ChatGpt ha registrato un significativo aumento, superando i 300 milioni nel dicembre 2024. Questo incremento evidenzia la crescente popolarità e utilizzo di questa tecnologia, con oltre un miliardo di messaggi inviati quotidianamente.

La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale e l’aumento dell’utilizzo di modelli linguistici di grandi dimensioni pongono sfide e responsabilità sempre maggiori sul fronte dell’efficienza energetica e dell’impatto ambientale. È necessario trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale per garantire un futuro sostenibile per l’intelligenza artificiale.