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venerdì, Apr 14

ChatGPT, OpenAi mette in pausa l’ultimo modello | Wired Italia



Da Wired.it :

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  11. Canada

Italia

Il 31 marzo 2023 l’Italia ha imposto un divieto temporaneo su ChatGpt, dopo che il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un’indagine su possibili violazioni della privacy e per non aver verificato che gli utenti avessero almeno 13 anni. A seguito di questi interventi, il Garante ha dato due settimane di tempo a OpenAi per adeguarsi alle normative nazionali ed europee, così da poter ripristinare il servizio nel paese.

Francia

L’11 aprile 2023, la Commission nationale de l’informatique et des libertés (Cnil) cioè il garante della privacy della Francia, ha aperto un’indagine su ChatGpt, dopo aver ricevuto diverse denunce relative a presunte violazioni dei dati personali, a seguito dei provvedimenti presi in Italia.

Tuttavia, allo stesso tempo, il parlamento francese ha anche approvato l’uso di telecamere di sorveglianza biometriche a intelligenza artificiale durante le Olimpiadi di Parigi del 2024, nonostante gli avvertimenti secondo cui tale tecnologia rappresenterebbe una minaccia per le libertà civili.

Germania

Anche in Germania, il Garante per la protezione dei dati del paese ha aperto un’indagine per verificare se OpenAI stia violando il Gdpr.

Spagna

L’agenzia spagnola per la protezione dei dati (Aepd) ha avviato un’indagine preliminare su potenziali violazioni dei dati da parte di ChatGpt, lo scorso 13 aprile. L’agenzia ha anche chiesto l’intervento dell’organo di controllo della privacy dell’Unione europea di intervenire.

Unione europea

Sempre il 13 aprile, in seguito dell’iniziativa italiana e dei successivi interventi degli altri stati membri, il Comitato europeo per la protezione dei dati ha istituito una task force su ChatGpt. Si tratta del primo organo al mondo di questo genere e rappresenta un primo passo verso una definizione comunitaria delle regole relative al rispetto della privacy per le intelligenze artificiali.

Infatti, nessun paese ha chiesto un divieto generale di ChatGpt o delle Ia, spingendo invece per una regolamentazione europea di questi strumenti. Tale normativa, nota come Ai act è già in fase di sviluppo e punta a disciplinare tutti gli sviluppatori dei sistemi a intelligenza artificiale e il loro prodotti, classificandoli in base al tipo di rischio che comportano per la società, da basso a inaccettabile. Tuttavia, nella prima stesura, non erano ancora compresi i chatbot come ChatGpt e pertanto la normativa va velocemente aggiornata.

Regno Unito

Le autorità di Londra hanno deciso di non creare un nuovo organismo dedicato alla regolamentazione delle intelligenze artificiali, affidando il compito a quattro enti già strutturati, cioè quelli per la tutela dei diritti umani, della salute, della sicurezza e della concorrenza.

Stati Uniti

L’11 aprile l’amministrazione del presidente Joe Biden ha fatto sapere di aver avviato delle consultazioni pubbliche per studiare un pacchetto di misure per rendere responsabili gli sviluppatori delle intelligenze artificiali in caso di problemi.

Australia

Il governo australiano ha incaricato il principale organo scientifico del paese di formulare un parere preventivo su quali misure mettere in campo per regolamentare questi sistemi.

Giappone

Il Giappone non ha ancora assunto misure a livello nazionale, ma ha spostato la palla sul campo globale chiedendo di inserire il tema delle intelligenze artificiali nell’ordine del giorno del prossimo incontro del G7, previsto per il 29 e il 30 aprile 2023, che porti a emettere una dichiarazione ufficiale condivisa

Cina

L’11 aprile 2023, l’autorità di regolamentazione del cyberspazio cinese ha presentato al governo di Pechino una bozza di regolamento per gestire i servizi a intelligenza artificiale sviluppati dallo stato, che sta sostenendo le imprese leader nel settore per sviluppare modelli in grado di sfidare ChatGpt.

Canada

Il Garante per la privacy federale del Canada ha annunciato il 4 aprile l’avvio di un’istruttoria a carico di OpenAi, la startup che sviluppa il potente chatbot conversazionale. La mossa di Ottawa arriva a pochi giorni dalla sospensione temporanea del trattamento dei dati personali che il Garante italiano ha ordinato a ChatGPT, prima autorità al mondo a contestare il mancato consenso all’uso dei dati personale per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa.



[Fonte Wired.it]