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lunedì, Set 14

Che cosa guardare se sei in crisi di astinenza da Cobra Kai



Da Wired.it :

Il sequel a puntate di Karate Kid continua a essere un grande successo su Netflix, ma è difficile trovare qualcosa di simile in attesa della terza stagione. Ecco quali alternative abbiamo scovato

Cobra Kai continua a essere una delle serie più popolari su Netflix, nonostante sia al secondo passaggio, dopo l’esordio ormai un anno fa su YouTube. Il sequel di uno dei più grandi classici degli anni ’80, Karate Kid, si concentra sull’(ex) bullo Johnny Lawrence, fondendo in modo originale tre generi: arti marziali, parabola di redenzione e teen movie. Cobra Kai si compone di due stagioni da una decina di episodi di mezz’ora ciascuna, quindi, se siete tenaci del binge-watching, l’avete già finita. Will Smith, produttore di Cobra Kai si è riscattato agli occhi dei fan del franchise dopo essere stato responsabile dell’orripilante remake interpretato dal figlio Jaden e ha confermato una terza stagione che, purtroppo, non arriverà prima del 2021. Come sopravvivere nel frattempo all’astinenza dalla serie che ha offerto una visione inedita delle ragioni che hanno portato Johnny a spezzare la gamba di Daniel? La rete, a dire la verità, dispensa suggerimenti a dir poco insoddisfacenti su titoli simili a Cobra Kai con cui consolarsi, da Mandalorian (?) a The Boys (??) passando per Watchmen (???), e qualcosa di più azzeccato come Into the Badlands e Wu Assassins. Nessuna, tuttavia, si avvicina a regalare il tipo di fruizione di Cobra Kai, questo perché la formula dello show in questione vanta pochi precedenti. L’unico modo per venirne a capo è concentrarsi sui singoli aspetti che l’hanno reso indimenticabile. Ecco che cosa vi consigliamo dopo lunghe meditazioni, oltre, naturalmente, a una bella ripassata ai tre film del franchise (i sequel con Hilary Swank e Jaden Smith non li calcoliamo neanche).

1. Fight For My Way

Tra tutti è forse lo show (reperibile su Rakuten Viki) che complessivamente si avvicina di più a Cobra Kai per tematiche. Il protagonista è Dongman (Park Seo-joon, modello con il talento per le arti marziali miste), un giovanotto povero che alle superiori era un campione di Taekwondo. Coinvolto appena ventenne in uno scandalo sulla manipolazione del torneo di cui era finalista, si è rovinato la carriera. La sua è la parabola di redenzione di un ragazzo che 10 anni dopo ripercorre la via del guerriero – questa volta nelle arti marziali miste – allo scopo di incontrare di nuovo l’avversario che lo aveva ricattato per farlo perdere. Intorno a lui orbitano altri personaggi in cerca di riscatto personale come Era, commessa bistrattata di un centro commerciale che sogna di fare l’annunciatrice, la prima donna in Corea a introdurre incontri di arti marziali. Dongman, con l’aiuto di un allenatore idealista e frignone e di un campione occidentale, si allena duramente per superare i propri limiti psicologici e fisici, in una serie – tra le più belle degli ultimi anni – che alterna commedia, romanzo di formazione, romance e avvincenti tornei di MMA.

2. Crows Zero

Crows Zero è un film con due seguiti, di cui il primo altrettanto pregevole, ispirati all’omonimo manga di Hiroshi Takahashi. Sono entrambi firmati dal prolifico regista di culto Takashi Miike, il quale nell’infinita filmografia vanta altri adattamenti di manga e videogame come Blade the Immortal, Yattaman, Jojo, Like a Dragon e così via. Crows Zero è ambientato nel liceo Suzuran, un istituto superiore maschile popolato da teenager maneschi che non spendono un minuto delle loro giornate a studiare bensì a scontrarsi per accaparrarsi il titolo di più forte. Qui arriva Kenji Takiya, figlio di uno yakuza deciso a tutto per imporsi, ma destinato a scontrarsi con Serizawa, l’attuale campione della scuola, un nanetto cazzuto dalla forza sovrumana. I film, reperibili su Amazon Prime Video, sono scanditi dal susseguirsi degli sforzi – fisici, intellettuali e tattici – per accaparrarsi il primato di leader del liceo. Il bello di Crows Zero è che i tantissimi combattimenti inscenati sono caratterizzati, più che da eleganti mosse di arti marziali, da calci e pugni dozzinali quanto efficaci. L’epico scontro tra un paio di centinaia di studenti schierati uno contro l’altro vale la doppia visione.

3. Avatar – La Leggenda di Aang

Splendido cartone animato di Nickelodeon di produzione americana incentrato sul monaco shaolin Aang, l’ultima incarnazione di una figura mistica in grado di dominare gli elementi naturali in un mondo dove i popoli sono distinti proprio dalla capacità di alcuni membri di controllare il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra. Aang è un bambino entusiasta, buono e talentuoso che si imbarca in un lungo viaggio durante il quale incontra altri giovani in grado di dominare elementi e di insegnare a controllarli. Avatar – La Leggenda di Aang vanta un’atmosfera filosofeggiante apprezzabile dagli amanti delle culture orientali, un buon numero di combattimenti a base di kung fu e soprattuto il personaggio di Zuko, giovane cresciuto, come Johnny Lawrence, da una figura paterna che lo ha imbottito di insegnamenti sbagliati basati sulla crudeltà e la prevaricazione e che, al pari del protagonista di Cobra Kai, affronta un percorso difficile destinato a portarlo dalla parte dei buoni.

4. JoJo’s Bizarre Adventure: Diamond is Unbreakable

Sempre in tema di arti marziali, manga e scuole, Jojo è un longevo lavoro di Hirohiko Araki, venerato anche in e incentrato su una dinastia di guerrieri, i Joestar, che combattono grazie al supporto degli stand, avatar potenti. Anche in questo caso consigliamo la versione live action su Amazon Diamond is Unbreakable, di cui è protagonista Kento Yamazaki, celeberrimo nel mondo dei manga per aver prestato le proprie fattezze al detective L di Death Note nella trasposizione seriale del titolo di culto. Yamazaki interpreta Josuke, giovanotto ignaro delle proprie ascendenze eccellenti: pacato e fortissimo, si scalda solo per difendere altri ragazzi dai bulli della scuola a suon di calci, e se qualcuno prende in giro la sua pettinatura. Proprio il suo essere mostruosamente permaloso lo porterà a scontrarsi con un serial killer e alcuni studenti implacabili come i fratelli Nijimura.

5. Warrior

Tutti ma proprio tutti sono in debito con Bruce Lee nel mondo dell’intrattenimento legato alle arti marziali. La sua vita, la sua filosofia e le sue gesta sono state più volte al centro di trasposizioni e adattamenti per il cinema e la televisione, per lo più brutti o molto brutti (basti pensare al film con Jason Scott Lee – Dragon – La vera storia di Bruce Lee, uno dei casting meno azzeccati della storia di Hollywood). Warrior si ispira a una soggetto concepito dallo stesso Bruce Lee e incentrato su un immigrato cinese che sbarca in America in cerca della sorella: deciso a sfuggire a una vita a contatto con la criminalità e le triadi cinesi, rimane coinvolto suo malgrado negli affari dei criminali locali. La sua è cronaca di un’ascesa fatta di alleanze improbabili, relazione inaspettate e scontri dalle fenomenali coreografie, con un protagonista non particolarmente ironico o carismatico ma sufficientemente bisognoso di riscatto e abile nelle arti marziali, da risultare gradevole ai fan di Cobra Kai. Su Sky.

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[Fonte Wired.it]