Seleziona una pagina
lunedì, Ott 26

Che cosa possiamo imparare ora dalle eroine delle serie tv



Da Wired.it :

Spiega.

“Il successo femminile continua a esistere in termini patriarcali, per cui il potere è una torta finita e non ci sono abbastanza fette per tutte. Tradotto: se sono già limitati gli spazi per me, io non posso certo cederli alle altre; il che mi pone in una posizione di automatico svantaggio, perché non riesco a fare rete”.

Qual è l’eroina che manca e che ti auguri di vedere presto su qualunque schermo?

“È facile: una donna con disabilità. Anche se comincia già a esserci qualche personaggio con disabilità, appunto, – penso a Steve Way in Ramy e a Ryan O’Connell in Special –, c’è bisogno di una grande storia femminile che mostri quanto l’abilismo sia drammaticamente radicato”.

Emily Nussbaum, nel libro Mi piace guardare, dice che il suo guilty pleasure è stato e sempre sarà Buffy l’ammazzavampiri. Anche tu ne hai uno?

“Sono contraria al concetto di guilty pleasure: se una serie ti dà piacere, non c’è ragione di vergognartene. Continuiamo a essere molto condizionati dalla distinzione tra cultura alta e bassa, eppure io credo che esistano soltanto prodotti fatti bene o male. Dunque, non mi imbarazza dire, per esempio, che amo Riverdale e tutto l’universo di Roberto Aguirre-Sacasa tra cui Le terrificanti avventure di Sabrina. Ciò che guardo in genere mi incuriosisce, e non esiste ragione per sentirsi in colpa della propria curiosità”.

Dove preferisci guardare le serie?

“Quando ho cominciato come giornalista musicale, si diceva della categoria che avesse i peggiori impianti stereo. Ecco, oggi al pari ho vecchi televisori che collego al computer. Perché ciò che conta è l’atto di guardare, che è così straordinariamente complesso e attivo: smuove talmente tanto dentro di noi… idee, convinzioni, sentimenti… ed è difficile afferrarli tutti. Quando una serie riesce a smantellare le nostre certezze, ha già ottenuto un risultato incredibile”.





[Fonte Wired.it]