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venerdì, Set 11

Che cosa sta succedendo a Lesbo dopo l’incendio del campo profughi di Moria



Da Wired.it :

Diverse migliaia di persone dormono in strada in pessime condizioni igieniche e di salute. L’Europa si sta attivando per trasferire alcuni migranti, ma il sindaco della capitale dell’isola si è detto contrario a un nuovo campo

(foto: Angelos Tzortzinis/Afp/Getty Images)

La situazione a Lesbo dopo l’incendio che ha distrutto il campo profughi di Moria è al limite. Il sito è un ammasso di detriti, lamiere bruciate e legna secca, dunque potenzialmente ancora pericoloso, mentre i 13mila migranti che erano ospitati nel campo sono lasciati a loro stessi, senza cure o protezione. Molti di loro dormono per strada, altri si sono accampati all’entrata di centri commerciali o stazioni di polizia e i soccorsi arrivati sull’isola, cioè alcuni volontari di associazioni per i diritti umani e le forze dell’ordine inviate da Atene, non riescono a gestire le richieste. Come riportano alcune testimonianze raccolte dal Guardian, nonostante sia stato distribuito del cibo ci sono persone che non mangiano da giorni e altre che, soprattutto minorenni, mostrano ancora segni di intossicazione da fumo. Faris Al-Jawad, che lavora per Médecins Sans Frontières sull’isola, al quotidiano inglese ha definito la risposta del governo greco a quest’emergenza “totalmente inadeguata”.

Chi si occuperà degli sfollati?

L’Unione Europea si è attivata per venire in soccorso del governo greco. Nelle prossime ore è atteso sull’isola il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas per una visita di ispezione e per organizzare lo smistamento dei migranti in altri paesi europei. Francia e Germania hanno già espresso la propria disponibilità ad accogliere 400 minori non accompagnati, mentre l’Olanda dovrebbe ospitare 100 persone (di cui 50 minori). Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha accolto con favore la disponibilità di alcuni paesi a farsi carico dei rifugiati, ma anche sottolineato la necessità per l’Europa di dotarsi di una definitiva politica migratoria che eviti situazioni come quella di Lesbo in cui il campo distrutto ospitava quadruplo delle personali totali consentite.

Il sindaco di Mitilene – la capitale di Lesbo – Stratis Kytelis ha annunciato ai media locali che si opporrà alla costruzione di un nuovo campo. Infatti nelle ultime ore due camion hanno bloccato la strada verso il sito per impedirne l’accesso a due macchine edili destinate alla ricostruzione.

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[Fonte Wired.it]