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mercoledì, Giu 02

Chi condivide più fake news su Twitter in Italia?



Da Wired.it :

Un algoritmo ha analizzato mesi di tweet su coronavirus e vaccini, individuando le categorie che condividono più notizie attendibili e quelle che divulgano più disinformazione.

fake news
(foto: Getty Images)

Social network come Facebook e Twitter hanno iniziato da tempo a combattere la disinformazione adottando tecniche e approcci differenti. Nonostante la presenza di collaborazioni con i fact-checker, però, sulle piattaforme online le fake news trovano sempre un modo per venire diffuse a grandi platee. Ma qual è la categoria di profili che tendono a condividere più notizie false? Grazie a un’analisi condotta tramite un algoritmo da Iconsulting, si scopre che in Italia sono i politici a condividere più bufale, seguiti a ruota dagli attivisti e dagli imprenditori. La percentuale di attendibilità dei tweet pubblicati dai politici italiani è pari al 56%, e il dato si riferisce a circa 1042 tweet e 14.161 retweet.

Una rivelazione preoccupante, anche alla luce del fatto che durante il periodo iniziale della pandemia e con l’avvio della campagna vaccinale, le fake news hanno subito una notevole impennata. A confermare questa tendenza ci sono i report della Polizia Postale e la Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, che segnalano un aumento delle fake news pari al 436% rispetto all’anno precedente.

Politici e attivisti condividono più fake news in Italia (immagine: Iconsulting)

Con l’arrivo dei vaccini  anti-Covid, inoltre, online si è verificata una vera e propria infodemia di fantasiose supposizioni, complotti e notizie contradditorie. Un fenomeno pericoloso, quello della diffusione di fake news sui vaccini, che ha persino spinto il ministero della Salute a dedicare una pagina del proprio sito alla loro puntuale smentita.

Iconsulting ha effettuato un analisi sui tweet pubblicati dai profili italiani tra il 27 dicembre 2020 e il 19 aprile 2021, con un particolare focus su quelli che utilizzavano gli hashtag #vaccino, #vaccini, #novax, #astrazeneca, #PfizerBioNTech, #Moderna e #Sputnik. Lo scopo della società di data-driven trasformation italiana era quello di utilizzare un algoritmo creato per l’occasione al fine di scoprire quale era la categoria che più di tutte condivideva notizie false.

Oltre ad aver condannato i politici, l’algoritmo ha identificato che la categoria più attendibile è quella degli organismi governativi (con un’attendibilità del 99%) che per tutto questo periodo di pandemia sono stati una delle fonti di informazioni più affidabili. Ovviamente se si parla di virus, malattie e vaccinazioni, i profili appartenenti al mondo della sanità si sono dimostrati essere una voce preziosa, con un indice di attendibilità pari al 91%. Lo stesso si può dire dei media tradizionali, che – nonostante la vulgata – con il 90% di attendibilità si sono dimostrati una fonte d’informazioni autorevoli, affidabili e verificate.

Un algoritmo per trovare la disinformazione

Per progettare azioni di contrasto alla disinformazione abbiamo utilizzato un approccio basato sul fenomeno delle cosiddette echo-chamber e sull’analisi delle correlazioni fra gli utenti che condividono contenuti inaffidabili”, ha spiegato a Wired un portavoce di Iconsulting. Sfruttando quindi il machine learning l’algoritmo è stato in grado di imparare a riconoscere, grazie a un set di dati iniziali, se una notizia fosse vera o falsa, assegnando poi un punteggio da 0 a 1 ai tweet analizzati. A questo punto il punteggio può essere anche attribuito agli utenti in base a come essi interagiscono con i tweet esaminati.

Ciò ha potuto costatare che i profili satirici, ossia vignettisti, autori e blogger,  su Twitter sono molto più affidabili dei profili dei politici. L’indice di attendibilità del mondo della satira italiana, che sembra sentire la responsabilità di un ruolo importante impegnandosi a diffondere notizie attendibili, è pari all’80% contro un bassissimo 56% dei politici. Un esempio di come la satira sia riuscita a veicolare informazioni attendibili è Andrea Lorenzon con il suo canale Cartoni Morti.

Un altro dato che emerge dall’analisi dell’algoritmo è che la categoria degli imprenditori, che più di tutti in questo periodo dovrebbero supportare la ripartenza del pese puntando sulla campagna vaccinale, ha fatto registrare un calo dell’attendibilità delle notizie twittate passando da un 65% a un 57%.

In tutto questo Twitter continua la sua lotta interna alle fake news etichettando, laddove possibile, le notizie disinformanti e invitando gli utenti a leggere un articolo prima di ricondividerlo senza averlo nemmeno aperto. Questi stratagemmi, che consentono comunque agli utenti di avere un quadro complessivo delle informazioni indipendentemente dalla loro veridicità, hanno permesso al social network di diminuire la condivisione di fake news in un momento delicato dove basta che una parola come “trombosi” arrivi a orecchie non informate per far crollare la fiducia in un vaccino salva vita.

 





[Fonte Wired.it]